Stranger Things 4: la bellezza dell’essere sbagliati

Stranger Things 4
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È passato molto tempo dalla fine della terza stagione di Stranger Things. Ricordo esattamente quando terminai la sua visione, rimanendo estasiato, entusiasta e con un hype addosso senza precedenti. L’attesa è stata lunga e nel frattempo ne è passata di acqua sotto i ponti. Fumetti e libri che hanno ampliato il mondo di Stranger Things in modo importante, creando le basi per un franchise che in realtà potrebbe continuare a lungo. Invece la quarta stagione uscita è proprio l’ultima e dobbiamo tutti far pace con questa notizia. Grazie a Netflix Italia ho potuto visionare in anteprima i sette episodi di questa metà della stagione 4 e vorrei parlarvene in modo libero, come sempre.

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La serie sorprende fin dai primissimi minuti grazie a una vena horror, che continuerà a giocare un ruolo più che importante in questa stagione. Come certamente vi ricorderete, il gruppo dei giovani nerd si è separato. Undici, Willa, Jonathan e Joyce sono partiti per la volta della California, che dovrebbe dare delle nuove opportunità alla famiglia allargata. Hopper è scomparso dopo gli eventi della terza stagione e si ritrova in Russia, mentre gli altri amici continuano a vivere tranquillamente a Hawkins. Queste linee narrative saranno perennemente divise, ma alla fine (ovviamente), finiranno per scontrarsi. Un po’ come nel caso del genere poliziesco procedurale.

Stranger Things 4

La piccola e poco ridente cittadina di Hawkins è infatti in pericolo perché il mondo del Sottosopra continua a ingigantirsi e una nuova creatura è apparsa. Si tratta di un nemico che gli amanti del D&D conoscono bene. Parlo di Vecna. Gli vorrei dedicare un articolo a parte e quindi ci passo oltre volentieri.

Beh c’è da dire che la storia è veramente incalzante fin dal primo episodio. Non c’è mai un momento in cui è possibile abbassare lo sguardo per fare altro. La narrazione ha dei ritmi serrati sempre, come a dimostrare che questa è proprio l’ultima stagione, ma le cose da dire sono tantissime e quindi bisogna andare di fretta. Ho personalmente apprezzato questa scelta, anche se secondo me, potrebbe creare molti mal di testa a chi vive di binge watching ed è abituato alla tipica lentezza targata Netflix.

Ci sono tantissimi temi che vengono affrontati, ma alcuni si elevano più in alto. Si tratta ovviamente del tema d’amicizia, d’amore e di fiducia. Tematiche trite e ritrite, ma che messe sotto una nuova luce, sorprendono in egual modo.

Stranger Things 4

L’amicizia è importante per tutti, ma talvolta delle nuove passioni e la voglia del riscatto ci portano a perseguire delle vie diverse da quelle degli altri. Talvolta poi queste vie continuano ad allontanarci dalla vita precedente e altre volte invece ci fanno tornare sui nostri passi. Allo stesso tempo la distanza non è un problema solo per le coppiette, ma anche per un gruppo di amici. Questo tema viene affrontato in modo veloce, ma diretto e soprattutto divertente. Alla fine lo spettatore ne esce con qualche nozione in più e con delle consapevolezze sulle proprie scelte passate.

Allo stesso tempo, l’amore funge come secondo grande peso all’interno della quarta stagione di Stranger Things. I personaggi si ritroveranno a dover risolvere i problemi di comprensione e soprattutto del dialogo. Problematiche che in fondo, toccano un po’ tutti noi. I due pilastri sono quindi fondamentali per rappresentare al meglio i personaggi ed è possibile accomunarli con l’orrore. Un orrore che si presenta sotto delle nuove vesti e colpisce solo alcuni ragazzi.

Gli argomenti si mescolano in un turbinio di emozioni, di eventi e di tantissima azione che esplode sullo schermo. Finalmente scopriamo tanti retroscena e a un certo punto scatta la scintilla. La nostra mente si accende, collegando tutti i punti più importanti delle precedenti stagioni.

Il problema più evidente di tutta la serie è quello relativo l’età dei protagonisti. La storia è ambientata praticamente un anno dopo gli eventi della terza stagione, ma in realtà è uscita dopo ben tre anni. Questo vuol dire che nel frattempo i ragazzi sono già cresciuti e in effetti questo stona in modo oggettivo. Sembra di vedere quelle serie tv anni 90 dove gli adolescenti venivano interpretati da quasi trentenni.

Vi auguro una buona visione di questa prima parte della quarta stagione, in attesa dell’uscita della prossima e ultima.

Stranger Things 4

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".