Tartarughe Ninja – Caos mutante – Una piccola perla da guardare

Tartarughe Ninja - Caos mutante
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Ognuno di noi ha dei franchise che rappresentano la sua infanzia. Per me si tratta delle Tartarughe Ninja, che adoro in ogni salsa e in ogni modo. Sono letteralmente cresciuto con quei quattro tipacci e il mio primissimo approccio al fumetto è dovuto proprio a loro. Ricordo poi le tantissime (forse troppe) ore passate a giocare ai videogiochi usciti sulle console Nintendo. Vi ricordo che un anno fa uscì una collection che non dovreste tralasciare e della quale vi parlai in una recensione un po’ sentita. Dico tutto questo per farvi capire che l’attesa del film Tartarughe Ninja – Caos Mutante era alta per diversi motivi.

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Il franchise per me è importantissimo; le tartarughe tornano al cinema in una forma più idonea; lo stile grafico sembrava stupefacente e che mi erano mancate terribilmente. Certo, ci sono i fumetti, ma diciamo che io desideravo qualcosa di nuovo, qualcosa di fresco. Le aspettative erano altissime anche per il nome di Seth Rogen. Uscito dalla sala ero felice come il bambino che seduto al mio fianco si godeva ogni singolo frame, con gli occhi pieni di meraviglia e di gioia. Quella sensazione si concretizza quindi in un grande successo, pienamente riuscito nonostante alcuni minuscoli difetti narrativi.

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Il film racconta le origini dei quattro fratelli, Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello. Una storia diversa dal solito, ambientata nel nostro mondo e soprattutto nel nostro periodo post Covid. I quattro fratelli ancora adolescenti si trovano a vivere una vita nei sotterranei di New York, ma qualcosa li spinge a trasgredire le regole del loro “padre” Splinter. Si tratta del desiderio di essere liberi, di poter camminare in un mondo umano senza timore e di vivere una vita normale. Come la mia e la vostra. In questo frangente anche l’andare a scuola diventa quasi un sogno, irrealizzabile. Essendo dei mutanti possono scordarsi di vivere una vita normale e lo sanno benissimo, ma fa male. Fa male anche a Mike, il più felice del gruppo.

Eppure qualcosa finirà per farli uscire allo scoperto. Si tratta di April O’ Neal, una giovane ragazza che desidera fare la reporter e fermare Superfly, un super criminale che terrorizza la città e grazie al quale è stato annullato il ballo di fine anno. Questo diventa un modo per i cinque di collaborare per salvare la città, raggiungere la gloria e diventare per della società.

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Ammetto subito che la storia in questione risulta essere perfetta per un pubblico più giovane e tutti i bambini presenti in sala erano emozionatissimi durante la visione. La loro felicità è il segnale migliore della riuscita di un film dedicato prevalentemente a loro. In questo frangente, quelle piccole striature narrative, i piccoli spiegoni che potreste trovare noiosi sono giustificati e soprattutto hanno un senso. Sono quindi dei difetti? Dipende da che punto di vista si guarda la trama. Ciò che si percepisce comunque è il grandissimo amore del team di sceneggiatori per il franchise creato da Peter Laird e Kevin Eastman e per la cultura pop in generale. L’amore per l’opera lo si percepisce fin dal primissimo frame, dalla primissima battuta. E per questo gli applausi vanno a Brendan O’Brien, Seth Rogen, Evan Goldberg e Jeff Rowe.

Durante un ora e trentanove minuti gli sceneggiatori trovano il tempo di caratterizzare a dovere ogni personaggio fino a farcene preferire uno rispetto agli altri. Ogni carattere è ben descritto e delineato, formando così un buon gioco di battute e momenti più seri. Alcuni personaggi secondari hanno invece meno caratterizzazione, ma sicuramente la vedremo all’interno della serie animata e del prossimo film.

Spider-Man Into The Spider-Verse ha dato un grande insegnamento alle major, spiegando che è possibile fare qualcosa di bello e memorabile con uno stile diverso dal solito. E in questo il film Tartarughe Ninja – Caos Mutante se la gioca con Across the Spider-Verse, che non raggiunge forse, ma non cerca nemmeno di farlo. Qui ci si ritrova davanti a un mondo capace di far rizzare i peli delle braccia e delle gambe e già questo basterebbe per dire quanto è bello.

L’intero mondo è stato creato con uno stile molto deformed che a detta degli specialisti dovrebbe ricordarci i disegni di un bambino. E questo funziona dannatamente bene. Perché sì, il mondo è totalmente deformato, ma visivamente è uno spettacolo per gli occhi. Le pennellate che vanno a comporre il quadro rendono piacevole anche la vista della sola luna e i dettagli si perdono in ogni singolo frame. Dettagli che dimostrano non solo l’amore per l’opera, ma anche per l’animazione, per la cultura pop e per gli spettatori. In questo mondo tutto si mescola, si disgrega e si lega in modo da formare quella giusta sensazione di stupore. Jeff Rowe così si dimostra una macchina da guerra e dopo I Mitchell contro le macchine mette a segno un altro colpaccio.

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Il suo lavoro dietro la regia ha comunque dei momenti parecchi memorabili. I primi piani, i zoom e ovviamente i combattimenti. Il dinamismo dovuto alla giusta angolazione della “cinepresa”, le carrellate circolari con i cambi di scena continui rendono poi tutto avvincente ed emozionante. Potrei tranquillamente dire che durante i combattimenti questa pellicola ha da insegnare a molti altri film d’animazione come approcciarsi al dinamismo.

La parte musicale è stata curata da Trent Reznor e Atticus Ross che insieme formano un team micidiale. Ogni sonorità è stata inserita con la consapevolezza di dover stupire lo spettatore e ci riesce perfettamente. Le musiche si amalgamano perfettamente con le animazioni, con i suoni e con la storia, diventando un tutt’uno. Questo lavoro di grande valore è stato fatto anche nella scelta dei brani di terze parti utilizzati durante alcune scene. Ultima menzione va al doppiaggio, che non fa gridare al miracolo, ma riesce comunque ad emozionare. Certo, mancano i grandi nomi dello spettacolo americano con i loro accenti, i vari slang e la loro comicità, ma di quella ve ne parlerò con l’uscita del film in home video.

Sicuramente la grande produzione sta cambiando e dobbiamo ringraziare alcuni film per questo. Forse si torna alla creatività più sfrenata che era quasi totalmente sparita dai radar in questi anni. Tartarughe Ninja – Caos Mutante è un film divertente ed emozionante dalle tinte teen, tantissima passione, tantissimo amore e tantissima personalità.

Tartarughe Ninja - Caos mutante

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".