Lego Horizon Adventures – Recensione PS5

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Nel tempo siamo stati abituati ad mix sempre più azzardati di generi e proprietà intellettuali ma cosa può dare la più grande libertà di sperimentare se non il gioco di costruzioni per eccellenza?

Dopo decine di ottimi giochi con le più disparate licenze, da supereroi a maghi, da hobbit ad archeologi, sviluppati da “Traveller’s Tales”, Sony ha deciso di scommettere una delle sue più importanti licenze degli ultimi anni.

Impiegando le risorse di Guerrilla Games come creatori e supportati dai meno conosciuti Studio Gobo, hanno deciso di trasportare le avventure di Aloy nel colorato mondo di mattoncini danesi.

Sarà stata una follia o una mossa vincente?

Una storia da costruire

Lego Horizon Adventures parte esattamente dall’incipit di “Horizon Zero Dawn”: in un modo post-apocalittico in cui la natura si è ripresa il suo posto, Aloy è una bambina orfana adottata dalla tribù dei Nora ma che purtroppo verrà emarginata e verrà cresciuta dal guerriero Rost.

Rost le farà da padre, mentore e maestro insegnandole tutte le tecniche per sopravvivere alle avversità di un pianeta in cui macchine incredibilmente avanzate e dalle animalesche forme minacciano l’umanità.

Quando le macchine assaltano il villaggio, Aloy non potrà esimersi dal correre in soccorso della sua tribù, scoprendo però che esistono nemici ben più temibili.

Il tutto viene raccontato in salsa Lego, dove avvenimenti così catastrofici sono conditi con grande ironia e una sequela di divertenti battute. La serietà di Rost viene spesso rotta da episodi che mostrano un padre impacciato e preoccupato per una figlia che si avventura a caccia di panini con cetriolini.

Tutti i personaggi più importanti di Zero Dawn (cattivi compresi) sono trasformati in macchiette della controparte sviluppata da Guerrilla, ma non è assolutamente un male e nulla stona nell’economia del gioco

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A caccia di mattoncini

Se avete mai provato un titolo Lego, saprete che i personaggi agiscono e si muovono nei livelli come farebbero nelle mani di un bambino.

Corrono, saltano, a volte combattono distruggendo tutto e facendo un grande ma divertente caos.

Come negli altri titoli della saga originale, impersoneremo inizialmente Aloy ma proseguendo nell’avventura potremo sbloccare ed utilizzare altri 3 personaggi: il novizio guerriero Varl appassionato di fumetti, la saggia matriarca Teersa alle prese con una enorme schiera di nipoti ed il possente guerriero Erend alla ricerca di ciambelle.

Ogni personaggio possiede la propria arma principale unica che modifica in modo sostanziale l’approccio ai combattimenti, si passa dalle frecce di Aloy per il combattimento a distanza al martello di Erend per il devastante corpo a corpo.

Sono presenti svariati tipi di macchine, presi ovviamente dai due capitoli originali, splendidamente ricostruiti mattoncino su mattoncino e che obbligheranno ad adottare le strategie giuste ad ogni incontro.

Combattere permetterà di far salire anche di livello i personaggi, potenziandone alcuni aspetti come la vita massima o il danno. E’ inoltre presente un negozio in cui comprare abilità passive condivise tra i componenti del gruppo.

In Horizon Adventures la formula classica dei giochi Lego viene trasformata: la storia viene raccontata tramite livelli molto lineari e non ripetibili, in cui avremo sempre un certo obiettivo da portare a termine fino all’ottenimento di uno speciale mattoncino d’oro.

Una volta portata a termine, si potranno rivisitare i livelli per alcuni obiettivi aggiuntivi legati alle caccie e per massimizzare i livelli dei personaggi ma non sono presenti effettivamente delle modalità endgame che possano allungare il titolo, che si può completare al 100% in circa 10/15 ore.

Questa scelta elimina purtroppo l’esplorazione e nei livelli non sono quindi presenti collezionabili ma solo delle piccole deviazioni che vi premieranno con alcuni forzieri contenenti monete.

Quasi del tutto eliminata la componente di costruzione, rappresentata solo in alcuni momenti in cui servirà creare ponti e funi da cui calarsi o costruire alcuni totem per ottenere monete.

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Un pianeta colorato

Il mondo di gioco è rappresentato dal villaggio che funge da Hub centrale da cui i personaggi accedono a quattro biomi differenti divisi in vari livelli.

Ogni ambiente è ottimamente curato e rappresenta in modo estremamente credibile il mondo creato da Guerrilla: il selvaggio si fonde con i residui della tecnologia del passato, spesso in modo molto comico ed inaspettato.

Oltre alle missioni principali sarà possibile ottenere dalla bacheca, situata nella piazza principale, una serie di missioni secondarie che spazieranno dall’uccidere nemici con particolari elementi al completare i livelli indossando un certo costume.

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Spendendo monete e completando i livelli si potranno infatti sbloccare una serie di costumi e skin da applicare sia ai personaggi sia agli edifici del villaggio.
Non ci saranno solo costumi presi dai vari personaggio di Horizon ma anche dalle altre serie lego come City o Ninjago, permettendo di cacciare macchine vestiti come un gelato o un hot dog.

Di base è tutto solo estetico e nulla vi impedirà di completare il gioco senza comprare effettivamente nulla.

Un plauso al sonoro, con un’ottima colonna sonora che ben si adatta al colorato mondo di gioco e l’utilizzo dei doppiatori originali per tutti i personaggi principali.

Commento:

Lego Horizon Adventures è un titolo colorato e divertente, adatto soprattutto ai più piccoli e a chi vuole tornare ad eliminare macchine nei panni di Aloy e dei suoi compagni.
Rispetto ad altri titoli Lego del passato risulta più lineare e meno improntato sull’esplorazione, in cui l’assenza di un qualsiasi tipo di collezionabile o di particolari obiettivi rende abbastanza noiosa la parte successiva alla storia principale.
Sicuramente da recuperare con un buono sconto e che avrebbe giovato di un lancio a prezzo budget

Voto: 7.5

Sull'autore

Mirko Ballarino