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Abbiamo iniziato con Batman 22 l’evento incentrato sulla Spilla. In questo troviamo al centro delle vicende l’oggetto trovato all’inizio della Rinascita. Questo ha fatto subito capire una cosa: la presenza di Doctor Manhattan dei Watchmen all’interno dell’universo DC. Inutile dire che attualmente negli USA è in corso la miniserie Doomsday Clock, in cui i due universi si fondono. Intanto io vorrei condurvi attraverso una linea temporale in cerca della verità riguardo la spilla. Addentriamoci quindi in questo nuovo albo, in cui qualcosa però sembra non funzionare.
Flash
Flash e Batman sono nella batcaverna con a terra i resti di Thawne, morto poco prima dopo aver visto qualcosa di spaventoso. Ciò porta i due colleghi ad affrontare il dilemma riguardante la spilla, la presenza di Wally West e cercare di risalire al punto in cui tutto è iniziato. Più facile che a dirsi che a farsi e dopo aver provato ad attraverso lo spazio e il tempo, i due finiscono direttamente in un luogo in cui vediamo i resti di Flashpoint.
La sceneggiatura della storia è stata affidata a Joshua Williamson, che di solito apprezzo particolarmente per le sue sceneggiatura, ma stavolta qualcosa non funziona. Mentre la storia in Batman risulta essere molto più movimentata e articolata, questa sembra quasi un lungo spiegone dei vari perché. I disegni invece sono firmati da Howard Porter e mantengono come sempre l’altissima qualità che ci aspetterebbe, anche se la mancanza di Giandomenico si fa sentire.
Aquaman
Il personaggio di Aquaman continua a sorprendere, numero dopo numero. Arthur e Meera si trovano dall’altra parte del portale dell’acqua morta e con le sue abilità riesce perfino a parlare con un’entità che si trova dall’altra parte. La voglia di fermare una potenziale minaccia all’umanità è tanta, ma non tutti ad Atlantide sembrano dello stesso pensiero. In superficie intanto gli Acquamarine cercano un modo per contattare il re e di fermare l’avanzata di uno dei mostri comparsi dal nulla.
Stavolta dietro ai testi si trova un ottimo Dan Abnett e si tratta di una sceneggiatura semplice, ma onesta. I testi rendono onore al personaggio e alla sua voglia di giustizia, m anche degli altri personaggi. Tutti sembrano avere una propria identità e alcuni piccoli riferimenti ad Alien sono un vero piacere per gli occhi. I disegni invece sono realizzati da Scot Eaton e come sempre rappresentano una certa classicità per quanto riguarda la costruzione delle tavole e dei personaggi. L’autore possiede comunque un’interessante tratto leggero per descrivere ogni azione.