Batman: L’ombra della notte (The Dawnbreaker – Notti Oscure: Metallo) – Recensione

Batman: The Dawnbreaker
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Abbiamo appena terminato il terzo numero della miniserie Notti Oscure: Metallo e un mese avevamo iniziato il percorso dei tie-in dedicati ai Cavalieri. Stavolta invece affrontiamo il secondo numero in cui vediamo la nascita di Batman Lanterna Verde. Nonostante la serie stenti a decollare, questi volumi che parlano del passato sono la cosa più bella a mio avviso.

La Rabbia

Per iniziare a spiegare questo numero bisogna comunque tornare un attimo sulla miniserie, dove abbiamo visto il caro buon Hal Jordan. La Lanterna Verde era arrivata proprio da uno degli universi alternativi (Terra-32), scampando cosi alla morte certa. Bruce Wayne perde i suoi genitori, ma per un caso fortuito prende il possesso dell’anello delle Lanterne. Si tratta però di un ragazzo e la rabbia lo spinge verso il primo omicidio, al quale poi si susseguiranno tanti altri. Dopo aver assaggiato il potere dell’anello, Bruce si trasforma in un despota che uccide chiunque si metta sul suo cammino di giustizia, perfino l’amico Jim Gordon. Si tratta di una personificazione d’incoscienza con un grande potere. Perché il vero Batman ha studiato, sofferto e sudato per diventare quel che è, mentre l’altro ha avuto un potere fuori da ogni limite, che grazie alla sua forza di volontà ferrea diventa un’arma di distruzione di massa.

Il grande dolore e la grande vendetta

Dietro ai testi di questo tie in troviamo il buon Sam Humphries, che ci fa immergere in un concept sicuramente on nuovo ai fan (Batman: In Darkest Knight), ma sicuramente il più macabro e particolare. Bruce viene descritto per quel che è, un ragazzino in preda al più brutto degli eventi della sua vita che trova un anello capace di donargli tutto. Senza un mentore egli non può rendersi conto degli errori e grazie alla forza di volontà e a una mente che man mano diventa sempre più malata, si trasforma in qualcosa di terrificante. Sam conduce bene il suo gioco e riesce nell’intento di darci qualcosa di nuovo e diverso e anche le frasi, senza stancare raccontano tutto ciò che devono.

Le matite invece sono firmate da Ethan Van Sciver, che ha disegnato sia per la serie Rinascita che per la serie delle Lanterne Verdi. Il suo stile è votato alla descrizione fisica dei personaggi, con un Hal Jordan classicissimo, mentre Batman più simile a una versione più denaturata di Joker. Una versione che insomma lo fa subito distinguere rispetto agli altri Cavalieri ed è interessante soffermarci sul suo volto. Questo è chiaramente messo in campo solamente per un motivo: mettere a disagio il lettore per il suo volto e le espressioni.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".