Bloodshot Libro Due – Recensione

Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.

La casata Valiant ha dalla sua una serie di eroi capaci di accendere l’animo dei lettori, ma per ora ha solo una piccola fetta d’utenza. Tra gli eroi più famosi troviamo il caro buon vecchio Bloodshot, capace di annientare interi eserciti grazie ai suoi naniti. Si tratta inoltre dell’eroe che ha avuto un suo debutto cinematografico, terminato in  fallimento per colpa del Covid. Ne parlerò in futuro con una recensione apposita, perché quest’oggi sono qui a parlarvi della nuova serie dedicata all’antieroe per eccellenza di casa Valiant. Bloodshot Libro Due è un albo che migliora la serie sotto la supervisione di Tim Seeley e con leggerezza sposta la lancetta verso nuovi argomenti.

Come ricordrete, Bloodshot è stato catturato da una nuova organizzazione che gli si presenta davanti come una sorta di rinnegati pronti a lasciarlo totalmente libero. Con l’aiuto dei Bruciati, il protagonista potrebbe smettere di essere una pedina in mano a qualche potente e iniziare a costruire una propria identità e vita seguendo i propri valori. Tale scelta, ovviamente, mette un po’ di scompiglio nella mente dell’eroe, che però alla fine accetta di lavorare con i Bruciati e non per loro. Ha la capacità di decidere la missione da affrontare e come farlo e tutto con degli aiuti economici non indifferenti.

Il problema arriva quando Bloodshot decide di aiutare una ragazza che per colpa sua è finita in mano a un gruppo di malvaggi, pronti a usare il suo potere per i propri scopi. Si tratta della stessa fanciulla che abbiamo già visto nel primo numero, capace di parlare  alle macchine e di convincerle a fare quel che vuole. Una semplice missione di salvataggio non è mai quel che sembra.

Tim Seeley è partito con la scrittura di Bloodshot dopo l’ottimo Jeff Lemire e il peso si sentiva molto bene. La storia peccava in più punti, ma le premesse erano davvero ottime e promettevano una storia capace di intrattenere. In effetti, quel che fa il secondo capitolo è proprio intrattenere il lettore. Non c’è un intrigo mondiale, ma piuttosto la voglia di rimediare ai proprio sbagli. Certo, c’è sempre l’organizzazione mercenaria malvagia, ma questa è sempre oltre la trama principale che riguarda proprio la redenzione. Molto interessanti i testi, che per i miei gusti, cadono solo una volta per una leggerezza di troppo.

Alle matite troviamo Brett Booth e Adelso Corona, che danno al nostro protagonista un look più deciso rispetto al primo numero. La fisicità di Bloodshot torna a essere protagonista e cosi anche le inquadrature. Purtroppo, a voler essere pignoli, le scene d’azione sono quelle che qui mancano di mordente visto che tutte le figure non acquisiscono mai i movimenti cinetici. Restano comunque convincenti i tratti dettati dalla precisione e dai dettagli più piccoli. Sicuramente il futuro di Bloodshot è molto incerto negli altri media, ma nel mondo fumettistico Valiant  (Star Comics in Italia) questo è un piccolo faro

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".