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Le avventure grafiche hanno avuto un loro periodo d’oro in cui abbiamo visto alcune tra le avventure più belle del mondo come Monkey Island, Day of the Tentacle, Zak McKracken e cosi via. Giochi che hanno segnato un’intera generazione e che ultimamente godono di una certa seconda vita, compici anche gli ibridi come i titoli Telltale. Anche il popolo italico ha voluto cimentarsi in questo ramo con un titolo molto particolare e divertente, The Wardrobe. Sviluppato da C.I.N.I.C. Games, il titolo è passato attraverso una piattaforma di crowdfunding, conquistando la fiducia dei fan grazie alla demo uscita un bel po’ di tempo fa. Siamo arrivati oggi per dirvi la nostra riguardo a questo gioco cosi particolare e retro.
Skinny, ma mangia un po’
La storia di The Wardrobe, va detto fin da subito, ha dei punti buoni e altri meno buoni. Forse perché si tratta del primo lavoro della software house e quindi si sente un po’ quest’aria acerba. La storia vede in se due amici, Ronald e Skinny. I due sono soliti ad andare a fare i picnic all’aria aperta, ma un giorno, per un caso sfortunato skinny mangia una prugna. Il fato volle la morte di Skinny per lo shock anafilattico provocato dalla terribile allergia verso la frutta secca in questione. Ronald, come ogni ragazzo, fugge terrorizzato mentre il suo amico muore agonizzante.
La storia ci trasporta quindi in un futuro e ci troviamo a vivere i panni di un Skinny, molto skinny, pelle e ossa. Il ragazzo è diventato uno scheletro vivente e abita nell’armadio di Ronald. Il suo compito è semplice quindi: far confessare all’amico la sua colpa in modo da evitare la dannazione eterna. La sfortuna però è dietro l’osso e Ronald si trasferisce con la famiglia. Il protagonista avrà il compito non facile del trovare il proprio amico attraverso una serie di disavventure.
Il problema nella storia nasce prevalentemente dalla sua piattezza. Ci troveremo a vivere un avventura in cui la storia non avrà praticamente alcun punto alto. Non vivremo un climax crescente, ma piuttosto un susseguirsi di varie missioni. Qui vogliamo però, puntare la lancia a favore del gioco. Questa piattezza narrativa viene quando ascoltiamo tutte le meravigliose battute presenti nel titolo. Molto ironiche e talvolta molto cattive, ma sempre divertenti. Oltre alle mille gag divertenti, saremo sommersi dai piccoli o grandi riferimenti sulle varie opere letterarie, cinematografiche o televisive. Probabilmente è possibile prendere ogni location e creare un gioco apposito: indovina il riferimento. Questo però è un pregio e difetto allo stesso tempo. Pregio in quanto dimostra le grandi conoscenze dei vari generi degli sviluppatori, ma è un difetto perché i riferimenti sono cosi tanti da rendere a un certo punto stancante il cercarli. Semplicemente si viene sommersi da queste immagini ed è proprio il loro immenso numero il problema, ma potrebbe anche non esserlo, sta al giocatore decidere.
Punta e clicca
Con questo gioco ci siamo trovati davanti a qualcosa di molto classico dal punto di vista del genere. Sembra quasi un ritorno alle origini e ciò non ci è dispiaciuto affatto. I controlli sono semplicissimi e immediati. Dopo due minuti sapremo già cosa fare e in che misura. La scelta dell’inventario invece è qualcosa di geniale. Essendo uno scheletro, per giustificare la possibilità di raccogliere di tutto e di più, Skinny inserirà ogni oggetto nella propria gabbia toracica. La risoluzione dei vari enigmi ha dei punti pro e altri contro da considerare molto attentamente. Ogni problema è di per se semplice se pensato in modo trasversale, ma la soluzione finale non lo è affatto. Capiterà spesso di andare letteralmente a casaccio pur di capire cosa usare dove. Questo potrebbe portare gli utenti più frettolosi ad abbandonare il gioco dopo le prime battute. Questa difficoltà è stata resa palesemente per un solo motivo: farci ricordare i giochi del passato.
La cosa che differenzia però The Wardrobe da quelli del passato è proprio l’esperienza. Confidiamo moltissimo in questo team e speriamo di vederlo su qualcosa di leggermente più elaborato dal punto di vista logico. Qualcosa invece che potrebbe essere aggiustato con una patch è l’impossibilità di interrompere un azione. Purtroppo infatti, dopo aver premuto un tasto azione ci sarà impossibile interrompere questa. Quindi se avete cliccato per sbaglio sull’uscita da un’area, dovrete fare tutto il percorso e solo alla fine vi sarà possibile tornare indietro.
L’erba è verde, le ossa sono bianche
Sicuramente il primo impatto con The Wardrobe sarà quello visivo, perché sono gli occhi il nostro ricettore primario durante il gioco (tranne alcuni rarissimi casi). Non vi aspettate il fotorealismo e una fisica credibile, giammai. Aspettatevi piuttosto qualcosa simile a un cartone animato vero e proprio. Tutti i personaggi sono stati realizzati a mano e animati con un effetto davvero piacevole per la vista. Anche il doppiaggio regge bene per tutta la durata del gioco. I personaggi risultano sempre molto esagerati con i loro toni, ma questo è sicuramente l’effetto voluto e reso benissimo a noi, giocatori. A peccare sono forse le musiche, leggermente monotone alla lunga e non coinvolgenti quando dovrebbero.
[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]The Wardrobe è un bel gioco, non c’è dubbio su questo. Tuttavia non è privo di difetti, uno su tutti, la sua incredibile e criticabile difficoltà. La storia è abbastanza piatta, ma le battute e i vari easter egg lo rendono divertente quanto basta per tutti e con tanto di buon black humor. Il doppiaggio rende bene la natura dei vari personaggi. Un’avventura vecchio stile consigliata agli amanti del genere e alle persone dotate di grande pazienza.[/stextbox]