Attack On Titan 2 – Recensione

AOT 2
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Poco meno di un anno fa veniva trasmesso il primo episodio della tanto attesa seconda stagione de L’Attacco Dei Giganti, facendo rimanere incollati alla sedia per 12 episodi i fan della serie premiandoli per l’infinita attesa. La terza stagione è stata annunciata per il luglio di quest’anno, e nell’attesa di questa, cosa potranno fare coloro che di leggere il manga proprio non che hanno la minima voglia? Oltre che guardarsi i vari Special ed OAV della serie principale, una valida alternativa è quella di giocare Attack On Titan 2, videogioco basato appunto sull’opera di Hajime Isayama uscito per PlayStation 4, PS Vita, Switch, Xbox One e PC. Sviluppato dalla Omega Force, gli stessi sviluppatori del precedente titolo di Attack On Titan: Wings Of Freedom, Attack On Titan 2 non è un sequel diretto del gioco in fatto di storyline, bensì un titolo che coprirà l’arco narrativo sia della prima che della seconda stagione dell’anime, ma da un punto di vista differente, andiamo a vedere quale.

Li sterminerò tutti!

Riassumiamo in due parole la trama e l’ambientazione per chi di Attack On Titan ne conosca a malapena il nome: in un mondo alternativo, negli anni ‘800, la razza umana si è quasi totalmente estinta dall’arrivo dei giganti, enormi creature anomale, alti tra i 3 e i 15 metri, simili agli umani ma privi di intelligenza, che non necessitano di mangiare o bere ma divorano comunque gli umani per un apparente bisogno. Ciò che resta dell’umanità si è protetta da questa incombente minaccia rinchiudendosi in tre enormi mura concentriche: il Wall Maria, il Wall Rose e il Wall Sina. Gli uomini hanno fondato tre ordini militari di protezione: il Corpo di Guarnigione, a difesa delle mure e della cittadina, il Corpo di Gendarmeria sotto il servizio del Re, e il Corpo di Ricerca, incaricati di combattere e studiare i giganti al di fuori delle mura.

Nell’anno 845 compare al di fuori del Wall Maria un gigante colossale alto una sessantina di metri, e con un calcio crea una breccia nelle mura che permette ai giganti di seminare morte e distruzione all’interno del distretto di Shiganshina. La grande novità del titolo a differenza del suo predecessore, A.O.T : Wings Of Freedom, sta nel fatto che non impersoneremo uno dei tre protagonisti principali della serie, Eren, Mikasa o Armin, bensì un avatar che creeremo noi giocatori all’inizio del gioco. Il nostro personaggio condivide lo stesso destino di Eren e dei suoi amici, e ispirati dalle parole di vendetta del ragazzo, seguiremo anche noi la sua strada, ovvero quella di entrare nel Corpo Di Ricerca per distruggere ogni singolo gigante al di fuori delle mura. La storia quindi seguirà le vicende delle prime due stagioni della serie anime, raccontata da un punto di vista esterno da quello dei protagonisti di Attack On Titan.

Così grande, eppure così facile da abbattere.

Movimento 3D che passione

Il gameplay fulcro del titolo rimane quello del precedente A.O.T., ovvero il nostro compito sarà quello di avanzare di missione in missione andando a caccia di giganti girovagando per la mappa di gioco, aiutando talvolta i nostri compagni che ci chiederanno aiuto, tramite razzi di segnalazione, per sconfiggere i giganti. Come? Armati di spade-lame e con l’Attrezzatura di Movimento Tridimensionale, un dispositivo che permette di librarsi in aria sfruttando funi e gas ad alta pressione, che permette un enorme grado di mobilità per affrontare i giganti. Ed è inutile nasconderlo, muoversi all’interno dell’area dei vari livelli è tanto divertente quanto ripetitivo può essere il gameplay (ma della ripetitività ne riparleremo dopo), poiché sfruttando la nostra Attrezzatura potremo spostarci in un batter d’occhio sul nostro prossimo obiettivo, usando come appigli edifici, alberi o addirittura i giganti stessi, stando attenti però a non dimenticarci di andare a rifornire le nostre scorte di gas e di lame nelle apposite basi rifornitrici. Fortuna avremo con noi un cast di alleati che altro non sono i personaggi secondari e primari della serie, pronti ad aiutarci a nostro comando.

Combattere i giganti è tanto facile quanto pericoloso: per eliminare uno di questi bestioni, dovremmo sparare le nostre funi sul collo di un gigante e fiondarci ad alta velocità per tagliarli la collottola, o in uno dei suoi quattro arti che potranno rilasciare materiali da usare poi in vari potenziamenti, premendo il pulsante di attacco al momento giusto una volta avvicinati al corpo del grande nemico, altrimenti faremo poco o zero danno. Un’altra novità nel combattimento sarà invece l’attacco furtivo: usando un binocolo per inquadrare un gigante, ci catapulteremo verso di lui ad una velocità piuttosto elevata, stando pronti a premere il pulsante di attacco quando saremo vicino al nemico, e saremo quindi ricompensati con una cutscene che vede noi uccidere il gigante in questione, altrimenti finiremo con il sedere per terra senza preda catturata. Il problema è che, se un gigante prenderà di mira noi, questo andrà in modalità berserk, cercando di eliminarci con enorme furia il prima possibile.

Ah, un’altra giornata nel Corpo Di Ricerca.

Quando non saremo sul campo di battaglia, vivremo la nostra vita da cadetto del Corpo di Ricerca, durante la quale potremo sia andare a comprare e potenziare il nostro armamento, oppure, altra feature interessante, è quella di poter parlare con gli altri personaggi della serie aumentando di volta in volta il nostro grado di amicizia con ognuno di essi, che ci permetterà a nostra volta di ottenere nuove abilità una volta aumentata di livello la nostra relazione, e ogni tanto avremo accesso anche a degli eventi speciali da passare in compagnia del personaggio in questione. Purtroppo i dialoghi che avremo sono piuttosto poveri e limitanti a due o tre battute, e le animazioni dei personaggi sono altrettanto legnose. Ciò fortunatamente non si applica alle riprese cinematografiche e alle stupende inquadrature in prima persona che faranno la loro porca figura durante i momenti più epici della trama. Una trama che segue fedelmente gli avvenimenti dell’opera principale, ad eccezione di qualche evento che per motivi di gameplay hanno dovuto “forzare” e che farà storcere un po’ il naso ai fan più sfegatati del brand.

Graficamente, il gioco riesce perfettamente a riproporre lo spirito dell’opera originale sottoforma di videogioco, grazie ad un ottimo utilizzo dello cel-shading per i modelli 3D. Anche se, difetti come compenetrazioni poligonali o vari cali di frame (almeno su PS4) durante la nostra esperienza, non possono essere certo messi da parte, fastidiosi al punto giusto da poter rovinare una possibile partita perfetta. E parlando di difetti, la ripetitività del gameplay fa parte di questa cerchia, in effetti tutto ciò che ho scritto sopra è il gioco in sé per sé: sprazzi di vita quotidiana che si alternano a momenti di estrema caccia ai giganti, uno schema che può risultare ripetitivo per tanti come appassionante e coinvolgente per altri, nulla da fare se non affidarsi ai propri gusti. Da non tralasciare è anche la modalità Storia Alternativa, nella quale potremo giocare o nelle nostre vesti o in quelle dei protagonisti della serie (con annesso il “potere speciale” di alcuni di loro, molti sanno di quale “potere” sto parlando) o nelle vesti del nostro avatar, e andare online da soli, in due o insieme ad altri 8 giocatori per fare missioni al di fuori delle mura per ammazzare giganti, guadagnare esperienza e comprare nuove armi ed equipaggiamenti, rendendo il titolo ancora più longevo e rigiocabile.

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Redazione