Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.
È passato un mese dalla nostra avventura all’interno di un mondo fatto di magia, avventure e personaggi strambi. Un mondo creato per un pubblico giovane, ma che ovviamente leggiamo anche noi, persone di una certa età cresciuti a pane e fantasy. 4Hoods (ma si legge Forudz) è una serie dedicata agli amanti delle avventure, quelle semplici, ma magiche e attualmente siamo arrivati al secondo numero, Navi nella Nebbia. Il primo numero ho intrapreso un viaggio che aspettavo da anni e le aspettative erano tante. Per fortuna anche questo secondo capitolo viaggia su dei livelli abbastanza alti e diverte dalla prima all’ultima pagina.
Le navi e la nebbia
Dopo aver riportato in salvo la Principessa Coraggio, i quattro avventurieri sono pronti a spingersi verso il Club dell’Avventura. La strada purtroppo non è semplice e per arrivarci passano in un luogo dove sperano di prendere una nave in prestito per partire, il Porto Zannavorio. Il capovillaggio (e vecchio eroe) Dentescuro avvisa il gruppo che una fitta nebbia incombe sul mare e le navi non riescono a partire purtroppo. Ovviamente ciò non ferma il nostro impavido gruppo di avventurieri, che cercheranno di scoprirne l’origine e di liberarsene. Questa storia in due parte giunge poi al termine e nel prossimo capitolo, probabilmente, vedremo il ritorno al club.
Oltre a quest’avventura, che in realtà è il proseguo del primo capitolo e quindi si tratta di un’unica storia, abbiamo anche un piccolo one-shot. Un breve capitolo denominato “Ampio Castello Finemente Ristrutturato. Occasione!” ci mostra un’ altra storia parecchio divertente e da un approccio diverso. Il duca del Ducato di Fossocavo ha ingaggiato l’architetto Gropius Tessipietre di ristrutturare il proprio castello, ma alla fine si è trovato davanti a qualcosa che somigliava più a uno scherzo lovecraftiano e non a un castello degno per viverci. Entrando all’interno di questo labirinto i quattro eroi capiranno che qualcosa non quadra e l’avventura li porterà molto lontano.
Ma quindi
Inutile nasconderlo, il secondo volume di 4Hoods appassiona più del prima. Decisamente più del primo. Il divertimento si amplia e cosi anche l’avventura ed è tutto molto più avvincente di prima. Sicuramente a goderne di più saranno i giovanissimi, che sono il vero target di questo secondo capitolo. Dietro ai testi troviamo ancora una volta Federico Rossi Edrighi (La Principessa Spaventapasseri), che raccoglie con maestria e con semplicità una storia che potrebbe diventare un degno successore a fumetti di Adventure Time. Dalle prime pagine si sente anche il suo desiderio nel giocare con le parole e nel descriverci un mondo che gioca un po’ secondo le regole di un gioco di ruolo alla D&D. I dialoghi tra i personaggi sono come sempre esilaranti e al limite del possibile, ma allo stesso tempo, in due volumi abbiamo già una bella caratterizzazione di ogni personaggio. Forse manca ancora la Principessa Coraggio, ma ne abbiamo di strada da fare. Insieme a Dragonero Adventures, questa è una serie da seguire per la sua leggerezza e la squisitezza delle avventure e dei testi.
La storia Navi nella Nebbia vede dietro alle matite Riccardo Torti, che con una semplicità plateale mette a segno un altro numero di qualità. La semplicità paga bene, lo dico sempre e questa ne è la dimostrazione. Attenzione però, perché i personaggi sono minima a più non posso, ma i fondali hanno una costruzione più certosina e complessa. Le tavole nel loro insieme ci dicono però che tutto deve coesistere in quel mondo. A dare un tocco di vitalità ci pensano poi i vivacissimi colori di Andrea De Dominicis, che gioca sui contrasti e tipologia flat delle immagini con i personaggi. La seconda storia invece vede dietro ai disegni e colori Giulio Rincione. Una storia che si discosta non solo dal lato narrativo, ma anche da quello grafico. La semplicità dei disegni qui viene talvolta un po’ meno, ma a dare quest’impressione è sopratutto la tridimensionalità degli eroi (che appaiono sempre molto piatti rispetto all’ambiente). La follia del castello racchiude al suo interno una maestria costruttiva non indifferente, ma sopratutto si vede il libero sfogo della fantasia più sfrenata. Alcune vignette hanno delle inquadrature davvero niente male e in generale lo è tutta la costruzione delle tavole. Anche stavolta i riferimenti verso la cultura nerd ci sono e sono tanti, ma tocca a voi scovarli tutti.