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Di norma non faccio i salti mortali all’indietro per un progetto del tutto nuovo, al massimo mi informo e cerco di farmi un idea in generale sul lavoro della nuova IP realizzata da Obsidian, quindi uno studio interno dell’Xbox Game Studios. Che cosa bisogna aspettarsi da Avowed? Un progetto di alto livello al pari di un nuovo potenziale The Elder Scrolls, ma con un mondo di gioco e narrativo del tutto fresco e intrigante.
Ho letto in rete alcuni articoli legati al mondo dell’LGBTQ+ riguardo al gioco, sull’innovamento sui diritti di questo movimento ma non interessante al sottoscritto, dove l’unico aspetto di vero pretesto è il come porsi al protagonista. Perché infatti si può utilizzare il pronome lui, lei ed esso in modo da vedere i personaggi come relazionarsi con il protagonista, ma al momento è una modifica che si può fare all’inizio ma non potrà mai essere cambiata nel corso dell’esperienza in gioco, e di conseguenza non ci sono altri aspetti da citare per questo contesto.
Un viaggio innaspettato

La realtà di Obsidian Enterntainment, ormai studio interno dell’Xbox Game Studios, è una realtà puramente in singolo giocatore con elementi da Open World che introduce il giocatore in questo nuova realtà fantasy. Questo ha permesso di creare una fauna e una flora del tutto singolare, con caratteristiche che ricorda a grandi linee un qualcosa di similare a ciò che ha creato Sapkowski con la serie The Witcher, intrecciato con il ondo dei Signore degli Anelli di J.R.R. Toalking.
L’introduzione è estremamente coinvolgente, capace di spiegare con dettaglio che il mondo è governato da divinità che si divertono con le persone, e che fanno si che una piccola parte abbia delle deformazioni derivanti dalla magia. Queste persone vengono definite “Deiforme“, le quali ottengono abilità sopra naturali sia in termini magici, intelletti che fisici in base alle condizioni della persona.
Sarà proprio il protagonista della storia ad avere questa abilità, che sarà un agente dell’Impero di Aedyr il quale riceverà l’incarico dall’Imperatore di trovare, e capire l’origine, della “malattia dell’anima” su un nuovo continente. Sarà proprio il regno delle Terre Viventi una zona originale da scoprire in lungo e in largo, che condivide lo stesso universo di Pillars of Eternity ( sia il primo che secondo episodio sviluppati dallo stesso team di sviluppo) ma che non necessita l’obbligotarietà nell’averli giocati, in quanto non sono direttamente collegati ma condividono il mondo di gioco famigliarità con le aree da scoprire.
Divertente ma non eccezzionale
Sicuramente l’aspetto che mi ha divertito di più nel corso delle ore di gioco, è una modalità ludica in prima persona che può essere spostata in terza, anche se in quest’ultima variante l’ho trovata un po’ imprecisa nel corso dei combattimenti. Questi ultimi sono tanti e variano parechio, si passerà da confrontarsi con unità militari oppure contro banditi che, tenderanno a utilizzare delle tattiche che riescono a mettere in difficoltà il giocatore.
Essendoci delle unità di combattimento adatti allo scontro sulla lunga distanza, utilizzando varie tipologie di archi fino alle tante magie che si possono apprendere in due maniere, la prima e più semplice dai Tomi trovati in giro per il continente oppure acquistandoli dagli appositi negozianti. Dal lato invece dei schermatori gli ho trovati interessanti, e abili nel difendersi e attaccare in base alla risposta del giocatore.
Però ce da dire come nel caso dei maghi e degli arcieri che lasciano qualcosa quando vengono eliminati, accade anche con tutte le altre tipologie di nemici che lasceranno monete per i nostri borselli, oggetti oppure sfere per aumentare l’esperienza dei punti abilità. Questo farà si che le lotte porteranno sempre comunque qualcosa, rendendole non solo appaganti ma utili se si cerca un modo per aumentare il proprio inventario.
Un mondo di gioco per tutti
Ce da dire che i titoli con tante parolacce che cercano di stupire l’utente, facendolo sobbalzare dal divano oppure dalla sedia con scene violente, devo dire che mi hanno un po’ stufato. Infatti l’idea è molto simile a quanto si è potuto vedere con Pillar of Eternity, ossia di viaggiare nel Contintente Vivente un po’ come si vuole scegliendo quale missiva percorrere.
Infatti decidere di percorrere la storia principale oppure una delle tante storie secondarie, farà si di allargare la trama senza però esaltare troppo queste ultime rendendoli belle narrative appaganti, che offrono qualcosa in più alla trama principale e allo stesso tempo finita l’esperienza si passa a quella successiva. Molto semplicemente sulla mappa di gioco saranno presenti delle icone, che ci indicheranno quali saranno le persone che hanno bisogno di aiuto.
Ce da dire che in certi casi si potranno reclutare dei seguaci per aiutarci, dai combattimenti fino alle modifiche dell’equipaggiamento, nel ritrovare oggetti e molto altro. Insomma sono estremamente utili e ho utilizzato i loro consigli più di quanto avrei pensato, anche se bisogna dire che i sostegni degli alleati non saranno infiniti e spesso ci dovremmo arrangiare.
Un inventario da non sottovalutare

L’inventario è un aspetto importante in quanto viene inserito qualsiasi oggetto, arma, attrezzatura e molti altri uttensili divisi in aree specifiche in base alla specificità dell’oggetto, un miglioramento rispetto a molti altri prodotti RPG. Non sarà diverso rispetto ad un Dark Souls per inserimento di una nuova piastra pettorale, oppure utilizzare nella mano sinistra un determinato oggetto piuttosto nella destra ma altresì nel renderlo più chiaro all’utente.
Ogni area è dedicata a cosa inserire nel personaggio, questo permette poi di scegliere due tipologie di classi di armi potendo decidere se utilizzare armi magiche, armi da mischia oppure da lancio in base alle nostre preferenze. Avvanzando poi nella storia, parlando con i negozianti e trovando oggetti nelle casse ma non solo potremmo migliorare il nostro equipaggiamento.
Positivo l’inserimento nel gioco di un insediamento, posizionati ovviamenti in zone specifiche lontane da combattimenti inutili, e vicini magari a percorsi dove si possono incontrare anche dei mercanti itineranti. Nell’insediamento possiamo gestire l’intero gruppo scegliendo gli alleati da portarci con noi, scegliere il vestiario alternativo e migliorare l’equipaggiamento da un area dell’insediamento però spendendo parte dei consumabili ottenuti, permettendo in quest’ultimo caso di andare in cerca di oggetti per migliorare l’attrezzatura difensiva e non solo di tanto in tanto.
Le abilità da non sottovalutare
Precedentemente abbiamo parlato dei livelli d’esperienza, che avanzando di livello avremmo due miglioramenti il primo è l’aumento delle abilità base, come il vigore per gli attacchi e gli aspetti difensivi che l’energia del protagonista e molto altro. Il secondo invece è dedicato ai punti abilità da spendere in un elenco di miglioramenti da non sottvalutare.
Infatti a inizio esperienza ci verranno offerte di inserire dei punti abilità per gli attributi narrativi, nel mio caso ho preferito scegliere la via degli arcani ossia degli erudati che studiano la magia. Questi hanno come punti di forza l’intelligenza, la costituzione e la padronanza della magia così equivale per qualsiasi altra classe scelta a inizio gioco – che sarà diversa in base a come vogliamo giocare – e questo non muta da un Elder Scrolls generico.
Questo farà si che permetterà nel corso della storia di migliorare parecchie abilità, cercando di non massimizzare una singola area facendo si che, nelle conversazioni, di poter sbloccare delle risposte alternative che normalmente non riusciremmo a utilizzare. Questo è un aspetto che funziona bene quando dobbiamo rispondere a delle domande specifiche, però non è una novità in quanto è un aspetto già presente in altre produzini che funziona ma non urla al miracolo.
Insomma è un gioco strutturato bene, divertente e funziona però sulla scia di Horizon Zero Dawn, non la Remastered ma l’originale uscito nel 2016, ossia è un titolo con tante aggiunte presi da altri giochi che funzionano bene insieme con un nuovo compcet ma che non aggiunge nulla di nuovo se non un mondo narrativo e grafico diverso, di per se l’ho trovato divertente e adatto a chiunque.