Due Uomini E Mezzo Parte 1 – Inetti, parassiti e persone di pessimo gusto

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Ci sono tantissime sitcom che nel corso della loro vita hanno avuto un discreto o grande successo. Ci sono alcune menti creative che hanno saputo regalarci dei personaggi memorabili; odiati da alcuni e amati da altri. Prendiamo ad esempio il caro buon Chuck Lorre, che durante la sua carriera ha creato prodotti come Dharma e Greg, The Big Bang Theory, Il Metodo Kominsky e ovviamente l’oggetto di questo articolo, Due Uomini e Mezzo. Una sitcom che ho rivisto proprio in questo periodo, un po’ per noia un po’ perché la ricordavo divertente, ma anche antipatica e alla fine avevo ragione su entrambi i fronti.

-Il cast della serie Due Uomini E Mezzo

In questo primo articolo parlerò solamente delle stagioni con protagonista Charlie Sheen, che interpreta Charlie Harper. In un secondo articolo invece vorrei parlare dell’arrivo di Ashton Kutcher, che interpreta Walden Schmidt.

La sitcom, come tante altre, si regge su dei punti solidi che tutti conosciamo. La location è praticamente una sola, la casa di Charlie e ogni tanto ne vediamo qualcun’altra giusto per uno o due minuti. I personaggi vanno oltre gli archetipi, toccando invece gli stereotipi che potrebbero infastidire tranquillamente più di una persona. Io stesso sono rimasto interdetto dal personaggio di Alan, che dalla prima all’ultima stagione non smette mai di stupire grazie alla sua caratterizzazione sempre più “parassitaria”. All’inizio lui stesso non se ne rendeva conto, ma verso la fine, ne era consapevole. Era conscio di sfruttare le persone attorno a lui, ma ormai il dado era tratto.

In realtà, devo dire che purtroppo, conosco persone simili ad Alan caratterialmente. Certo, si somigliano solo in alcuni punti, ma direi per fortuna anche. Fatto sta che persone del genere esistono e l’esasperazione con quale ci viene mostrato questo fratello sfortunato nel lavoro e nell’amore è esilarante, ma anche drammatica.

Allo stesso tempo abbiamo il fratello minore Charlie, che deve la sua fortuna ai jingle che scrive per la televisione e sperpera il denaro a destra e a manca. La fortuna sembra essere sempre dalla sua parte, così come anche le donne, che cadono sempre ai suoi piedi. Una vita fatta di alcool e di sesso in cui entra Alan con il figlio Jake. Una convivenza altrettanto difficile per loro, ma divertente per noi, spettatori.

Ovviamente è vero, la serie soffre tantissimo di un invecchiamento precoce fatto di battute così sessiste da far impallidire anche un sordo. Ci sono dei personaggi femminili abbozzati per essere ridicoli e senza un briciolo di cervello. Ci sono tantissime battute a sfondo sessuale e anche le prese in giro sugli omosessuali. Potrei tranquillamente definire questa sitcom come “il calderone dei luoghi comuni”, eppure fa tutto dannatamente ridere.

Anche nel 2024, le battutacce continuano a far ridere, facendo spegnere il cervello per quei 20 minuti. Anche nel 2024, alcuni clichè risultano veritieri ed è facile appassionarsi a questi due fratelli così diversi, ma uniti da una sola casa.

Ovviamente in questa sitcom non troverete mai un vero insegnamento o qualcosa di vagamente filosofico. Non cercate nemmeno questo tipo di cose in Due Uomini e Mezzo. Ogni personaggio mostrato è tossico e ci viene spuntata fuori questa verità, la loro tossicità. Le mogli, i mariti, gli uomini e le donne. Ognuno di essi è come un sacco di letame, che puzza anche se non viene aperto. Sono delle bombe a orologeria che devono solamente deflagrare.

Eppure nonostante tutto questo trashiume, questa serie diverte davvero tanto. Un ottimo passatempo per dei momenti di vuoto e lo trovate su Prime Video.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".