Alice Gear Aegis CS – Recensione

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Fra provare Dead Island 2 e Redfall nel periodo più recente ho giocato anche ad Alice Gear Aegis, titolo indie davvero interessante e poco chiacchierato nei salotti del mondo del gaming. L’ho provato su Nintendo Switch ovvero una console estremamente adatta al mondo indipendente, contando diverse centinaia di produzioni più o meno conosciute nel catalogo dell’ibrida di casa Kyoto.

Il team di sviluppo Pyramid non si è limitata solamente alla pubblicazione su questa piattaforma, ma inizialmente nacque per il mercato mobile ( Android e iOS) oltre a quello PC. Solo di recente abbiamo avuto una rivisitazione per il mondo Sony quindi PS4 e PS5, oltre alla realtà di Nintendo precedentemente citata, per un titolo che si ispira ad altri progetti in stile mecha come ad esempio Zone of the Enders, Hardcore Mecha e la serie Armored Core.

Scagliamo la vetta

Partiamo dal principio non è facile parlare della sezione storia, in quanto non ha uno stile di racconto tipico per una trama tradizionale. Com’è strutturata una narrativa? Ce ne sono di diverse tipologie, quella più tipica in questo periodo storico è divisa in 4 fasi ossia prologo, inizio, peripezie e conclusione mentre qui è presente una tipologia di racconto basato sull’intreccio ovvero tutti i personaggi vivono nello stesso mondo e gli avvenimenti principali hanno effetto su tutti loro, ma hanno delle storie personali che li porteranno a ri-lacciare fra di loro ma essenzialmente percorrono una strada propria.

Ok dopo avervi confusi per bene in Alice Gear Aegis con le sue trame, perché ce ne sono più di una, sono basate sulle singole personalità che andremmo ad impersonare nel corso del gioco. Indipendentemente da quale scelta ci saranno dei video i quali il personaggio scelto, rigorosamente femminile e avvenente, parla dei suoi progetti di vita con il giocatore e che cosa vuole fare in futuro, e di come si è avvicinata a questo programma, indipendentemente da quale personaggio sceglieremmo come Akira oppure Virginia per esempio.

Ma di quale programma stiamo parlando? Precisamente di Concerto Simulatrix nella quale convergono tutte le aspiranti Actress, ossia tutte quelle ragazze che amano il mondo dell’intrattenimento come musica, ballo, recitare e via dicendo. Infatti nel corso del 21esimo secolo, e nei 100 anni successivi, si creano dei giochi periodici ispirati alle olimpiadi con una tecnologia particolare dove le persone possono combattere in sicurezza, senza il problema di uccidersi con delle armi vere in quanto sono tutte a salve.

Ma le modalità?

Le modalità sono abbastanza similari l’una dall’altra e se graficamente è molto accattivante, ho sempre amato questi tipi di disegni in quanto sono appassionato del mondo dei manga, ma non mi ha fatto impazzire la scelta di far girare l’intera opera sulle stesse tipologie di combattimento. Infatti la storia riprende le stesse meccaniche e tipologie dell’allenamento, degli scontri casuali e della modalità online.

Perché si potrà giocare con altri giocatori ma solo sulla stessa piattaforma, in quanto non è presente il cross-play per il titolo. Le lotte si basano in due tipologie ossia in singolo oppure in squadre composte da 3 lottatrici, che in quest’ultimo caso ricorda a grandi linee un po’ cosa succede in Naruto Ninja Storm oppure Jump Force, dove si potrà scambiare i personaggi durante il combattimento.

Durante la storia gli alter ego saranno già impostati dagli sviluppatori, nel caso si andasse a provare le altre modalità invece si potrà scegliere la squadra. Nel caso dell’online è abbastanza simile a quanto visto qua sopra, ma invece di giocare contro la CPU della console/macchina lo faremmo contro un altro giocare, che dovrà gestire la battaglia tanto quanto noi.

Divertente ma…

Il titolo è estremamente divertente però lo trovo abbastanza ripetitivo in quanto alla lunga può annoiare, in quanto ogni personaggio potrà portarsi su un arma dedicata come un mitra, pistole mitragliatrici, fucile al plasma oppure un lanciarazzi tutto in stile futuristico. Il titolo è estremamente dinamico dove spesso e volentieri dovremmo effettuare degli scatti, per evitare i colpi dei nemici, oltre ad utilizzare le coperture ambientali in caso di necessità come il surriscaldamento dell’arma.

Giocando in tre dimensioni ( ossia lateralmente, avanti indietro e sopra e sotto) i combattimenti saranno estremamente dinamici, dove asseconda di quale arma utilizzeremmo dovremmo combattere a distanza ravvicinata oppure da lontano. Il target ci verrà in aiuto permettendo di seguire ogni movimento del nemico, e questo è una caratteristica fissa che non può minimamente essere disattivata al bisogno, anche perché giocando in aria e lontano dal suolo è quasi impossibile continuare a vedere il nemico, di conseguenza ho trovato questo aspetto azzeccato.

I comandi sono molto semplici in quanto le mappature dei comandi si dividono in due macro aree, divise in quelle dei dorsali e quelle dei tasti tradizionali ( intesi come A,B, X e Y per Switch e su Playstation cerchio, quadrato, croce e triangolo). I comandi posti sul retro sono dedicati alle armi speciali, come missili oppure hackeraggio della tuta nemica, mentre quelli che utilizzeremmo spesso sono il fuoco principale, saltare, eseguire uno scatto e l’attacco corpo a corpo saranno molto intuitivi e semplici.

Mi piace graficamente

Come ho già accennato graficamente è ispirato al mondo degli anime, completamente digitalizzato come per le produzioni più moderne e qui ci si divide, ce a chi piace – come per il sottoscritto – e ce a chi non le ama quindi dipende dalla persona e dai suoi gusti. Quindi non si vedrà la grafica del gioco per muovere i personaggi per i video d’intermezzo, perché questi ultimi sono già pre-caricati per dividere i vari combattimenti e spiegare le varie situazioni.

Per tanto è una scelta di produzione per non caricare troppo il gioco, oltre a renderlo più leggero sia da scaricarlo per installarlo che per caricarlo quando lo si avvia. Questo permette al gioco di rimanere saldo sui 30 FPS, per far si che durante i combattimenti non ci sia minimamente nessuno problema di frame rate, questo l’ho apprezzato ma non sarebbe male vedere i 60 FPS anche se sarà difficile su Switch.

Le movenze dei volti dei personaggi sono abbastanza in linea con altri prodotti similari, come Scarlet Nexus per esempio, ma non in linea con la realtà che sia chiaro. Le musiche e i suoni ambientali gli ho trovati azzeccati per il titolo, però le lingue sono limitate al giapponese e all’inglese ( così anche per i sottotitoli) quindi niente localizzazione nella nostra lingua, ma speriamo in un futuro aggiornamento.

Voglio cambiare le armi

La possibilità di armeggiare le armi dei vari personaggi è molto intrigante, permettendo anche di mischiare diverse tipologie di strategie che si possono fare nel corso dell’opera. Semplicemente se si scegliesse ad un cecchino di utilizzare delle mitragliette, non sarà molto diverso da quello che ho raccontato precedentemente in quanto ogni personaggio non ha delle abilità da sbloccare, sono tutte quante abbastanza similari e si va avanti a chi ci piace di più un determinato personaggio.

Infatti avremmo diverse tipologie di armi come i fucile d’assalto, estremamente bilanciato sia nei colpi e nel rinculo – che è quasi assente – che si scalderà dopo qualche colpo. Che cosa bisognerà fare quando l’arma è surriscaldata? Nulla in quanto l’arma non potrà sparare di nuovo e per un breve periodo, quindi bisognerà aspettare e questo aspetto è simile per ogni arma.

Infatti se le pistole mitragliatrici hanno un rateo di fuoco più duraturo, il fucile da cecchino invece è l’esatto opposto e per tanto ad ogni colpo, quest’ultimo almeno, dovremmo aspettare qualche secondo. In questo lasso di tempo saremmo alla mercé del nostro avversario, che potrà abbassare le nostre energie e l’unico modo per ricaricarla – anche per una piccola frazione di barra – è fare cambio con un compagno se si gioca in squadra. In caso si giocasse da soli ce solo una vita da sfruttare a partita, e qui dovremmo essere bravi nel schivare, utilizzare coperture oppure attaccare faccia a faccia quindi giocare spesso sarà utile per fare esperienza.

La vita dura della diretta

L’esperienza del gioco si basa sul portare il maggior numero di persone nel seguire le nostre partecipazioni, che ricordo non sono battaglie all’ultima morte ma solo combattimenti simulati per divertimento. Durante le partite della storia potremmo sbloccare diversi accessori per l’estetica, oltre a vestiti, scarpe e molto altro dove potremmo dopo o prima delle gare modificare l’aspetto della nostra eroina di turno.

Infatti potremmo scegliere il vestito e i colori delle tute che utilizzeranno il che mi è piaciuto, e fino a poco prima di scrivere la recensione pensavo non ci fosse ma per fortuna mi sono corretto. Infatti sarà molto interessante come modificheremmo i nostri personaggi, e di vederli scontrare le une contro le altre il che mi ha fatto ridere più di una volta in quanto è un titolo simpatico da giocare.

Da notare che durante le partite se saremmo abbastanza bravi, potremmo sbloccare alcuni personaggi che all’inizio non saranno disponibili quindi giocare tanto – ma non troppo – permetterà di utilizzare questi alter ego. Infatti per quanto sia un titolo che nelle meccaniche è un po’ ripetitivo, potendo basarsi su una quantità abbastanza alta di personaggi si potrà rigiocare diverse volte il gioco il che non è male come caratteristica.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.