Old Man’s Journey – Recensione

Old Man's Journey
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Dimentichiamo per una volta che gli utenti spesso si schierano da uno dei due lati quasi fosse una religione. Dimentichiamo tutto insomma e ricordiamo che un gioco è nato in primis per divertire, per raccontare una storia e perché no, per emozionare, indipendentemente dalla grafica. Sembra che i ragazzi di Broken Rules abbiano preso in esempio proprio il divertimento e l’emozione con Old Man’s Journey, un gioco d’avventura uscito su Android, iOS e Steam.

La vita è meravigliosa

Avete presente i sogni che avete avuto da piccoli? Diventare astronauti, medici, conquistare il mondo e chi più ne ha piu’ ne metta? Sogni che con il passare degli anni erano diventati troppo distanti dalla realtà e per un motivo o un altro quasi tutti hanno alla fine optato per qualcosa di più realistico. Dei sogni e dei folli sognatori abbiamo visto ultimamente La La Land con Ryan Gosling e la meravigliosa Emma Stone. Un argomento simile è quello affrontato nel codesto gioco.

La storia vede nel ruolo del protagonista un uomo anziano che vive vicino al mare, che ama. Un giorno riceve una lettera dal postino e senza farci conoscere il suo contenuto parte per un avventura. Tra le verdi colline, fari maestosi e tramonti mozzafiato, noi, come giocatori, percorreremo insieme all’anziano signore tutta la sua vita attraverso i flashback. Saranno proprio quelli a dirci qualcosa di più della vita dell’uomo, dei suoi sogni, della sua famiglia e della sua vita. Tutta la storia ci porterà via davvero un’oretta e mezzo, ma si tratterà del tempo in cui la meraviglia, l’emozione e il divertimento si scontreranno più volte.

I padroni del mondo

Per descrivere il tipo di gioco mi basterebbero pochissime parole in quanto è di una semplicità disarmante. Toccando una parte dello schermo daremo l’input al nostro anziano protagonista per raggiungere quella determinata zona della mappa, ma solo se c’è una strada lineare per proseguire. Qualora non ci fosse alcun modo per arrivarci dovremo semplicemente trascinare le montagne in alto o in basso in modo da creare quel passaggio che tanto ci serve. Non si tratta di qualcosa di estremamente complesso, ma appunto, di molto semplice e intuitivo.

Al livello grafico invece posso dire qualcosa in più, perché ci sono delle cose da prendere in considerazione. Gli sfondi, disegnati meravigliosamente sono tutti realizzati a mano e quindi da considerarsi quasi una manifattura. A tratti è possibile vedere uno stile che mi riporta parzialmente a quel piccolo (ma grande) capolavoro qual è Song of the Sea. I colori hanno quella capacità di rapire il giocatore e di immergerlo fino alla testa in un mondo fatto di dolcezza, di dolore e di rimpianti. Ad abbinare a questo c’è anche una colonna sonora dolce ed efficace, che con la sua semplicità sarà il collante per un viaggio breve, ma molto intenso.

 

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".