Agatha Christie – Hercule Poirot the London Case – Recensione

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Quando ho ricevuto il gioco per provarlo e recensirlo non avevo un idea precisa di cosa aspettarmi, in quanto durante la fine degli anni 90 e i primi 2000 ho evitato quasi esclusivamente i giochi punte e clicca. Non perché mi stessero antipatici ma ho sempre preferito titoli legati all’azione e all’avventura, preferendo nettamente realtà come Dino Crysis e Tomb Raider per citarne qualcuno.

Poi però nel corso del tempo ho recuperato alcune perle interessanti come Monkey Island e molti altri, Agatha Christie – Hercule Poirot the London Case sarà il primo episodio dei due legato al mondo di Agatha Christie l’altro sarà intitolato Assassinio sull’Oriente Express. Il titolo l’ho provato su Playstation 4 ma è presente anche per l’ecosistema Windows, sia per il mondo Xbox che quello per PC, oltre a quello su PS5 non solo legato alla retrocompatibilità ma anche una sua versione fatta ad hoc.

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Un ladro in crociera

Il gioco come potete immaginare è incentrato principalmente attorno alla trama, nel seguire un indagine per furto durante una traversata oceanica. In quanto essendo un prodotto nato dalla penna e dalla mente di una delle autrici migliori nel campo del thriller classico, l’unica modalità d’interesse – poi vedremmo il perché – sarà la narrativa e molti probabilmente non troveranno difficoltà nel platinare sulle console Sony.

Hercule Poirot è un investigatore privato dal carattere equilibrato ed estremamente curioso, in grado di aiutare spesso e volentieri realtà della comunità inglese fino alla polizia della capitale. L’ambientazione iniziale del gioco sarà una nave da traghetto, sulla quale il protagonista è incaricato della sicurezza e del trasporto di un importante dipinto con ritratto Maria Maddalena, per conto della compagnia assicurativa chiamata Lloyd’s of London.

In questo scenario il detective Poirot sarà invitato presso un museo di Londra per intrattenere non solo le persone, ma anche quello di controllare il dipinto che ritrae Maddalena e molto altro. In questo contesto presso il museo sarà l’ambiente del furto che proprio il protagonista, è incaricato nel proteggerlo così inizierà la nostra storia per recuperare l’oggetto e portare il ladro in carcere.

Un gameplay che ricorda vecchi tempi

Quando mi capita di giocare ad un titolo che non conosco, perché semplicemente non sono informato su qualsiasi cosa, vado alla ricerca di altre informazioni scoprendo che precedentemente è stato pubblicato un primo capitolo chiamato First Case. Non andrò a parlarne ulteriormente perché non l’ho giocato, pertanto concentriamoci su questo titolo che nelle meccaniche le ho trovate idonee con questo mondo.

Infatti con una visuale isometrica posta in alto, con mappe non troppo eccessive da visitare, sarà possibile letteralmente fare incetta di indizi per le nostre indagini. Ogni punto da visitare sarà visibile dall’alto con alcuni piccoli aiuti a schermo, dove il gioco ci dirà le aree che non abbiamo controllato e nulla di più in quanto, sarà poi la nostra decisione controllare e unire le varie informazioni – oppure oggetti asseconda del contesto – per trovare altre ulteriori notizie/novità.

La cosa che maggiormente mi ha incuriosito è che tramite la pressione di un tasto, sarà possibile andare in un area particolare – che fungerà come un immagine visiva di Poirot – nel quale è possibile controllare le prove raccolte e le informazioni sul caso. Essendo un gioco finalizzato completamente sul trovare il colpevole, ladro oppure assassino asseconda del contesto, non sono presenti momenti di lotta e le nostre uniche manovre saranno quelle di unire le immagini e parlare con le persone.

Un giallo in formato digitale

Per chi adora i libri gialli, e in special modo il mondo creato dalla scrittrice Agatha Christie, sicuramente amerà anche questo scenario in quanto si vedrà anche nascere l’amicizia fra Poirot e Hastings che si conoscono proprio sulla nave diretta verso l’Inghilterra. L’inizio del furto nel primo capitolo del dipinto sarà solo il primo tassello per altre indagini, che ci faranno conoscere altre persone impegnate con i loro problemi.

Ho trovato molto interessante andare avanti e indietro per interrogare i sospettati, e fare anche delle congiunzioni per capire che cos’abbiano scoperto. Non ce nulla lasciato al caso e in molte situazioni potremmo anche scoprire qualcosa su di loro, che ci porterà a fare qualcosa di diverso dal condurre un indagine principale che ci porterà, non sempre e non obbligatoriamente, a seguire altre storie.

Hastings per quanto non è all’altezza di Poirot dal punto di vista delle conoscenze lo aiuterà a fare molte altre cose, come parlare con persone che il suo amico non è riuscito a fare e a trovare oggetti che normalmente non avremmo dato per scontato. Insomma sarà una sorta di Watson per Sherlock Holmes per citare qualcosa di similare, ma comunque rimane godibile anche per chi – come nel mio caso- non si è mai interessato a questo mondo.

Un titolo simpatico e divertente

Il gioco è arrivato da poco sull’ecosistema Sony, ovvero PS4 e PS5, non perché i giocatori non giochino a questi tipi di prodotti ma per una questione puramente di diritti. Se un qualcosa arriva tardi, con un aggiornamento oppure un porting, è una questione di mettersi d’accordo sulle licenze e i guadagni relativi da quel tipo di gioco e nulla di più, non è colpa nostra in breve.

Tralasciando il discorso dei diritti che è come camminare sulle montagne russe, il gioco ha una grafica che a me piace parecchio che ricorda prodotti puramente d’animazione. Essendo un gioco estremamente pulito e tranquillo l’età non sarà un problema, perché non sarà legato per gioco di forza ad un determinato target di persone ( come bambini, adulti oppure chi adora splatter per esempio) ma è rivolto a chiunque anche a chi non è avvezzo a questo tipo di mondo.

Il gioco ha una localizzazione in italiano con un buon doppiaggio in lingua inglese, sono presenti anche altre lingue come francese e spagnolo ma non ho avuto problemi a riguardo. Potrei parlare per ore e ore di quanto siano belle le influenze ma non lo farò, non perché non ne ho voglia ma sarebbe uno spoiler per tutti quanti voi, e non vi godreste un bel titolo come mi sono divertito io nel giocarlo in quanto ci sono una marea di easter eggs.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.