DC Rinascita: Batman 11-14 – Recensione

Batman 10
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È passato un po’ dal nostro ultimo incontro, qui, a Gotham City. Nel frattempo Batman ha continuato a combattere il crimine insieme ai suoi compagni, ma nei numeri che stiamo per affrontare egli non è esattamente sano come un pesce. Né al livello fisico né quello mentale. Partiamo quindi senza perderci in ulteriori chiacchiere con la Rinascita di Batman dal numero 11 al 14 e successivamente spero di potervi fornire tutti i restanti numeri la settimana prossima, andando quindi in pari con le uscite italiane.

L’associazione delle vittime

Batman è stato attaccato da un nuovo gruppo di criminali, L’associazione delle Vittime. Secondo questi, loro rappresentano tutte le vittime morte durante la folle guerra tra i vari villain e Batman. La colpa del Cavaliere Oscuro è ovviamente quella di non aver saputo fare niente per fermare i massacri e per non averli salvati. Una rabbia comprensibile, ma che toccherà alla fine anche coloro che sono molto vicini a Batman e ovviamente non è una cosa facile da digerire per Bruce. Prosegue quindi in modo spedito verso un colpo finale un po’ scontato questo Detective Comics e la saga in questione, ma l’interesse resta comunque alto.

James Tynion IV conduce una storia tranquillamente, come un autista che percorre la sua solita tratta giornaliera. L’idea in generale delle vittime sopravvissute in qualche modo e poi diventate un associazione criminale è interessante, ma solo se in futuro continueremo a vederli, magari dalla parte dei buoni, magari no. Tra le altre cose, la parte dedicata a Clayface è forse tra quelle che mi stanno piacendo di più ed è un bel segnale verso il mondo esterno, il nostro. Eddy Barrows dietro le matite fa il suo sporco lavoro ricreando degli scenari definiti fino ai mini dettagli e anche i personaggi fanno la loro bella figura. Forse però, si poteva prestare una maggior attenzione verso le scene d’azione, ma è una cosa passabile.

Io sono suicida

Batman è penetrato all’interno della fortezza di Bane, ma affrontare l’ex drogato e l’attuale psicopatico non è una cosa semplice. L’assenza dal Venom non l’ha resto più debole o buono, ma potrei dire al contrario. Ad accompagnare il pipistrello ci pensa Catwoman, però si rivelerà una gatta, tradendo il proprio compagno in cerca della libertà dalla prigione. Sarà vero però? Scopritelo voi stessi.

Dietro la scrittura della storia c’è un ottimo Tom King, che apprezzo come scrittore per la sua impronta seria che da alle sue sceneggiature. Anche questa non è da meno. Tanti sono i momenti introspettivi tra i personaggi e tante sono le battute che potremmo inserire in un qualsiasi film action – drammatico. Dalla sua poi c’è Mikel Janin, che regala delle tavole abbastanza classiche dal punto di vista della struttura dei personaggi. Alcune tavole possiedono però una costruzione intricata e molto cinematografica. E ragazzi, Catwoman rimane sempre un personaggio molto interessante oltre che bello.

Bludhaven

L’ultima storia ci riporta nei panni di Nightwing, l’ex spalla di Batman. Egli è tornato a Bludhaven, un posto che tutti conosciamo fin troppo bene e che gli serve per riprendere in mano la sua vita, lontano da Gotham, dalla scomparsa del nuovo Robin e delle vecchie amicizie. Anche qui però, i guai non lo perderanno di vista. I piccoli ex criminali di Gotham hanno deciso di trasferirsi nella stessa città, ma ricominciando con una vita tranquilla e priva di crimini. Questa idea non andrà a genio ad alcune persone potenti, che cercheranno di incriminare i giovani usando ogni tranello.

Dopo due storie pesanti e opprimenti, Nightwing fa tirare il giusto sospiro di sollievo e si respira un po’ di leggerezza grazie ai testi di Tim Seeley. La storia potrebbe nascondere un bel potenziale, ma anche un bel rischio per Dick Grayson. Staremo a vedere. Marcus To riconferma la leggerezza dei testi con dei disegni chiari e dalla linea più classica, ma il merito di tutto lo dobbiamo anche al colorista Chris Sottomayor, che racchiude nella storia dei colori pastellati e uniformi.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".