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Il periodo estivo è sempre molto particolare per chi ama i videogiochi e i fumetti (non solo ovviamente). Videogiochi leggeri e non particolarmente combattivi entrano nel campo, ma spesso la voglia di giocare non c’è, vista la presenza di altri divertimenti. Dall’altra parte invece abbiamo quasi sempre delle certezze estive che personalmente mi sollevano sempre il morale. Sono infatti anni che leggo i Tex Maxi (Texoni), che a giugno mi lasciano abitudinariamente dei bellissimi ricordi. In effetti, quando penso a ogni texone, mi viene in mente un periodo particolare che corrisponde quasi sempre a una vacanza. Sono quindi oggi con voi per parlarvi in modo più approfondito di questo Tex Maxi 34: Doc!
Qualcuno di voi conoscerà sicuramente un personaggio cosi sorprendente e particolare come Doc Holliday. Molti lo hanno conosciuto dopo alcuni film e fumetti e la sua fama ormai si perde nella leggenda. Il suo personaggio torna in questa storia, con tanto di vendette, sangue e la sua malattia. Si inizia con un triplo omicidio che sembra ricondurre proprio a quel personaggio, che in passato fece scorrere parecchio sangue, terminando con una separazione poco pacifica con la sua banda. Ovviamente coloro che dovranno indagare sulla storia sono Tex e Carson.
L’indagine porterà i due a scoprire tutto sui vecchi compagni del Doc e di come è diventato cosi importante per la società. Ci saranno chiaramente degli ostacoli da sormontare, ma non sarà niente di difficile per i due pard come i nostri.
Mauro Boselli è una rockstar che non ha bisogno di molte presentazioni. Le sue sceneggiature possiedono sempre quella freschezza capace di incollare il lettore al fumetto e non lasciarlo più andare. I dialoghi proseguono lisci e la loro costruzione risulta essere credibile. Come in tutti i gialli d’un tempo, la deduzione diventa la parte più importante per un interrogatorio e cosi anche per Tex e Kit Carson, che dovranno agire d’istinto talvolta per capire la vicenda. Ovviamente non è la miglior storia di Boselli e personalmente ho apprezzato molto di più quella dell’anno scorso. Non voglio dire che si è trattata di una storia che si dimentica, ma semplicemente che da meno potenza a fine lettura.
Dietro le matite c’è la bravissima Laura Zuccheri, che conosciamo già grazie a Ken Parker e a Julia. La sua tecnica vanta di precisione e di ottime espressioni facciali. Ogni parte dell’albo è abbellito dai tanti dettagli che alla fine costruiscono il buon mondo del far west. Tex non è mai stato cosi informa, ma anche Kit ha il suo fascino da cowboy. Ciò che mi ha sorpreso in modo abbastanza diretto è una serie di espressioni facciali di alcuni personaggi secondari. Queste lasciano basiti per la qualità, che quindi si riflette direttamente nella lettura.