Lost Judgment – Recensione

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Due anni fa uscì un gioco che in tanti attendevano per svariati motivi. Avere uno spin off di Yakuza con tanto di sottotitoli era un sogno e a questo si aggiungeva un nuovo protagonista che si trovava non dalla parte della criminalità, ma da quella della legge. Ebbene, ora abbiamo il secondo esplosivo capitolo della saga, sviluppato come sempre da quei mattacchioni dello studio di Ryu Ga Gotoku,, Lost Judgment è finalmente disponibile sulle console di vecchia e nuova generazione ed è pronto a farci sognare nuovamente.

In questo secondo capitolo dello spin off di Yakuza vestiremo nuovamente i panni di Yagami. Il detective privato vedrà un caso piuttosto macabro svilupparsi sotto i propri occhi. Si tratta di una storia con sviluppi da police procedural, nonostante il vero protagonista sia uno solo. Un omicidio brutale, un uomo sotto processo e dei casi che si collegheranno in un intreccio parecchio interessante e ben strutturato. Bisogna anche dire che il ritmo quasi dark della storia si trasformerà in uno leggermente più leggero e godibile per ogni tipologia di pubblico.

I personaggi sullo schermo si comportano comunque con grande naturalezza e la scrittura risulta essere piacevole. Un altro grande punto messo a segno per lo studio Ryu Ga Gotoku, che ultimamente tira fuori dei piccoli gioielli da giocare e da collezionare.

Risultano interessanti i rimandi alla saga madre, Yakuza. Però in linea di massima, questo è un titolo picchiaduro investigativo che potrebbe giocare anche chi non ha mai giocato a nessuno dei sette capitoli di Yakuza. Segnalo inoltre la presenza dei sottotitoli italiani.

Lost Judgment

Il gameplay di questo Lost Judgment è quello classico che abbiamo imparato a conoscere a menadito nel corso degli anni. Abbiamo dalla nostra parte un sistema rodato grazie all’esperienza maturata con il marchio Yakuza e questo rende tutto molto famigliare. Sembra infatti di trovarci davanti a un prodotto che già conosciamo, ma che si presenta con una veste nuova e rivista.

Sono state aggiunte delle nuove meccaniche stealth che comunque migliorano alcune sezioni che altrimenti sarebbero semplicemente dei picchiaduro come lo sono tutti i combattimenti del gioco. Potremo inoltre in alcuni frangenti ad arrampicarci e utilizzare anche la parte verticale delle mappe. Queste parti a dire il vero non funzionano sempre come dovrebbero e meriterebbero una rivisitazione da parte degli sviluppatori.

Ovviamente, la parte più succosa sono i combattimenti e da questo punto di vista, Lost Judgment non teme rivali. Il protagonista non solo vanta una grande quantità di mosse, e contromosse, e senza scadere mai nella banalità. I diversi stili di combattimento permetteranno di affrontare nel modo giusto i nemici che ci si pareranno davanti. In alcuni momenti potremo esplodere in un impeto che ci darà un’ulteriore carica e una maggior violenza.

L’investigazione è ovviamente parte integrante e importante dell’intero comparto ludico del gioco, ma non si tratta di meccaniche complesse e le impareremo piuttosto in fretta.

Va detto che nel titolo sono presenti parecchi minigiochi che rendono il titolo ancora più bello ed emozionante. I giochi sono tantissimi e per tutti i gusti, ma soprattutto diventa chiaro che i titoli come Yakuza e Judgment diventano dei modi perfetti per riscoprire il retrogaming su ogni console. Titoli che altrimenti sarebbero introvabili vedono qui una luce altrimenti impossibile da raggiungere.

Graficamente il gioco si difende bene in questa generazione, nonostante non brilli in nessuno dei punti. I modelli poligonali sono realizzati con cura, ma i personaggi risultano essere parecchio dettagliati solo quando si tratta di quelli principali. Per il resto troveremo altri NPC realizzati in modo poco definito e ovviamente ciò è un peccato, ma anche una necessità. Il mondo di gioco al contrario è piuttosto vasto e vario e come in Yakuza, pieno di luci, negozietti, bar e chi più ne ha, più ne metta.

Sono buoni anche gli effetti di luci, che abbelliscono ulteriormente quel mondo così lontano dal nostro. In definitiva, è sempre un piacere passeggiare per le location urbane, scoprirne le peculiarità e i difetti. L’audio poi aggiunge altra qualità grazie a un buon doppiaggio e una colonna sonora interessante.

Sull'autore

Nerd Cat

Nato già con il pad in una zampa e un fumetto nell'altra. Si dice che sia stato allevato da Kojima in persona, ma altre voci parlano di Nolan Bushnell. Come Lobo, odia i bravi ragazzi e tutto ciò che è decente, ma adora le belle donne (come Lobo). Polemico e acido, ma anche gentile e morbidoso. È qui per dire la sua... su tutto e tutti.