Call of Duty: Modern Warfare – Recensione

Call of Duty Modern Warfare
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La serie di Call of Duty è una di quelle saghe amate e odiate allo stesso tempo, ma che riesce ad attirare l’attenzione dei videogiocatori in un modo o nell’altro sempre e comunque, e quest’anno Activision è riuscita a realizzare un ottimo titolo.

Call of Duty: Modern Warfare è il reboot dell’omonima serie, il titolo originale uscì nel lontano 2007 e ricevette nel 2017 un remake per i suoi 10 anni di pubblicazione. Diviso in tre parti ben distinte fra Campagnia, Multiplayer e Spec Ops andremmo a conoscere l’ultima fatica realizzata dal team di sviluppo Infinity Ward.

I russi sono sempre i cattivi

Ambientato ai giorni nostri la storia sarà divisa in due fazioni differenti, la prima statunitense e la seconda inglese. Nella prima vestiremmo i panni dell’agente della CIA con il nome in codice Alex, che avrà il compito di indagare su alcune scorte di gas non del tutto sicure a Verdansk in Russia.

In un furioso combattimento e tantissime esplosioni tipiche del cinema americano, e una rocambolesca fuga, scopriremmo di una possibile talpa a Londra. L’attenzione si sposterà dalla Russia fino alla capitale inglese, interpretando un soldato degli S.A.S. britannici Kyle Garrick.

Quest’ultimo sta indagando su alcune cellule terroristiche, che risiedono nel territorio inglese e sembrerebbe che stiano collaborando con il governo russo, e questo preoccupa non solo il governo britannico ma anche quello americano.

La storia viene raccontata come se fosse un film statunitense, come se i russi siano i cattivi che devono conquistare il mondo. Per fortuna è solo fantapolitica e all’interno della narrazione saremmo catapultati, da una parte all’altra del pianeta nel tentativo di evitare una guerra su scala globale.

Vogliamo il multiplayer

La sezione multigiocatore è il cuore del titolo che, garantisce tantissime ore di divertimento insieme ai propri amici oppure da soli. Le modalità presentate presentate nel titolo sono quelle tipiche del mondo di Call of Duty, partendo da Deathmatch a squadre, tutti contro tutti per finire in Realismo che non è altro che Dominio con un nuovo nome.

La divisione fra la sezione tradizionale e quella Reale, una sorta di nuovo Veterano, permette ai giocatori di avere dei limiti che nella prima non si ha. Ad esempio non saranno presenti le informazioni a schermo basilari, come armi e munizioni, mentre il radar sarà utilizzabile esclusivamente utilizzando il drone.

Dal Black Ops 4 manca l’esoscheletro capace di migliorare le capacità del giocatore, o del personaggio, che per ragioni d’ambientazioni e storiche manca. Rimane comunque la possibilità di effettuare la scivolata in gioco, in grado di abbassarsi e raggiungere le coperture più velocemente.

Nella sezione principale è possibile inoltre scegliere la lobby, in grado di cercare più velocemente una partita di nostro interesse. Spuntando la schermata vicino a “cerca lobby” potremmo scegliere le modalità che ci interessano, inoltre è possibile cambiare il proprio equipaggiamento in qualsiasi momento a differenza dei capitoli precedenti.

Ci piace modificare l’equipaggiamento

 Call of Duty Modern Warfare

Uno degli aspetti che mi ha colpito di più è proprio modificare l’equipaggiamento, in grado di fornire tantissime armi. Sbloccando il livello 4 del multigiocatore o della modalità Spec Ops, che vedremmo in seguito, potremmo modificare 5 classi.

Selezionando ogni voce si avrà la possibilità di scegliere un arma principale, una secondaria e vari tipi granate e potenziamenti. Non sarà obbligatorio selezionare un arma, perché in partita potremmo combattere a mani nude.

Ogni arma potrà ricevere fino ad un massimo di 5 accessori in grado di migliorare, le prestazioni delle armi come mirini, calci per i fucili oppure i vari tipi di proiettili. Non è cambiata la possibilità di applicare le mimetiche alle armi, che serviranno per una questione puramente estetica inoltre saranno possibili installare anche degli stemmi.

Le kill streak saranno utili ai fini delle battaglie, in grado di aiutare pesantemente o lievemente le sorti della partita in base alla situazione. Saranno presenti diversi tipi di aiuti come UAV, torrette mitragliatrici, caccia e molto altro che aiuteranno ad eseguire dei raid o bombardamento a distanza.

C’è da ricordare che queste ultime saranno per la maggior parte bloccate all’inizio, e l’unico modo per utilizzarle è alzare il proprio livello del personaggio. Avvanzando permetterà al giocatore di sbloccare non solo le kill streak, ma anche armi ed equipaggiamento da utilizzare nella modalità online e spec ops nella sezione coop.

Ci piacciono le missioni secondarie

Essendoci all’interno di Activision 3 software house in grado di dedicarsi a turno, su un nuovo capitolo della serie permette alla saga di cambiare ogni anno. A differenza della serie Black Ops dov’è presente la modalità zombi, in Modern Warfare viene sostituita dalla sezione Spec Ops ovvero le Operazioni Speciali già viste in Modern Warfare 3.

Con un breve introduzione dove si vede il Capitano Price, insieme all’agente della CIA Laswell e alcuni dei loro colleghi, ci introducono le Missioni Speciali in grado di aggiungere tantissime ore di gioco.

Divisibile in due sezioni da quella singolo a quella coop, il giocatore avrà il compito di sventare tantissime minacce legate al gruppo Al Qatala e ai luogotenenti del Lupo. Dovremmo dividerci da missioni come sventare un attentato, setacciare in un quartiere una cellula terroristica oppure resistere a diverse ondate di nemici in un punto nevralgico.

Un aspetto che mi è piaciuto è il fatto che l’equipaggiamento sbloccato nel multiplayer, è disponibile anche nella sezione Spec Ops in modo da far alzare il livello del giocatore, indipendentemente dove sta giocando.

Le novità introdotte

Call of Duty Modern Warfare

Ho preferito parlare a parte delle novità presentate all’interno di questo nuovo capitolo, se da una parte abbiamo una storia ben curata sotto ogni punto di vista, si può dire lo stesso anche per il Multiplayer e Spec Ops.

La prima novità che mi ha colpito è la modalità Scontro, che divide due squadre formate ad un massimo di 4 giocatori ciascuna che li vedrà scontrarsi in diversi round. Vincerà chi raggiunge per prima il quinto round, mentre se verremmo uccisi in combattimento dovremmo aspettare il turno successivo.

La seconda modalità introdotta è quella della Guerra Totale dove saranno presenti 48 giocatori, intenti a darsi battaglia in mappe decisamente più grandi e meno anguste rispetto a quelle classiche, dove saranno presenti anche tantissimi veicoli da utilizzare.

L’ultima ma non meno importante è la modalità Sopravvivenza, un ritorno che garantisce al giocatore singolo o un gruppo di player, che dovranno resistere al maggior numero di assalti nemici che saranno sempre più numerosi e meglio armati rispetto all’orda precedente.

Non siamo soldati professionisti

All’interno del gioco potremmo giocare sia in modalità offline oppure online, in ogni caso l’esperienza rimarrà appagante e divertente in tantissime salse. Prima di finire voglio solo ricordare che il gioco dev’essere provato nella sua interezza, perché ad esempio Spec Ops cerca di far invogliare i giocatori a collaborare.

Avendo provato il titolo su PS4 si ha il bisogno del Plus per giocare con il Multiplayer, ma non è un problema per me perché mi diverte fare delle partite insieme o contro altri giocatori, ma questo non può essere lo stesso per qualcun altro.

Voglio assicurarvi che il titolo può essere giocato anche in modalità offline, a differenza di Black Ops 4 che era totalmente multigiocatore e andava un po a perdersi nell’esperienza del titolo. L’introduzione di Spec Ops garantisce un divertimento in gruppo o da soli, asseconda di ciò che cerca il giocatore.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.