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Negli USA e in Italia (su Topolino 3579) è uscito il primo numero di Uncle Scrooge and the Infinity Dime (Zio Paperone e il decino dell’infinito), che segna una vera e propria novità nel campo Disney e in quello Marvel. Si tratta infatti della prima storia Disney pubblicata da Marvel e questo non è una robetta da poco. E proprio per questo motivo che troviamo due nomi incredibili dietro alla guida di questa serie, Jason Aaron dietro i testi e l’incredibile Paolo Mottura, Francesco D’Ippolito, Alessandro Pastrovicchio, Vitale Mangiatordi, e Giada Perissinotto alle matite.
La storia del multiverso è ben nota a tutti gli appassionati Marvel, ma non solo. In fondo si tratta di un concetto di qui sappiamo sì troppo poco (tanto per citare qualcuno), ma che ci è stato presentato così tanti decenni fa da farci abituare. Eppure qui abbiamo una storia che ha quell’aria di freschezza piacevolissima da leggere. L’aggancio iniziale con l’incontro (ormai classico) di Paperino e lo Zio è stata una piacevole sorpresa e dimostra un grande amore verso il personaggio e verso la serie.
Devo ammettere che dopo aver letto questo volume, sono corso a rileggere alcune vecchie storie del grande zione, che si riconferma come il miglior personaggio del panorama Disney (ovviamente).
Tutta la storia narra delle vicende nuove per il mondo dei paperi e dei topi, ma grazie a Jason Aaron è veramente facile farne parte senza annoiarsi. Lo zio Paperone ne esce come un personaggio ancora più articolato e capace di mostraci tantissimi lati del suo carattere. In generale, in poche decine di pagine viene imbastita una storia complessa, che avrà dei risvolti futuri non indifferenti.
Ogni frase e ogni dialogo denota l’immenso amore di Aaron verso il mondo dei paperi e la loro immensa storia.
In tutto ciò poi la storia emerge grazie allo stile unico e riconoscibile di Paolo Mottura. Il tratto delicato, a tratti graffiante, e molto cartoonesco dà sempre la giusta spinta alle scene. Una grande libidine per gli occhi e la dimostrazione ulteriore di quanto lo stile Disney sia carico, profondo e mai banale. Lo stesso vale anche per tutto il resto del cast di disegno, che ha dato il massimo, donandoci una storia fresca e interessante.
I dettagli sulle pagine sono tantissimi e nell’insieme creano panorami mozzafiato, scene d’azione dinamiche e ben dirette, ma non solo. Alcune tavole sono carichissime di pathos e di grandi momenti da ricordare.