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Una delle richieste più comuni fra i giocatori su console è sicuramente l’avere un frame rate stabile a 60fps. Questo, ancor prima della grafica in 4K, viene tenuto in grande considerazione soprattutto da chi, giocando al PC, denigra le console perché fisicamente inferiori ai computer. Ovviamente, gli sviluppatori lo sanno benissimo e negli ultimi tempi stanno cercando sempre di più di uniformare ogni gioco a un frame rate alto e stabile. Ed è stato così per Nioh, per la remastered di Dark Souls, che veramente ha apportato un grande cambiamento a livello di gioco semplicemente aumentando il frame rate. Tuttavia, non tutti i giochi e gli sviluppatori sono fatti della stessa pasta.
Sopratutto per quanto riguarda il periodo dal 2012 al 2016, gli fps sono spariti dall’attenzione degli sviluppatori, portando sempre più in luce quella grafica cinematografica che ci ha fatto impazzire soprattutto negli sparatutto, dove la realisticità è considerata fin troppo importante. Persino in Bloodborne il frame rate cede il passo, scendendo alcune volte anche sotto i 30fps per dar spazio a giochi di luce, particellari e una grafica effettivamente spettacolare. I 30fps su PS4 sono diventati tristemente l’obbiettivo degli sviluppatori, consci dei limiti di programmazione delle librerie dedicate alle console e dell’hardware sicuramente inferiore ai PC di fascia media.
La grafica, d’altronde, è diventato con il tempo il biglietto da visita di un gioco. Capita spesso che un titolo sia super-pompato a livello di definizione nei trailer proprio per mostrare al pubblico la bellezza del gioco e fare breccia nei loro cuori, cosa che raramente viene mantenuta (basti pensare a Watch Dogs). Con il ritorno dei platform, grazie a Sonic Mania, Cuphead e Hollow Knight, il grande pubblico è tornato ad apprezzare le opere che si fanno forza specialmente sul gameplay, puntando tutto sullo spirito di sfida piuttosto che sul fotorealismo. Il che ci potrebbe far sperare per un sensibile aumento degli fps a discapito della qualità grafica.
Il progressivo miglioramento della tecnologia e il relativo abbassamento dei prezzi dell’hardware ormai sempre più sviluppato offrono sempre più vantaggi ai programmatori, permettendo di prendere più alla leggera il loro lavoro. Questo significa, in breve, che seppur la presenza delle due sia più che fattibile soprattutto sulle console di prossima generazione, non significa che possono sempre essere messe insieme. Reggere 60fps con 4K in un gioco con una grafica particolarmente avanzata è una cosa che metterebbe in difficoltà persino un pc di fascia medio-alta, figuriamoci una console nata per essere un’alternativa economica per chi vuole giocare, alla fin fine. Non è la prima volta che si applicano compromessi per avere un frame rate più alto, sacrificando la definizione del gioco (basti pensare ai Call of Duty su PS3, soprattutto per quanto riguarda il gioco online, dove il framerate è fondamentale).
Vari compromessi a parte, aspetto visivo e giocabilità sono due componenti importantissime di un gioco, che vanno poi a influenzarsi fra di loro. L’esagerata bellezza grafica di un gioco va a danneggiarne la fluidità, rendendo il programma più pesante da elaborare da parte della macchina, costringendo il programmatore ad abbassarne il rendimento per poter permettere una qualità tecnica ugualmente elevata, ma con dei movimenti più grezzi e infelici, che rendono alcune aree di gioco un inferno. Fortunatamente, ciò che veramente conta in un gioco è il divertimento, e ovviamente non è influenzato dal fotorealismo, bensì sulle sensazioni che trasmette controller alla mano. Una pesante dose di libertà, che ci permette di viaggiare indisturbati per tutto il mondo digitale, offrendoci la possibilità di compiere prodezze ineguagliabili, affrontando delle sfide sempre più impegnative che ci mettono alla prova e sanno darci la giusta soddisfazione. Tuttavia, tutte queste sensazioni non percuotono sempre il nostro corpo con la stessa forza. E’ qui che entra in gioco la qualità grafica, che riesce a dare un colore vero al mondo, aumentando di conseguenza l’immersione con lo stesso e dando spessore al ponte fra il giocatore e il suo avatar.
Per questo motivo il 4K e gli FPS sono lo yin e lo yang delle console. Come già anticipato, i grandi titoli indie usciti negli ultimi due anni ci hanno dimostrato più volte che la grafica non è tutto e che la fluidità del gameplay, accompagnata da ottime idee e meccaniche, è ciò che veramente conta per sviluppare un grande gioco ma, soprattutto, un gioco appunto “divertente”. Ben vengano le avventure grafiche con una definizione eccezionale, ma fra definizione alta e frame rate alto sceglierò sempre i buon vecchi fps. Questo fattore, oltre al suo essere gratuito, è forse uno dei motivi più importanti per il quale Fortnite è riuscito a raggiungere il successo così in fretta, in un mercato decisamente troppo ricco di Battle Royale a prezzo più che accessibile. Mi posso ritenere soddisfatto della piega che i giochi hanno preso.
Ritengo comunque difficile che gli sviluppatori abbandoneranno tanto presto l’idea di portare la definizione al massimo, ignorando il frame rate sempre più basso. Dopotutto, come ho già detto, la grafica è il miglior biglietto da visita di un gioco.