Beverly Hills Cop: Axel F – Recensione – Si respirano gli anni 80

Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.

Il primo Beverly Hills Cop (potete recuperarlo in Blu-Ray) è impossibile da dimenticare. Un vero e proprio cult della commedia d’azione che ha reso immortale Eddie Murphy. C’era quindi tantissima attesa intorno al quarto capitolo della serie, Beverly Hills Cop: Axel F, disponibile da poco su Netflix con Mark Molloy alla regia per la prima volta. Un film che mi ha fatto sorridere e devo ammettere d’aver passato due ore sorridendo come un cretino. Forse per l’effetto nostalgia o perché in fin dei conti è abbastanza divertente.

Rispetto a quel terzo capitolo (piuttosto noioso), qui si ha un certo ritorno al passato. Ritorna la comicità più semplice, più da Axel, ma ovviamente al passo con tempo. La sensazione generale è quindi quella di sentirsi finalmente a casa. Negli anni 90 (80 per i più grandi), d’estate con gli amici davanti alla tv a ridere davanti alle avventure di questo poliziotto sregolato e pieno di energia esplosiva. Anche la scelta di inserire la figlia di Axel, con tanto di una mini sottotrama è stata una scelta che ho apprezzato per svariati motivi. Il più importante di questi è che questa scelta funziona.

Una scenta del film Beverly Hills Cop: Axel F disponibile su Netflix
John Ashton, Eddie Murphy e Judge Reinhold

Devo anche ammettere che è stato un grandissimo piacere rivedere insieme John Ashton, Eddie Murphy e Judge Reinhold sul campo. Da vecchio (dentro) che sono, ho provato un certo piacere in molte delle scene mostrate perché richiamano in modo forte quelle vibe degli anni 80 che oggi vanno sì molto di monda, ma che non tutti riescono a mettere bene in evidenza. Qui invece si respira proprio l’aria di quegli anni, tranne che per i droni che viaggiano per Los Angeles e per i telefonini presenti un po’ dapperttuto. 

Alcune scene d’azione comunque sono veramente poco apprezzabbili per via dei rallenty fatti un po’ a metà. Si vede che il desiderio era quello di mettere più tensione e pathos alle scene, ma la resa finale non è all’altezza. Anche la fotografia tendente al giallo non è stata piacevole da vedere. Crea quella fastidiosa sensazione di guardare qualcosa riguardante il Messico, ma in realtà non è proprio così.

In generale comunque, Mark alla regia è piacevole e senza alcun grosso scivolone porta avanti una storia di due ore in cui non ci si annoia. Anche per come è stata usata la cinepresa, con i suoi movimenti, gli stacchi e i zoom. Sembra di rivedere i gloriosi anni d’oro del cinema d’azione comico. E questo è un grande complimento a un film del genere.

Beverly Hills Cop: Axel F

Eddie Murphy è finalmente tornato nei panni di un personaggio che conosce benissimo e sa perfettamente cosa vuole, come lo vuole e che mosse farà. In un certo senso anche per lui è stato come tornare a casa.  Kevin Bacon personalmnete l’ho trovato abbastanza interessante nei panni del grande villain ed è stato un piacere vederlo in azione con Eddie. Allo stesso tempo è stata una mossa giusta quella di inserire Joseph Gordon-Levitt e Taylour Paige perché hanno dato un po’ di freschezza a tutta la pellicola.

Insomma, questo film è una bella sorpresa per me, ma ovviamente non riesce a raggiungere l’epicità dei primi capitoli. Si tratta però di uno di quei film targati Netflix che avrebbe spaccato al cinema. Perché Beverly Hills Cop: Axel F ha tutte le carte in regola per divertire gli spettatori senza annoiare.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".