Batman #62 (USA) – Recensione

Batman #62
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Quella di Tom King con Batman è una saga che attualmente si trova a metà della sua run totale e vuole ripercorrere le diverse fasi della vita del Cavaliere. Lo sceneggiatore gli ha dato un team, degli alleati e un amore, ma successivamente ha pensato di distruggere ogni parte della sua vita e rendere Bruce un umano più di noi forse. Il rischio ha dato i suoi frutti e attualmente potremo avere uno dei momenti più sconvolgenti della parte Rinascita con tanto di unione con Flashpoint. Attualmente con Knightmares in corso ci troviamo in un regno sconosciuto, ma parecchio interessante e sinceramente la curiosità di vedere il seguito del 60 è parecchia.

Un incubo senza fine

La storia in questione ha una sola ambientazione ed è un vero e proprio scontro tra Batman e Pyg all’interno di un mattatoio. Il Cavaliere Oscuro si sveglia appeso a testa in giù con Professor pyg che affila i suoi coltelli. Appesi a testa in giù dei maiali morti mettono la giusta soggezione, mentre il loro sangue sgorga verso il pavimento. Altro sangue ancora copre il volgo di Batman e gli entra nelle narici, in bocca e negli occhi.

Con questa storia si va all’interno della psiche di Batman, con delle parti dedicate proprio a Bane e ai suoi piani su Gotham. Si tratta sicuramente di una parte narrativa che ci porterà direttamente al 63 ed è collegata con il 60.

Senza una via d’uscita

Lo sceneggiatore Tom King ha deciso di esplorare i meandri della follia di Pyg e di Batman stesso. Si tratta di una storia dedicata interamente a questo in quanto probabilmente si tratta di un modo per prepararci allo scontro futuro. Lo stile di King o lo si ama o lo si odia e non cambierete idea adesso, a metà della sua opera narrativa. I dialoghi sono quelli soliti, ma viene approfondita la follia, con una piccola cantilena che ci accompagnerà fino alla fine.

Mitch Gerards, che spesso accompagna Tom, sfoggia il suo tipico stile, ma con un pizzico di follia che devo ammettere, colpisce nel modo giusto durante la lettura. Il tratto non è preciso, ma talvolta si rivela essere grezzo e quasi surreale. Il tutto viene poi contornato da una palette di colori che ricalcano un po’ il sangue e la follia stessa. La parte grafica in quest’albo è forse la parte migliore della storia e personalmente vorrei leggerne di altre cosi.

Batman #62

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Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".