Batman Rinascita #22 – Recensione

Batman Rinasicta 22
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L’evento che vi descriverò in questo capitolo era atteso da tutti i fan di DC Comics fin dal suo annuncio, ma per qualcuno l’attesa è iniziata molto prima, con il volume dedicato alla Rinascita DC. Parlo ovviamente della spilla di Watchmen e del futuro coinvolgimento di alcuni personaggi all’interno della miniserie Doomsday Clock, che attualmente è in uscita negli Stati Uniti d’America. Bando alle chiacchiere quindi e facciamo questo tuffo all’interno dell’oscuro mondo d Bruce Wayne.

Batman

Finalmente siamo entrati all’interno del mondo della mini saga La Spilla, che parte proprio da Batman 22. Batman si trova all’interno della sua caverna e riflette su quella strana spilla comparsa dopo l’arrivo di Wally, il velocista scomparso e dimenticato. Nel mentre delle riflessioni l’oggetto cade sulla maschera usata dallo psico pirata ed è allora che ha inizio il corso degli eventi. Davanti a Bruce compare un altro Batman, ma interpretato da suo padre, Thomas Wayne. Dopo pochi istanti però egli scompare a favore di Zoom, l’arcinemico di Flash, ma qualcosa sembra molto strano. Sembra anche il villain appartenga a una linea temporale differente da quella canonica.
La storia era attesa fino a maggio negli USA e fino alla fine di novembre in Italia. Se l’attesa sia valsa o meno non è facile dirlo. La storia è sicuramente atipica, ma Tom King ci prova a mettere del proprio come solo lui sa fare. Purtroppo nonostante tutto, la sceneggiatura pecca in alcune cose, come ad esempio le spiegazioni, che mancano totalmente. Il motivo per il quale la maschera dello psico pirata attiva un varco spazio temporale. I dialoghi hanno ancora un certo interesse, ma i buchi si fanno sentire. Però Batman è sempre meraviglioso e diretto, che si rialza anche dopo venti cadute. Le matite sono invece di Jason Fabok, che ho apprezzato il più delle volte per il suo tratto realistico, ma allo stesso tempo non esageratamente pompato. Anche stavolta l’artista non ha deluso e ha regalato dei disegni interessanti, utilizzando la classica griglia a nove di King.

Batman Detective Comics

La Lega è ormai in città ed è pronta a colpire tutti per uccidere più persone possibili senza alcun sopravvissuto. Una strage che andrebbe a colpire anche le città vicina, ma questo è solo un effetto collaterale per i villain, che anzi, sono ben felici di vittime in più. Quasi tutti gli eroi sono ormai stati catturati e l’unica speranza sta in Cassandra, l’Orfana. Questo è l’album che va a riprecorrere un po’ la sua vita e allo stesso tempo cerca di mostrarci la sua scintilla di umanità.

James Tynion IV continua a condurre la propria danza delle ombre con una sceneggiatura non difficile da comprendre, ma che a tutti gli effetti potrebbe darci l’opportunità di vedere un nuovo tipo di scontri del team di Batman, che ormai sta per diventare reale con un nome proprio. Marco Takara dietro alle matite invece ricrea in modo interessante sia le sequenze di combattimento che quelle più introspettive di Cassandra. Il suo stile un po’ sporco è probabilmente un po’ troppo grezzo in certi frangenti, ma è sempre una grande emozione vedere alcuni combattimenti dell’Orfana contro tutti i nemici.

Nightwing

Hurt si è impossessato di Damian Wayne, Robin e intende sacrificarlo per un qualche strano rituale che ha in mente. Ciò costringe Nightwing con la sua nuova alleata andare verso il luogo in cui si trova il nemico e salvare il giovane ragazzo. Il percorso per arrivare a lui è però un po’ più complesso di quel che si pensa inizialmente e gli ostacoli sono davvero parecchi.
Stavolta Tim Seeley non è riuscito a differenziarsi per davvero all’interno della sua sceneggiatura. Alcuno passaggi cercavano solo di rimarcare la bontà d’animo di Nightwing, in quanto è un supereroe americano che non uccide mai. Per il resto, alcuni testi sono anche interessanti, ma quel buonismo va un po’ a rovinare tutto. Dietro le matite invece troviamo quattro mani, quelle di Javier Fernandez e di Minkyu Jung. Queste danno però loro massimo sia nelle scene notturne che quelle al chiuso, dando una grande priorità allo sviluppo del corpo femminile di Defacer.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".