Agents of Mayhem – Recensione

Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.

Dopo un paio di anni di silenzio, e Saints Row: Gat out of Hell, i ragazzi di Volition ritornano con Agents of Mayhem, un gioco sopra le righe come quelli a cui ci ha abituato la software house. Tuttavia, non ci troviamo di fronte ad una nuova IP: infatti, questo gioco si propone come uno spin-off di Saints Row, ambientato alcuni anni dopo uno dei finali dell’espansione Gat Out Of Hell. Ciò nonostante, mondo di gioco a parte, questo titolo ha ben poco in comune con la serie di maggior successo della software house. Ma sono riusciti ad eguagliarne il successo? Vediamolo insieme.

Bad vs Evil

Agents of Mayhem propone una struttura narrativa semplice ma efficace e capace di catturare l’attenzione del videgiocatore. La M.A.Y.H.E.M. (Multinational Agency for Hunting Evil Masterminds) è l’organizzazione protagonista del gioco: il loro obiettivo, per l’appunto, è quello di fermare il male. Male che è rappresentato da un’altra organizzazione, L.E.G.I.O.N. (League Of Evil Gentleman Intent on Obliterating Nations). La storia ha la sua genesi nella cosiddetta “Devil’s Night”, la notte in cui tutto ha avuto inizio, ovvero lo scoppio dell’attacco globale dei Legion. A seguito di questo, Persephone Brimstone (ex agente Legion) ha deciso di fondare l’agenzia che riunisce le persone più folli del pianeta sotto un unico obiettivo, quello di fermare i Legion. Gli agenti, poi, hanno ognuno dei propri obiettivi personali, da portare avanti in contemporanea con la storia principale, anche questi raccontati in modo molto interessante.

Agents of Mayhem PS4

1… 2… 3… MAYHEM!!

Come vi ho accennato poco fa, in Agents of Mayhem saranno presenti degli agenti. Ecco, ce ne sono dodici per l’esattezza, che andranno a sostituire il “singolo” protagonista. Se da un lato, si perde quella che era una delle migliori feature dei Saints Row, vale a dire la personalizzazione del personaggio, dall’altro avremo a disposizione un gran numero di personaggi giocabili tutti diversi tra di loro. Infatti, è grazie a questo espediente che il giocatore può variare la sua partita che altrimenti risulterebbe fin troppo ripetitiva.

Tra i dodici agenti se ne potranno scegliere tre alla volta, che si possono cambiare a nostro piacimento, anche durante l’azione, mediante il semplice utilizzo delle frecce direzionali. Come già detto, ogni agente è diverso dall’altro: Yeti utilizza una pistola dal raggio congelante; Sherazade usa i suoi kunai o la spada; Daisy un mitragliatore e così via. Tuttavia, questa meccanica è l’unica cosa che riesce a salvare l’esperienza da una ripetitività fin troppo marcata. Ad esempio i covi segreti legion sono fin troppo simili tra loro e se il gioco non permette talvolta di spappolare i nemici in tanti modi diversi, può risultare addirittura fastidioso. Ma i ragazzi di Volition non si sono fermati a questo, ed infatti, per aggiungere altra varietà arrivano in “soccorso” le tecnologie gremlin e legion. Le prime sono dei veri e propri attacchi o effetti speciali, grazie a cui si può variare ancor di più la carneficina a cui si da scena, evocando ad esempio una gigantesca palla da bowling o facendo esplodere i cadaveri dei nemici sconfitti. Inoltre, gli agenti insieme alle armi hanno a disposizione anche delle abilità e delle “mosse finali” sempre sopra le righe.

Ad affiancare le missioni di trama ci sono le missioni per arruolare nuovi agenti (all’inizio ne saranno disponibili solo tre) e quelle per portare avanti la trama personale di ogni agente; poi ci sono tante piccole cose da fare, che però riescono a stancare abbastanza in fretta. Proprio per questo aggiungo che mi trovo in disaccordo con la scelta degli sviluppatori di rendere il gioco open-world, perché non ce n’era veramente bisogno.

Agents of Mayhem Recensione

Una città futuristica

Ci troviamo di fronte all’ennesima mappa open world, però devo ammettere che la città è molto bella da vedere. In Agents Of Mayhem ci troveremo in una versione futuristica di Seoul, in Sud Corea. Lo stile è molto cartoonesco, probabilmente per alleggerire l’impatto sulle console. Tuttavia, nonostante questo, su console (PS4 standard) ho potuto osservare come spesso nel gioco ci siano diversi cali di frame, che si assestano circa sui 30. Per il resto l’impatto grafico è molto soddisfacente, soprattutto per le esplosioni che sono una gioia per la vista. Invece, il comparto audio, per quanto mi riguarda, è qualcosa che resta in un limbo, senza infamia e senza lode. La colonna sonora è piacevole, ma devo confessarvi che nessuna traccia è riuscita ad essere memorabile.

[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Insomma, questo Agents of Mayhem non è un brutto gioco, ma non lo definirei capolavoro. L’impegno c’è stato e si vede, il titolo è capace di offrire svariate ore di divertimento, purché si cambi spesso team, altrimenti si rischia di scivolare in un circolo di ripetitività. Per il resto, il gioco possiede una trama principale molto piacevole così come le subtrame degli agenti. Meno piacevoli sono le attivita “collaterali” di cui prima, che sembrano solo un pretesto per far sì che Agents of Mayhem fosse un open-world. Il comparto tecnico invece risulta buono dal punto di vista visivo e sufficiente da quello uditivo. Tirando le somme, questo prodotto è valido per tutti coloro intenzionati a trascorrere delle ore spensierate, o invece per per chi è un appassionato (incallito) di Saints Row. Non mi sento però di consigliarlo a tutti ad occhi chiusi.[/stextbox]

Sull'autore

Admin