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Giocare ad un classico dei videogiochi dove, a differenza di oggi giorno, la trama era parte dell’esperienza ma non era il fulcro del gioco in quanto si preferiva il gameplay alla narrativa. In quel periodo i videogiochi, non tutti che sia chiaro negli anni 90, si cercava di mettere al centro dell’attenzione del giocatore il gameplay per un motivo molto semplice, per quanto si potevano creare dei filmati interessanti non se ne creavano tanti per un motivo tecnico, ossia il prodotto finale sarebbe stato troppo pesante in base alle dimensioni dei file.
Quindi mettetevi comodi per ri-esplorare il mondo di Quake 2 pubblicato da id Software, bisogna segnalare che questa versione del gioco non supporta le funzioni dell’RTX ma mantengono le qualità grafiche del prodotto uscito qualche anno fa. Ho provato il titolo su Playstation 4 ma è presente anche su PS5, Xbox One, Xbox series X/S, PC e Nintendo Switch per tanto si ha la possibilità di trovarlo un po’ ovunque.
Il multiverso di Quake
Nel pacchetto presentato da Machine Games, che si è occupata dello sviluppo di questa edizione del titolo, sono presenti tutti i pacchetti d’espansione/DLC che sono stati rilasciati nel corso degli anni. Per chi ha già Quake 2 su Steam, oppure in qualsiasi altra piattaforma dell’originale pubblicata nel 1997, riceverà un aggiornamenti per la versione Remastered a titolo gratuito.
Per quanto riguarda la narrativa è superiore rispetto al primo episodio, dove in breve si viveva in questo universo dove vivevano insieme diversi generi dal fantasy, all’horror fino allo fantascientifico. Nel secondo capitolo invece si è decisi di dare risalto oltre al comparto multiplayer, che ne parleremmo in seguito, anche con una narrativa divisa in diverse espansioni in modo da affrontare diverse campagne estremamente divertenti e interessanti. Bisogna segnalare però che il seguito della storia, di questo capitolo, è rispettivamente Quake 4 e non Quake 3 che quest’ultimo è un titolo basato sul multiplayer e non ha un comparto narrativo.
Siccome parlare di tutti i componenti della trama sarebbe complicato, farò un riassuntone generale dove in un futuro non meglio definito l’umanità riuscirà a muoversi nello spazio, colonizzando poi diversi pianeti e lune del sistema solare. Fino a quando una razza aliena cybernetica, che gli umani identificano come Strogg, invadono il sistema locale e l’utente deve evitare in ogni modo che i nemici possano trovare un vantaggio.
Le espansioni di tutte le versioni
Ogni DLC offre due tipologie di novità la prima in assoluto sono le mappe, tutte rigorosamente retrò ma con una mappatura in alta definizione in 4K in 120 FPS che vengono graditi in ogni circostanza. La seconda è ampliare un pochino le interdizioni del mondo della guerra fra Umani e Strogg, per tanto non andrò a parlare di ogni espansione perché l’articolo diventerebbe troppo lungo.
Però possiamo creare un escamotage ossia parlare dei DLC però in formato ridotto, i quali sono:
- The Reckoning: una campagna di gioco dove sono presenti 18 missioni e 7 mappe multiplayer, dove si interpreta un marine spaziale che deve distruggere una fabbrica Strogg su un pianeta alieno.
- Ground Zero: comprende rispettivamente 15 livelli per la campagna e 14 mappe per il comparto multigiocatore, la storia narra di una flotta umana che rimane bloccata su di un pozzo gravitazionale vicino ad un pianeta, un soldato che è riuscito ad atterrare deve risolvere la situazione da solo.
- Call of Machine: comprende rispettivamente 28 livelli di trama e una per il comparto multigiocatore, dove il protagonista deve distruggere una struttura strogg su un pianeta alieno.
- Quake II 64: questa versione era uscita esclusivamente per Nintendo 64, in breve si affrontava la trama della storia principale ( ossia sventare l’invasione su una luna di Giove) però da un altro punto di vista, con nuove mappe e diversi segreti da scoprire.
Insomma capite sin da subito che ce tanta ciccia che cola nel comparto singolo giocatore, e non siamo neppure arrivati al multiplayer che nell’epoca dell’uscita su PC non erano presenti ancora realtà similari a Playstation Plus oppure Game Pass, erano ancora solo un lontano pensiero. Eppure solamente così si perderebbero tranquillamente una marea di ore di gioco, se si è amanti del genere originale degli FPS ossia frenetico e frizzantino, sicuramente questo farà al caso vostro.
Non vedo le tacche di mira
Siamo ancora in un periodo dove si giocava principalmente con mouse e tastiera, alla fine degli anni 90 per quanto esistevano le levette analogiche erano ancora un po’ troppo poco commercializzate, e la maggior parte dei giocatori prediligeva i tasti tradizionali per muoversi. Rispettivamente i tasti erano WASD, oppure le freccette che si hanno su un qualsiasi pad, per muoversi con una certa precisione.
Per tanto la mira non era la stessa di quella al giorno d’oggi, dove basta solamente utilizzare il grilletto sinistro ( oppure quello destro per i mancini se avete modificato la mappatura del controller nelle impostazioni di gioco) per saltare e l’altro grilletto per sparare. Mi dispiace per chi non ha visto quella tipologia di giochi in quel periodo, ma velocità e precisione con il mirino a schermo erano frutto di tante ore di gioco che poi, una piccola fetta di pubblico, si spostò lentamente sugli FPS Arena che ereditarono le meccaniche di gioco.
Salto, mira, spara e ricomincia erano i preghiere quotidiane dei giocatori hardcore di quel periodo, dove il giocatore poteva salvare manualmente in ogni momento perché l’auto-salvataggio non era contemplato. L’auto ricarica? Dobbiamo aspettare almeno Halo Combat Evolved per vederlo nella sua versione embrionale, poi migliorata rispettivamente nel 2005 con Call of Duty 2 su PC e solo nella settima generazione di console ( quindi PS3, Xbox 360 e Wii) si comincio ad utilizzare queste due caratteristiche comode nella maggior parte dei titoli ma che toglievano l’effetto nostalgico “come faccio ad abbattere il boss con 9 punti di energia?“.
Siamo giocatori di prima linea
Le meccaniche di gioco sono le medesime di quelle che abbiamo conosciuto nel 1997, ossia meccaniche veloci e frizzanti con salto come abilità principale per evitare i colpi nemici, oltre ad una serie di abilità che è stata modernizzata ma bisogna andare per ordine. Alcuni aspetti che sono migliorati, oltre agli effetti poligonali meglio gestiti e rimasterizzati in formato migliore, sono sicuramente le armi meglio ricreate ( non in stile Wolfenstein per intenderci) e le ruota delle abilità speciali.
Quest’ultima è una caratteristica che mi è piaciuta davvero tanto in modo tale da utilizzare, quando ne troveremmo, delle abilità speciali che si possono attivare nei vari combattimenti. Si passa ad essere invulnerabili per un certo periodo, un altro per creare portali fino ad un altro che fa combattere i nemici gli uni contro gli altri insomma ci sarà da sbizzarrirsi con queste caratteristiche, che si potranno utilizzarne anche due o più alla volta.
Le armi si trovano un po’ in giro nelle varie mappe di gioco per tanto, non si inizierà con tutto ma con una pistola lanciarazzi – non chiedetemi il motivo di tale scelta artistica, ma è azzeccata al contesto ignorante del gioco – poi otterremo tutte quante nel corso delle avventure. Le munizioni, le armature e i vari medi kit le troveremo sparsi nel gioco che aiuteranno il giocatore nell’andare avanti, ma fate attenzione asseconda del livello di difficoltà e degli scontri – con boss oppure nemici normali – gli equipaggiamenti saranno più o meno scarsi per tanto, fate molta attenzione nel come vi muovete.
Vogliamo gli scontri online
Ciò che ho raccontato precedentemente lo troveremmo anche all’interno della modalità multigiocatore, infatti asseconda della mappa di gioco – che si ispireranno alle varie zone delle storie di Quake 2 – così equivale anche per i personaggi ispirati ai Frogg oppure ai Marine. Le armi, un po’ come succede nella modalità storia, sono sparse per le varie mappe di gioco e si potranno ottenere tutte oppure nessuna se non la pistola base.
Per cambiare arma si potrà switchare dalle freccette destra e sinistra del controller, oppure dai numeri/rotellina del mouse asseconda dove giocate, qui non si può dire molto altro se non ripetere ciò che ho già detto. Le modalità multiplayer sono quelle dell’originale ovvero team deathmatch, cattura la bandiera, deathmatch ( una variante di tutti contro tutti) e cooperativa – perché si può giocare online con altri giocatori – rendendo pressoché immutata l’esperienza di gioco.
Di base Quake 2 sono stati migliorati rispettivamente le luci, meglio gestite e si vede decisamente meglio, oltre a permettere al giocatore di allearsi in modalità cross-play con altri utenti su altrettante piattaforme citate a inizio articolo. Insomma per un gioco a 10 euro tutto sommato è abbastanza buono, anche nel prezzo è decisamente accessibile in quanto è alla portata di tutti un classico di un tempo immutato che offrirà tante ore di gioco.