Dylan Dog 374: La fine dell’oscurità – Recensione

Dylan Dog 374: La fine dell’oscurità
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Da qualche mese a questa parte la serie Dylan Dog ha intrapreso un’interessante piega che ci mostra delle storie basate quasi sempre sull’umanità e sulle oscurità che si annidano nell’animo. Certo, le storie sono leggibili da diversi punti di vista e il militare pronto a spaccare le teste potrebbe anche essere qualcosa di soprannaturale, ma allo stesso tempo, con una chiave di lettura diversa, si può pensare ad altro. Ovviamente non è una cosa strana vedere dei temi contemporanei in Dylan Dog, ma ora più che mai, ci troviamo in una situazione geopolitica perfetta per un certo tipo di storie. Sono felice che in Sergio Bonelli Editore abbiano deciso di abbracciare tutte le tematiche sociali che ci avvolgono. Questo mese troviamo in edicola il numero 374, La fine dell’oscurità, scritto da Mauro Uzzeo e disegnato da Giorgio Santucci.

Il Dio vede tutto

Il termine “verità” assume sempre dei connotati diversi da persona a persona. Ognuno di noi sceglie la sua verità in base alle proprie conoscenze e informazioni e poi la spaccia per unica e insostituibile. L’argomento di questo albo è proprio questo, la verità come metro di misura per tutte le cose. Dylan scrive in un diario le memorie di un mondo caduto in balia di un Dio spietato e malvagio, che ha preso il suo miglior amico, Groucho, ed è pronto a prendersi anche la sua nuova fiamma. Sarà però l’unica verità? Qualcuno magari vede la verità nei siti di alcuni partiti politici che vogliono far credere che Londra sia invasa dagli immigrati che rubano il lavoro e chiedono l’elemosina sporcando la loro città. Dire di più sarebbe forse uno spoiler, ma forse sarebbe solamente la rovina per una storia che andrebbe scoperta passo dopo passo.

La verità?

La sceneggiatura come ho detto prima è stata curata da Mauro Uzzeo, che ha curato già Dylan Dog e lavorato praticamente con tutte le case editrici in Italia. La sua bravura la si percepisce fin dalle prime pagine ed è chiaro che l’albo potrebbe in un certo senso essere la satira di tutto ciò che stiamo vedendo e vivendo. Persone che si informano sui vari Il Fatto Quotidaino (non Il Fatto Quotidiano) o siti simili, che sono palesemente dei fake, ma attirano un certo tipo di popolazione. Molto interessante è la struttura narrativa dell’intero albo e della voglia di vedere una verità unica che vorrebbe Dylan. Anche i dialoghi esprimo appieno questo concetto, che apprezzo particolarmente. Giorgio Santucci invece regala delle tavole suggestive che in bianco e nero riescono a dare il proprio massimo. Paesaggi deserti e distrutti e altri intatti danno il giusto valore alla storia, ma lo danno sicuramente anche i volti. Le espressioni in questo caso giocano un ruolo imponente e trasmettono tutte le paure del protagonista.

Autore:Mauro Uzzeo (sceneggiatura)

Giorgio Santucci (disegni)

Editore:Sergio Bonelli Editore
Genere:Thriller
Prezzo:4.50€
Data:novembre

 

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".