The Grand Tour: Sand Job – Il penultimo viaggio del trio

locandina dello speciale The Grand Tour: Sand Job
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La serie The Grand Tourr è stata la rinascita del trio Clarkson, Hammond e May dopo il loro addio a BBC. Nel corso degli anni abbiamo visto un’infinità di avventure, di reportage e anche di servizi parecchio interessanti. Eppure dopo un po’ di tempo il trio disse basta al vecchio format, dando il benvenuto solamente alle avventure su quattro ruote. Una serie di speciali che non ho apprezzato sempre, ma cavoli, Sand Job lo ritengo un vero e proprio ritorno ai fasti di una volta e poi è un episodio importantissimo anche perché si tratta del penultimo che vedremo in assoluto. Perché sì, il trio appenderà il volante al chiodo dal prossimo episodio e l’unica cosa che potremo fare è riguardare i vecchi episodi su Pluto TV, Prime Video o in DVD.

Sand Job, un nome che la dice lunga su tutto. Un gioco di parole che rimanda direttamente al genere XXX e che vede il trio tornare a correre all’avventura. Certo, tutti hanno ormai una certa età e questo fattore si sente. Caspita se si sente. Stavolta il fato ha portato il gruppo direttamente in Mauritania. Lo scopo è quello di dimostrare che è possibile creare un auto da “rally” su base sportiva senza spendere un patrimonio della Lamborghini Huracàn Sterrato. Per questo scopo il buon Jeremy Clarkson ha scelto la Jaguar F-Type Roadster, Richard Hammond, invece, una fiammeggiante e problematica Aston Martin DB9 Volante,  mentre James May,  Maserati GranCabrio.

Tre auto acquistate a dei prezzi fin troppo onesti (ma si trovano eh, ho controllato all’estero), modificate ad hoc per un’avventura un po’ wild, un po’ no.

The Grand Tour: Sand Job

L’avventura è partita in modo del tutto classico, con il recupero delle auto e con un paesaggio sabbioso e allo stesso tempo magnifico. Certo, in confronto ad altri paesaggi, la Mauritania non gode di foreste incolte, di paesaggi innevati o di animali particolari, ma ragazzi, in alcuni punti ho visto certi scorci da far paura. Il paese gode di alcuni punti veramente famosi, ma che nella mia ignoranza erano totalmente conosciute. Città storiche che vengono lentamente divorate dalla sabbia, ma che nascondono l’inestimabile tesoro storico delle librerie.

Sand Job è un episodio grezzo, montato velocemente e all’apparenza dal budget limitato. Ovviamente niente di tutto ciò è vero. Il budget è elevato e lo si vede fin troppo spesso, come anche il montaggio. È come sempre con questo viaggio gruppo avesse voluto farci tornare per un attimo ai tempi di Top Gear, per farci assaporare la bellezza più spontanea ancora un’ultima volta. Ci sono esplosioni, ci sono momenti esilaranti e anche quelli un po’ più riflessivi ed è tutto dosato nel modo giusto, quello alla vecchia maniera.

Inutile dire che le tre auto sono delle bestie anche nel deserto, tranne quella del povero Hammond, che però ha risolto il suo problema in un altro modo. Il solito Hammond insomma.

Si percepisce per tutto l’episodio la loro ormai poco giovane età, ma sapete una cosa? Il trio fa ancora ridere ed è sempre bello rivederli insieme. Dal lato registico non c’è molto da dire in quanto in fin dei conti non è mai servita una regia particolare per apprezzare i nostri protagonisti.

Come dicevo, manca un solo episodio e poi dovremo dire addio alla serie, godendoci le puntate del passato. Fatto sta che difficilmente vedremo in TV qualcosa di simile ancora una volta.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".