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È strano come uno dei periodi più buio nel mondo reale possa diventare un vero e proprio scrigno di idee per il cinema e i videogiochi. Di quest’ultimi abbiamo visto tantissimi titoli diversi che ci hanno mostrato le atrocità naziste e fasciste. Nell’ultimo periodo questo tipo di periodo è stato utilizzato ben poche volte, ma quelle hanno avuto molto senso per delle narrazioni funzionali. La serie targata Rebellion, Sniper Elite, è giunta al suo quarto episodio canonico, mantenendo sempre le stesse caratteristiche che resero celebre la serie. Ci siamo inoltrate tra le sfilze tedesche e italiane, sterminando quanti più nemici potessimo prendere ed ecco il nostro resoconto finale.
Eins, Zwei, Polizei
La storia che andremo a vivere in Sniper Elite 4 segue le vicende del terzo capitolo e andremo a impersonare nuovamente l’agente dell’OSS (Office of Strategic Services) Karl Fairburne. Arrivato nel Bel Paese il buon americano trova le forze fasciste e naziste collaborare per la creazione di un nuovo tipo di missile a ricerca del calore termico. L’obbiettivo diventa quindi chiaro: aiutare i partigiani italiani con la loro resistenza, uccidendo nel frattempo i generali che lavorano per ostacolare le forze alleate.
La storia dal punto di vista narrativo è piuttosto semplice, come però lo sono molte delle storie sulle grandi guerre. Talvolta non serve una narrazione difficile per mostrarci la forza degli umani, che lottarono per la libertà. Purtroppo ciò che manca è la caratterizzazione di molti personaggi secondari, che saranno solo delle macchiette che ci daranno delle missioni secondarie (o per meglio dire, degli obbiettivi secondari). Non ci aspettavamo molto, ma un po’ di più dal lato della scrittura sicuramente sì. Anche alcuni particolari bellici sono forse un po’ esagerati, come la presenza di un canone Gustav sul territorio del sud Italia. La campagna ha una durata che dipende completamente dalle vostre abilità in quanto una missione può essere completata in poco tempo o addirittura in qualche ora. Dipende tutto da voi. State però sicuri che per 10 ore o più saremo occupati a decimare i nazisti. Lì dove fallisce la scrittura della sceneggiatura, però, esplode un gameplay solidissimo e curato in ogni suo particolare.
Interessante è anche la possibilità di affrontare le missioni con un nostro amico grazie alla modalità cooperativa. Chiaramente non saremo nei ruoli di “osservatore – tiratore”, ma piuttosto due tiratori pronti a mietere i nemici e lottare contro il fascismo e il nazismo.
One Shot One Kill
Nel mondo degli sparatutto è facile trovare qualcosa che sbeffeggi la tipologia di gioco come la simulazione. Abbiamo provato alcuni pseudo simulatori bellici e la delusione è stata davvero enorme. Con Sniper Elite 4 abbiamo però tirato un sospiro di sollievo in tutto e per tutto perché il nuovo lavoro targato Rebellion offre un divertimento adatto a tutti. Le difficoltà sono principalmente 4 e si parte da quella con tutti gli aiuti attivi, per arrivare alla difficoltà estrema. Questa è la difficoltà per i veri puristi del genere, quelli che vogliono assaggiare un po’ della sana frustrazione, che si trasforma in gioia con il completamento delle missioni. A difficoltà elevata infatti, il gioco non presenterà alcun tipo di HUD e toccherà al giocatore capire dove si trova, cosa deve fare, quanti proiettili gli rimangono e cosi via. Cambia totalmente però anche il livello di sfida dal lato “shooteristico”. Il vento diventa un nemico da considerare e combattere per non sbagliare mira e cosi anche la balistica (che è buona anche al livello normale), diventa un vero e proprio calcolo da fare prima dello sparo. L’impossibilità di marcare i bersagli sarà poi una vera spina nel fianco durante le esplorazioni perché non potremo vedere i possibili nemici. Non vi preoccupate però, perché al livello normale il gioco diventa godibilissimo senza grosse difficoltà. Ovviamente tornano gli X-Ray: una vera tradizione per la serie. Ogni colpo messo a punto da una lunga distanza sarà visto al rallentatore con i raggi x che mostrano i risultati del nostro colpo. Sparare alla testa equivarrà al spaccare il cranio con un risultato incredibile, ma per i veri amanti della mira perfetta ci sarà la possibilità di sparare ai gioielli di famiglia dei nemici.
La parte del far fuoco a lunga distanza è però solo uno dei punti di forza del gioco. Come per i precedenti capitoli, Sniper Elite 4 presenta una componente stealth non indifferente. In questo periodo poi a nostro avviso di titoli stealth non ce ne sono molti e anche per questo il gioco potrà far gola agli amanti del genere. Durante le missioni potremo sfruttare l’ambiente per nasconderci e successivamente usare un fischietto o dei sassolini per attirare un nemico e finirlo in modo totalmente silenzioso. Ovviamente sarà possibile anche sfruttare questi momenti in cui i nemici sono distratti per sgattaiolare più avanti. Da notare però che la visibilità dei nemici sarà enorme e un soldato potrà individuarci se saremo alzati anche a 100 metri. Diversa è la situazione dei cecchini nemici, che ci vedranno anche a 300 metri di distanza, facendo saltare la nostra copertura e segnalando la nostra posizione. Dobbiamo segnalare sulla Playstation 4 la stabilità incredibile nei termini del frame rate. I 30 FPS si sentono dall’inizio alla fine.
Vide ‘o mare quant’è bello
Siamo nell’epoca in cui cerchiamo sempre di più un avvicinamento alla grafica fotorealistica, anche se non sempre ciò è possibile. Basta pensare proprio a questo gioco. Durante i filmati vedremo dei personaggi che sono tutto fuorché realistici. I modelli poligonali, nonostante non siamo pessimi, non riescono nemmeno a brillare e sembrano usciti dall’epoca precedente. Diversa è la sensazione che abbiamo durante il gioco. Essendo un titolo non open world, le mappe sono state ricreate in modo certosino per la nostra piacevolezza. Il personaggio sembra finalmente avere un senso grafico nell’epoca PS4, risultando essere di buona fattura. Anche la vegetazione si mostra in modo chiaro e nitido, ma non l’acqua. Purtroppo questo risulta essere un deficit che abbiamo riscontrato fin dalla prima missione. Se visto da una grande distanza, il mare sembra essere una poltiglia irriconoscibile. Gli effetti sonori non danno mai fastidio all’orecchio, dando invece un senso d’immersione all’interno della Seconda Guerra Mondiale. Il suono dei fucili è diverso da modello a modello e cosi anche per tutto il resto delle armi. Un grande lavoro è stato fatto anche per quanto riguarda i rumori ambientali, che ci accompagneranno sopratutto nei boschi, mentre le musiche dopo un po’ sono abbastanza ripetitive.
[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Sniper Elite 4 ci getta direttamente nel nostro Bel Paese e in particolare in sud Italia. Sempre lo stesso protagonista, che abbiamo imparato ad apprezzare e detestare e sempre le medesime meccaniche, ma migliorate. Parlando al livello della simulazione, con questo titolo ci troveremo davanti a qualcosa di particolarmente impegnativo se giocato alla giusta difficoltà. La storia è abbastanza semplice, ma funzionale e non risulta essere mai fastidiosa. Il lato grafico invece non è ciò che ci aspettavamo, ma considerata la qualità generale dell’opera ci si passa avanti. [/stextbox]