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Era dal 2019/2020 che non giocavo a Borderlands 3 in quanto all’epoca uscì per Playstation 4, Xbox One e PC e ci è voluto un pochettino di tempo per realizzare una versione adatta per l’attuale generazione di console. Anche se originariamente il terzo capitolo della serie targata 2K è arrivata a fine dell’ottava generazione, è un titolo pesante sia da giocare che da far girare sui sistemi.
Quindi l’Ultimate Edition arriva non solo per Playstation 5 e Xbox Series X/S, per tutti i coloro che non hanno avuto modo di giocarlo fino a questo momento, ma anche su Switch. Qual è il problema di questo porting? Nessuno in quanto l’ammiraglia di casa Nintendo non garantisce il 4K e i 60FPS, però ha il Full-HD e i 30 che garantiscono un’ottima performance visiva e da giocare senza nessun problema, quindi 2K ha realizzato un ottima versione per questa console.
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I Crimson Rider sono in difficoltà
Partiamo dal principio che cosa è cambiato dalla versione originale a quella presentata nella Ultimate Edition? A parte un aggiornamento grafico, sia per le console di nuova generazione che per un adattamento per Switch, non è cambiato molto. Infatti il pacchetto che 2K ha realizzato è lo stesso di quello che troviamo 4 anni fa, con l’unica differenza è che in questo momento non si è più obbligati a comprare separatamente i DLC, ma sono tutti presenti in questa versione e solo in questa.
Quindi la trama è ambientata sette anni dopo di ciò che è accaduto in Borderlands 2, dove i Crimson Rider hanno ottenuto la mappa delle cripte dove è possibile trovare – per l’appunto – tutte le cripte non solo di Pandora, ma anche nell’intera galassia per tanto verranno braccati da tutti le bande criminali del pianeta. Per tanto gli anti-eroi comandate dalla sirena Lilith – non un nome a caso in quanto è un demone mesopotamico portatrice di tempeste e di morte – hanno come obiettivo quello di riorganizzarsi e di trovare le cripte prima dei gemelli Tyreen e Troy.
Chi sono questi fratelli? L’indomito duo ha occupato il vuoto lasciato dalla morte di Jack il Bello, acquisendo nel corso del tempo tutte le bande criminali di Pandora per assoggettarle sotto un unica bandiera chiamata “I figli della Cripta“. Per tanto i Crimson Rider hanno una sola via di fuga, quello di imbarcarsi sulla città-nave di Sanctuary e di volare per la galassia per trovare tutte le restanti cripte, con dietro un sacco di criminali che tenteranno di ucciderli.
Divertente oltre ogni limite
Ho conosciuto la saga di Borderlands solo dal secondo capitolo, amandolo come poche altre cose al mondo per un aspetto molto importante ossia l’ignoranza di combattere e di muoverti come ti pare. Eppure nel corso dei capitoli, e degli anni, non ho mai sentito la pesantezza del tempo in quanto la saga la ritrovo comunque godibile e moderna in ogni dove anche a distanza del tempo.
Un esempio è il DLC “Armi, Amore e Tentacoli: Il Matrimonio di Wainwright e Hammerlock“, che rimane probabilmente la migliore espansione presentata fino a questo momento. Si vede la difficoltà sull’ibrida di casa Nintendo? Assolutamente no a patto di una minore qualità grafica rispetto generale che non si vede da Sony e Microsot, limitandosi – si fa per dire – al Full-HD e cambiando il frame rate dai 60 ai normali 30 FPS.
L’assegnazione dei tasti non muta dai comuni pad che conosciamo, quindi tipici del mondo Playstation oppure Xbox, per tanto non ho trovato problemi da questo lato in quanto avendo due controller per Xbox, uno per PC e l’altro sull’ammiraglia Microsoft, non ho avuto problemi. Probabilmente con i comandi di Switch si sacrifica un po’ la precisione con gli analogici e i dorsali, in quanto questi ultimi sono più dei tasti che dei grilletti e gli analogici sono più adatti al mondo Nintendo e agli Indie che agli spara-tutto in prima/terza persona, però ci si diverte e ci si riesce a giocare tranquillamente.
Un ritorno inaspettato
Sicuramente alcuni di voi si chiederanno, era necessario un pacchetto del genere? In parte si in quanto alcuni giocatori non hanno avuto modo di provare Borderlands 3, comunque i vari capitoli precedenti lo hanno fatto, e con un unica spesa ci si porta a casa tutto. Questo permette anche un po’ di risparmiare in quanto se si prende singolarmente tutto, si va a spendere decisamente di più e quindi è un modo per risparmiare.
I DLC che sia chiaro non sono obbligatori in quanti permettono un migliore approfondimento del gioco, ma si può giocare anche senza in quanto sulla nave Santuary e sulle varie mappe del gioco ci sono tante missioni secondarie. Asseconda del personaggio che incontriamo, da Moxxis a Ellie, ci forniranno diverse missioni che ci aiuteranno in tre aspetti molto interessanti e intriganti.
La prima sono i soldi che sono fondamentali per acquistare munizioni, scudi energetici, armi e molto altro negli appositi negozi dedicati. Nel caso in cui verremmo uccisi saremmo rigenerati da una macchina, creata da Hyperion, dove verremmo riportati in vita con l’esperienza ed equipaggiamento ottenuto ma attraverso un costo, insomma nel gioco ce sempre un motivo per fregare qualcuno i propri soldi ottenuti in vari modi.
Mi sento come Iron Man
Se si apre il menu, non quello dedicato alle opzioni, ma alla gestione del personaggio e alle missioni sembra quasi un enciclopedia. Si può letteralmente gestire ogni cosa dagli scudi che nel corso dell’avventura, e dell’aumento del livello, miglioreranno così anche per le granate possono essere più letali rispetto ad altre, oltre ai gadget che nel corso dell’opera possono migliorare la qualità della bomba, offrendogli delle abilità passive come acido, contenuto infiammabile e molto altro.
Le armi si basano con lo stesso ragionamento delle granate ma con più varianti, ossia avremmo diverse tipologie dai fucili a pompa ( doppiette, fucili automatici e molto altro), pistole mitragliatrici, pistole normali, revolver, fucili d’assalto e fucili da cecchino. Forse mancano probabilmente lanciafiamme e lanciarazzi ma sinceramente non se ne sente la mancanza, in quanto per quello ci sono i veicoli di Ellie che ci forniscono un fuoco supplementare.
Chiamati “catch-a-ride” sono i veicoli terrestri del mondo di Borderlands che migliorano l’esperienza, e riducono la distanza sulla mappa, del gioco. Si faranno anche diverse gare con questi tipi di veicoli dove si possono inserire diverse tipologie di armi, che possono passare da lanciamissili, a lanciatori di barili infiammabili e molto altro insomma qualsiasi cosa per far male ai nemici.
Ok ma i personaggi?
Diciamolo giocare con gli amici può essere anche più divertente, ma non è obbligatorio per continuare con l’esperienza del gioco in quanto è possibile farlo da soli, in compagnia di un amico oppure con qualcuno che ha bisogno di completare una missione particolare. In ogni caso sono presenti 4 personaggi che si dividono non solo nell’aspetto, ma anche nelle abilità che sono:
- Amara: la Sirena del gruppo che ha come abilità dei poteri soprannaturali, ottenibili solo sul pianeta Pandora ma in modo sconosciuto.
- Zane Flynt: questo personaggio è un assassino esperto che può utilizzare almeno 3 abilità diverse, di cui 2 alla volta ed è l’unico del gruppo a poterlo fare.
- Fl4K: è un mech che ha deciso di vivere in modo indipendente e ha come abilità la gestione delle bestie addomesticate, le quali riesce a tele trasportarli da un punto all’altro in base al bisogno.
- Moze: è il meccanico del gruppo la quale non solo ha un robot che può controllare, ma ha diverse abilità che riescono a gestire le risorse del proprio mech insomma ha molte cartucce per le sue armi.
Da come potete capire anche con solo 4 personaggi, contro dei 6 di Borderlands 2, si riesce a divertirsi molto e si può anche cambiare skin durante la storia qualora ne avessimo il bisogno. Prima avevo accennato ai livelli i quali forniscono dei punti, che si possono spendere in una griglia di migliorie che possono aumentare l’efficacia del personaggio in gioco, ognuno ha diverse tipologie di schemi e sarà noi scegliere quale di queste prediligiamo e come vorremmo combattere. Insomma nel gioco non ce un modo giusto oppure sbagliato di avanzare, sta a noi come vorremmo procedere con calma oppure fare un full immersion come pochi altri sanno fare.