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Nel corso degli anni Ubisoft ha sfornato parecchi titoli che hanno saputo come entrare nel cuore degli appassionati. Alcuni franchise hanno più migrato su altri lidi, aumentando la propria influenza grazie ai libri e ovviamente i fumetti. Ora in Italia è uscito il primo numero di Watch Dogs Legion, il fumetto tratto dall’omonimo videogioco, del quale vi ho già parlato in una recensione. Purtroppo non tutto funziona bene e forse era meglio ricreare il plot in modo diverso.
La storia del fumetto è ambientata nella stessa Londra del videogioco, ma ovviamente non dovete averci giocato per capirlo. O forse non è così? La Londra di Watch Dogs è una città diversa da quella che conosciamo. Tutto il territorio è controllato dalla rete militare Albion, che governa con il pugno di ferro, senza proteggere per davvero i cittadini. I soprusi sono all’ordine del giorno e alcuni cittadini sono costretti ad abitare in tenda, impossibilitati a lasciare il paese, a entrarci e anche a vivere.
L’altra società di grande interesse è la DedSec, che in realtà combatte l’Albion. Su questa grossa scacchiera si muovono tante pedine, fatte di persone comuni, ma anche di giornalisti e di DJ. Persone che si ritroveranno a collaborare per sfuggire non solo all’Albion, ma anche al Clan Kelley, una gang criminale senza alcuna pietà.
L’idea di vedere un fumetto di Watch Dogs mi intrigava, perché le tematiche sono molto attuali e forti. Purtroppo non tutto è andato secondo i piani. Il vero problema è che senza conoscere il gioco, non si capisce quasi niente. Non si sa del background di Londra e di chi sia Albion o il Clan Kelly o la DedSec. La serie è composta da due numeri e in questo non ci sono state delle informazioni davvero rilevanti. Non c’è niente a dire il vero. Il potenziale c’è ed è molto elevato e i potenziali protagonisti meriterebbero volumi interi per una buona caratterizzazione, eppure, le poche pagine non sono bastate affatto a tutto ciò.
Un’opera tratta da un’altra dovrebbe necessariamente funzionare senza altre informazioni.
I dialoghi sono tanti e cercano di raccontare bene o male gli eventi, ma senza riuscirvi molto bene. Sylvain Runberg ha cercato di mettere delle toppe e di dare un po’ di umanità a tutti e indubbiamente alcuni personaggi colpiscono più degli altri.
D’altro canto abbiamo la parte grafica, affidata a Gabriel Germain. Il tratto vanta un’ottima resa qualitativa e davanti ai nostri occhi si presenta una Londra forse poco visibile, ma affascinante. Si vedono ovviamente di più i sobborghi e quelle zone disastrate che di solito si lasciano stare, ma che i giocatori di Watch Dogs sono abituati a vedere. I personaggi hanno una loro fisicità e sono tutti distinguibili a colpo d’occhio, con delle espressioni facciali decise e ben calibrate.
Gabriel Germain ha creato insomma un’ottima contrapposizione alla narrazione con uno stile veloce e graffiante, anche nei momenti più noiosi della storia. Le scene d’azione invece non brillano e risultano essere troppo statiche e talvolta un po’ confusionarie.