Baldur’s Gate 3 – Recensione

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O guardate chi c’è? Baldur’s Gate 3 uscito per Xbox nella giornata nella quale, Larian Studios ha festeggiato il GOTY del titolo che ha sviluppato nel corso di questi anni. Eppure non mi ha colpito sia nelle meccaniche che nella storia, l’ho trovato divertente ma non eccelso, stabile nel giocare con molte scelte da fare in questo universo creato ad hoc per il mercato moderno ma che purtroppo, non sono un fan della saga per quanto apprezzi il genere d’appartenenza.

Quello che penso a riguardo del gioco, e se mi è piaciuto o meno, ve lo dirò a termine della recensione perché dopo aver passato alcune decine di ore sul gioco posso affermare di avere un idea ben precisa sulla serie, anche se immagino abbiate capito quali gusti abbia dopo aver scritto innumerevoli articoli. Avverto che quando ero adolescente provai ai tempo Baldur’s Gate 2, realizzato da Bioware, e tutto sommato mi è piaciuta la storia ma non le meccaniche che le ho trovate troppo lente per i miei tipi di gusti, ma questo è un argomento per un altro articolo.

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Siamo stati rapiti

La trama è uno dei punti di forza del titolo e la quantità di ore passate davanti allo schermo lo confermano, in quanto il giocatore ha letteralmente la possibilità di fare qualsiasi cosa che vuole all’interno del titolo. Mi ha ricordato in parte Dragon Age: Inquisition dove andare avanti e indietro per la mappa di gioco, o sarebbe meglio dire mappe ma ci arriveremmo, per completare le miriadi di missioni secondarie che possono snodarsi dalla narrativa principale è alla base dell’esperienza tipica del mondo RPG.

Infatti il giocatore potrà impersonare un alter ego creato da un interfaccia dalle enormi possibilità, oppure controllare uno dei tanti personaggi che compaiono all’interno dell’avventura del gioco ( nella seconda run che ho creato ho scelto Cuorescuro ma ce ne sono molti altri). In ogni caso il giocatore si sveglierà su di una nave dei Mind Flayer, che nella versione italiana viene chiamato “Flagellatore Mentale” il quale è ricordato e temuto per i suoi poteri psionici, con l’intento di impiantare dei girini per la manipolazione genetica per rendere altri esseri viventi in Mind Flayer.

Eppure nel territorio di Baldur’s Gate ci sarà una sortita per eliminare la nave Illitith, ma nel trambusto della lotta la nave esegue un salto – come quello iper luce in stile Star Trek per intenderci, ma di stampo magico – verso una destinazione casuale. Qui in questa nuova area inizierà la nostra avventura con un solo e unico obiettivo, cercare di evitare la trasformazione di un Flagellatore Mentale e di evitare una nuova minaccia.

Dalla padella alla brace

La mia riflessione iniziale che mi ha portato alle prime ore ad odiare il gioco è stato, è possibile ricreare un videogioco del genere RPG degli anni 90 e ottenere successo? Dopo le prime ore a imprecare con toni tipo “mannaggia la coda della puzzola”, per via dell’effettiva funzionalità delle meccaniche di gioco, il gioco riesce a farsi rispettare sotto ogni punto di vista. Se riproposto al giorno d’oggi le funzioni che hanno reso celebre la serie a cavallo fra la fine degli anni 90 e primi 2000, mi hanno ricordato i tioli in stile Xcom ossia giochi a turno tipicamente tattici dove ogni azione comporta delle conseguenze, sia in chiave positiva che negativa.

Il giocatore sarà sempre e comunque invogliato a testare, provare e capire come funziona il mondo di gioco che contro alle mie previsioni il mondo di Baldur’s Gate 3 è vivo, in quanto se non stiamo attenti potremmo finire bruciati anche per dei carboni ardenti. Questo mi ha fatto capire che il mondo di gioco è parzialmente distruttibile – non aspettatevi palazzi distrutti al passaggio di Godzilla che sia chiaro – in quanto una volta ho distrutto un ponte di legno con alcuni membri della squadra sopra, e sono morti per la caduta e non avendo una pergamena per la rinascita ho dovuto utilizzare un vecchio salvataggio.

Infatti non ci sarà una funzione dove il giocatore apre il menu dell’equipaggiamento nella versione classica, per fare un paio di esempi alla Risen oppure alla Gothic per intenderci. Infatti le scelte delle azioni principali, secondarie e quelle relative al personaggio insieme a quelle del gruppo saranno presenti delle ruote dei poteri, con tantissime funzioni a schermo e bisognerà leggere tanto per capire come funziona, in quanto dopo le prime ore a sladinare le meccaniche di gioco sono riuscito a divertirmi un po’ in quanto bisogna pazientare, e fare tanti respiri profondi se siete persone come me che non avete molta pazienza in generale e preferite titoli pieni d’azione.

Labor omnia vincit

Il lavoro certosino degli sviluppatori di scegliere il proprio personaggio è una caratteristica bellissima, in quanto non obbliga il giocatore di percorrere un binario già tracciato da chi ha scritto la sceneggiatura, o quasi se si può dire in questo modo. Infatti potremmo creare dei salvataggi dedicati a diverse run del gioco, dedicati ai personaggi già creati oppure uno realizzato da noi in un’interfaccia piuttosto ricca di caratteristiche fisiche, d’implementazione della storia personale, la razza d’appartenenza ( come goblin, elfi e molto altro) e diverse tipologie di classe.

L’interfaccia per la creazione del personaggio è molto ampio in grado di gestire ogni aspetto, letteralmente parlando, del nostro alter ego. Dal modificare l’aspetto estetico, scegliere la razza, la scelta dell’appartenenza ad un culto piuttosto che ad una regione di Dungeon and Dragons permette al giocatore di creare più strade in Baldur’s Gate, e di conoscere reazioni diverse dagli abitanti in base alle origini e questo permette al giocatore di variare tantissimo nelle scelte.

Le classi d’appartenenza sono una più diversa dall’altra in base alla preferenza che variano dal chierico, al guerriero fino al paladino e queste potranno essere combinate in base alle arti citate precedentemente che permetteranno di essere utilizzate in modo attivo, passivo, in fase di combattimento oppure da supporto. Questo arsenale di abilità che spazieranno dal doppio salto, all’utilizzo di arti ancestrali come fuoco e ghiaccio, oltre a difese personali aiuteranno il giocatore in diverse maniere nei combattimenti.

L’arte del lavoro

Il mondo degli RPG è fantastico anche in virtù del miglioramento delle statistiche del personaggio, come in una gara di moto o di auto si parte dall’ultima posizione ( mi riferisco a quella più bassa ovviamente) per arrivare alla vetta massima di 10 livelli dove migliorano le qualità scelte del personaggio. La caratteristica che mi ha colpito, ne in maniera positiva o negativa, è il fatto che le attitudini del personaggio non migliorano nel corso dell’avventura secondo la volontà dell’utente, ma sono fisse in base alla classe.

Se il chierico ha un mix di abilità equilibrata fra energia e poteri offensivi, non si potrà dire lo stesso per il guerriero che sarà votato esclusivamente nell’abbattere l’avversario. Per tanto nel corso dell’opera incontreremmo dei personaggi che potranno seguirci nel corso dell’avventura, dove potremmo comporre una squadra con un numero massimo di 3 alleati oltre al protagonista, mentre gli altri gli incontreremmo casualmente nel corso delle nostre avventure.

Inoltre gli altri membri della banda che non ci seguiranno rimarranno all’accampamento, fondamentale per riposarsi e ricaricare le energie oltre a progredire con le sotto trame della compagnia. La cosa che mi ha sorpreso in positivo è il fatto che potremmo avere un alleato, indipendentemente da chi assolderemmo, il quale ci aiuterà nel mondo dei sogni in quanto il mondo di Baldur’s Gate è diviso fra mondo terreno e ultraterreno, che non sempre potremmo vederli ma comunque è un aggiunta interessante.

Nulla di nuovo all’orizzonte

Per quanto è nato e sviluppato per la nuova generazione di console, in quanto non è presente per PS4 e Xbox One ma esclusivamente per PS5, Xbox Series X/S ( piattaforma sulla quale ho avuto modo di provarlo) e PC ci sono voluti 23 anni per crearlo. Meccanicamente parlando è un Dragon Age Inquisition migliorato sotto ogni punto di vista, le movenze dei personaggi sia principali che secondarie avranno delle movenze ma nulla di paragonabile a produzioni come Marvel’s Spider-Man 2, Hi-Fi Rush e Detroit Become Human ma piacevoli per la conduzione della trama.

Quando i personaggi parleranno fra loro i movimenti dei tratti facciali sono convincenti, ma gli ho trovati troppo impostati e che non mi hanno fatto urlare al miracolo per lo meno con la grafica in gioco. Per quanto riguarda le cutscene d’intermezzo sono stati realizzati con la grafica d’animazione, piuttosto belle e intriganti ma non ce ne sono così tante per lo meno fino al punto in cui sto scrivendo questo articolo.

Il gioco ha un ottimo doppiaggio in inglese ma non è presente nessun altra lingua, al di fuori della quella sentita durante le varie ore collegate alla trama. Comunque fa piacere il fatto che è stato localizzato in italiano, insieme ad altre lingue come tedesco e spagnolo, permettendo di capire la trama anche quando alcuni personaggi parlano come se fossero dei rapper durante un concerto.

Quindi alla fine ti è piaciuto?

Arriviamo probabilmente alla parte più sofferta ma altrettanto interessante, il gioco dal punto di vista della trama e del mondo di gioco nelle sue possibilità, e cose da fare, è immenso e gli sviluppatori di Larian Studios si sono impegnati davvero tanto. Però devo ammettere che non mi è piaciuto il gioco in quanto gli scontri lenti, ragionati e dove ogni decisione non è pesante come mi piacerebbe in stile Mass Effect non mi è piaciuto.

Chiaro che nelle battute iniziali bisognerà padroneggiare le meccaniche di gioco, ma oltre passato lo scalino delle 10 ore – e capito che cosa fare – non mi ha fatto impazzire il fatto che per vincere uno scontro verbale, bisogna basare la propria fortuna con dei dadi che devono pareggiare o superare una certa soglia. In caso contrario falliremmo e in molti casi dovremmo scontrarci con un nemico di turno, che se va bene, ci metterà di difficoltà e dovremmo per forza ripiegare all’accampamento oppure da un medico di fiducia per leccare le ferite.

Oltre ai combattimenti che a me non piacciono sarò sincero, dopo un centinaio di lotte fra goblin, orchi, mind flayer e compagnia bella non ci ho trovato questo capolavoro descritto da altre testate. Il capolavoro, se si può dire così, è il fatto che è un mondo vivo con centinaia, ma che dico migliaia, di possibilità al giocatore ma se devo guadagnare un mondo vivo a discapito del divertimento mi dispiace, preferisco godermi altri titoli ed essere sincero con tutti quanti voi. Chiaro che Larian Studios ha meritato la vittoria ai Game Awars ma capisco il lavoro che hanno portato avanti, e questo è ammirevole.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.