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Sicuramente il mondo dei 2D è un settore che nel corso degli anni non ha visto nessuna crisi, anzi è stato ed è una realtà che permette di far vivere progetti del calibro di Dead Cells, Hollow Knight e Cuphead solo per citarne qualcuno. Ma negli ultimi giorni mi sono dilettato e non poco con Death or Treat dove, in un primo momento, pensavo fosse una fotocopia di Hollow Knight – un titolo che ancora oggi ricordo con estremo amore – ma in chiave più da Dungeon Crawle.
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Invece mi sbagliavo per via della sua anima in stile Metroidvania, ma ha ricevuto pensanti modifiche in chiave Rogue-Like e altre caratteristiche che poi vedremo. La mia esperienza l’ho fatta su Xbox Series X ma è presente anche nell’ecosistema Sony e Nintendo, oltre a quella Microsoft appena citata ( fra cui One e PC) quindi direi di iniziare in caso contrario Scary, il protagonista, si annoierà e non avrà più voglia di festeggiare il giorno più pauroso dell’anno ovvero Halloween.
L’arrivo a Hallow Town
Ambientato in una realtà tipicamente ispirata al mondo di Halloween, con tanto di protagonisti dei fantasmini e scheletri per citarne qualcuno, noi interpreteremmo Scary che viene inviato a Hallow Town per risolvere il problema dei dolci. Infatti nel corso dell’esperienza realizzata da Saona Studios è riuscita a farmi divertire, perché ha preso spunto da altre realtà come Dead Cells e Hollow Knight, Scary non è una controparte ma un vero e proprio protagonista.
Infatti arrivando a Hallow Town troverà questa cittadina ormai in decadenza, e riceveremmo un solo e semplice obbiettivo ovvero “far rinascere le attività“. Infatti affrontando diverse aree, o come le chiamo io arene ma lo capiremmo in seguito, potremmo letteralmente fornire di caramelle a forma di zucche con tanto di sorriso alle varie attività della città, le quali ci aiuteranno in diversi modi.
La caratteristica che maggiormente mi ha fatto piacere è che ogni persona è ispirata alla realtà, anche se poi ho letto in giro che è frutto alla casualità ma non mi sembra proprio, in quanto il negozio Necrosoft è ispirato a Microsoft con il negoziante che ricorda qualcuno che tutti noi conosciamo. Questo permette anche di fare una risata ogni tanto, da una partita all’altra, anche se il gioco non ha tanti livelli che alternano l’esperienza.
Un gameplay ridotto all’osso
Perché considero il titolo più vicino al mondo dei Metroidvania piuttosto ai Rogue-Like? Essenzialmente i due generi sono molto simili i quali, si dividono principalmente per una caratteristica importante ovvero la morte del protagonista. Infatti se nei Metroidvania possiamo rinascere in un punto specifico, e non dall’inizio, rende l’esperienza meno stressante per il giocatore mentre il genere dei rogue like fa l’esatto opposto, ossia ogni errore ti limita fino a quando non dovrai ricominciare da capo ogni volta quando si perirà.
In Death or Treat avviene un ibridazione dei due dove, almeno nel gameplay, si hanno due tipologie di attacchi ( leggero e pesante), scatto dove siamo virtualmente saremmo immortali per un secondo, il salto – che permette di eseguire anche il doppio salto cliccando due volte – oltre all’attacco speciale posto sul dorsale destro del controller, l’altro è per eseguire l’azione con i vari NPC del gioco.
Ma allora qual è la particolarità che è effettivamente un rogue-like? Esattamente la morte perché anche se arriviamo al terzo mondo dei quattro, se moriremmo ritorneremo all’inizio del gioco. Però ce una caratteristica che però aiuta il giocatore, che mi fa ricordare più un Metroidvania ad un rogue-like, ovvero i passaggi ai vari mondi di Darkchat, RipTok, Deviltube e Faceboo. Quindi avremmo un ibridazione di due realtà che per comodità per la vendita, si fa gioco di più generi per semplificare l’avvicinamento da parte del pubblico.
Vanno via come caramelle
Partiamo dal principio, che cosa è successo alle caramelle? Queste ultime sono state rapite dai vari boss del gioco, per diventare essenzialmente più ricchi nel mondo di Death or Treat. In breve noi dovremmo riprendercele per il nostro datore di lavoro, e nel corso dell’esperienza dovremmo affrontare diverse tipologie di nemici da famelici pipistrelli, a scheletri che camminano fino a raggiungere diverse altre tipologie di nemici, che si differenzieranno da un mondo all’altro.
Attraverso l’abbattimento dei nemici, e alla distruzione di diverse casse, potremmo letteralmente riempirci le tasche per comprarci quello che vogliamo nella nostra cittadina. Infatti anche se moriremmo spesso e volentieri, indipendentemente se siamo bravi oppure no, potremmo far in modo di mantenere ciò che abbiamo recuperato dai nemici che oltre alle caramelle potremmo ottenere anche ossa, materiale cerebrospinale, legno e molto altro.
Tutte queste risorse avranno un triplice scopo il primo è far riaprire i negozi, che hanno un costo, poi sbloccare i vari potenziamenti i quali hanno un prezzo, oltre ad aprire i portali che anch’essi chiederanno un pedaggio. Insomma sia nella nostra realtà che in quella dell’aldilà ci sono due certezze, la morte e le tasse che vanno a pari passo da quanto vedo anche in questo gioco.
Attenzione guai in arrivo, per i nostri nemici
Prima di buttarci nella mischia sarà importante migliorare e parlare del nostro equipaggiamento, vedendo una divisione di tipologie di armi da un semplice bastone, fino a diverse tipologie di spade, fino a lance tradizionali oltre a bacchette magiche e molto altro. Queste tipologie di armi saranno disponibili dal fabbro del villaggio, ottenibili dietro un compenso tranne che per il bastone, oltre alle tre abilità speciali ( fantasmini esplosivi, coltelli da lancio e pipistrelli alleati) che saranno disponibili sin da subito.
Quando sarà possibile potremmo potenziare tutto ciò che ho appena descritto, dall’energia del nostro alter ego, fino alle abilità speciali fino ad arrivare alle armi che potranno ottenere dei perk speciali. Ce da dire che nel corso dell’esperienza ho avuto delle piccole problematiche legate al caricamento, sopra tutto quando facciamo lunghe sessioni, dove in un caricamento da una mappa all’altra o da un mondo all’altro dovremmo aspettare un po’ troppo.
Però ci viene in aiuto l’autosalvataggio, se non morissimo e chiudiamo l’applicazione e poi la riapriamo ritorneremmo esattamente dal punto in cui siamo usciti. Quindi è un aspetto che gli sviluppatori hanno notato molto probabilmente nel periodo di sviluppo, e che hanno trovato un escamotage per evitare arrabbiature involontarie da parte dei videogiocatori con poca pazienza, e io sono uno di quelli purtroppo.
Qualcosa all’orizzonte capitano
L’esperienza è un qualcosa che non mi aspettavo di trovarmi davanti quando l’ho avviato, è un titolo simpatico ma nulla di speciale che allo stesso tempo non potremmo giocare 10 minuti e via, ci vuole tempo per fare le cose fatte per bene in special modo per trovare tutte le risorse che abbiamo bisogno. Infatti per fare quello che vogliamo, nel modo in cui desideriamo, dovremmo giocare spesso e volentieri e questo permette una ri-giocabilità di base non troppo pesante, per quanto il gioco non è molto lungo.
Da segnalare che all’avvio del gioco il titolo sarà disponibile in inglese, oltre a diverse altre lingue incluse l’italiano però solo nei sottotitoli, in quanto i personaggi non hanno goduto un doppiaggio. Non so quanto possa influire col pubblico in quanto, a me non ha influito minimamente sulla situazione in quanto non ho sentito nessuna voce da parte dei personaggi, se non il cagnolino della città che ci chiederà in continuazione un po’ d’attenzione ( che se gli facciamo un po’ di carezze ci donerà qualche caramella aggiuntiva).
L’impianto sonoro è all’altezza delle aspettative, oltre agli effetti ambientali come i fendenti e i colpi inflitti ai nemici. Mentre per quello grafico ricorda molto un Hollow Knight ambientato nel mondo perenne di Halloween, in quanto vedremmo spesso e volentieri zucche parlanti, gatti neri sbalzare da un punto all’altro delle scatole e molti altri cliché di questa festa.