Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.
Micheal Connelly è uno scrittore di libri investigativi più importanti degli ultimi anni vista la sua cassa di risonanza. Il suo vasto mondo comprende tanti personaggi, ma tra questi al primo posto figura di Harry Bosch. Un detective tutto d’un pezzo che non si abbatte davanti a nessuna difficoltà e poi, grande amante del genere jazz. Quello buono, di una volta.
Abbonati al Prime per guardare Bosch e tante altre serie televisive!
Dopo ben sette stagioni davvero spettacolari disponibili su Prime Video, la serie ha continuato a marciare avanti con Bosch Legacy. A metà tra sequel e spin off, questa nuova serie ha visto Harry abbandonare il suo ruolo da poliziotto per dedicarsi a quello più “tranquillo” da detective privato. Ovviamente nulla è semplice quando di mezzo c’è un omicidio. La seconda stagione di Legacy continua con il classico metodo procedurale, ma ingloba al suo interno due storie, facendole confluire sapientemente in un finale al cardiopalma.
Ah, ovviamente è stata confermata la terza stagione.
La seconda stagione in particolare inizia esattamente dopo la fine della prima e quindi con il rapimento di Madeline Bosch (Madison Lintz) da parte dello stupratore seriale. Pochi episodio totalmente al cardiopalma che hanno l’enorme capacità di mostrarci il livello dove potrebbe spingersi un padre (o madre) disperato. Successivamente si parte subito con il prossimo caso che vede l’omicidio di una donna e un’accusa a prima vista semplice, ma che inizia a vacillare dopo l’arrivo di Honey (Mimi Rogers) al caso. Peccato che anche l’FBI inizia una ricerca incrociata su un vecchio caso avvenuto all’interno della prima stagione di Legacy e in tutto questo avrà un ruolo ancora maggiore l’altro grande amante di Jazz, Maurice (Stephen A. Chang).
La serie sequel gioca un campionato diverso dalla serie madre, ma ne condivide perfettamente il mood e i personaggi. Certo, Legacy si concentra maggiormente sul personaggio di Maddie, che acquista una personalità sempre più decisa e marcata, tanto diversa da quella del padre. La sua evoluzione la si nota anche attraverso i suoi dialoghi e il suo modo di pensare. Ho apprezzato in modo particolare il suo dialogo con il padre in cui lei dice d’aver lasciato il proprio ragazzo, ma che questi ancora non lo sa. Il padre invece risponde dicendo che lo sa. Mi è piaciuta questa scena perché si tratta della dimostrazione d’affetto molto elevata tra i due.
La seconda stagione di Bosch Legacy è stata veramente ottima dal punto di vista registico. Certo, nessuno si aspetta dei movimenti super ricercati, ma piuttosto semplici e funzionali e in questo caso tutto funziona alla perfezione. Allo stesso modo funziona anche la fotografia, che mette in mostra i momenti clou e soprattutto dà il giusto valore agli ambienti.
Ho adorato questa seconda stagione di Legacy, che non delude minimamente i fan del giallo, confermando l’abilità di Micheal nello scrivere i gialli come si deve. In fin dei conti dobbiamo a lui anche Mickey Haller (Matthew McConaughey) apparso al cinema (The Lincoln Lawyer) e all’interno della serie tv Netflix. Titus Welliver nei panni di Bosch è una garanzia senza alcun’ombra di dubbio che ricorderemo anche negli a venire.