Call of Duty: Black Ops 4 – Recensione

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La serie di Call of Duty è una delle serie più amate in tutto al mondo grazie ad un gameplay semplice, intuitivo e divertente. Non a caso l’Activision non ha mai smesso di realizzare nuovi capitoli, che ogni anno escono sugli scaffali dei negozi o in digital delivery nei vari store online come Playstation Network, Xbox Live e Steam.

Anche quest’anno l’activision ha pubblico il nuovo Call Of Duty Black Ops  4 sviluppato da Treyarch, che con questo capitolo cerca di portare all’interno della saga nuove idee nel campo del multiplayer online, prendendo spunto anche da altri titoli che sono riusciti ad attirare l’attenzione del pubblico con nuovi progetti.

Quel menu essenziale

A primo impatto un vecchio giocatore di Call of Duty potrà dire “c’è qualcosa che non quadra” perché fino al precedente capitolo non si aveva un menu così pulito e semplice che potesse dare al giocatore quella sensazione di immergersi letteralmente, dentro alla modalità desiderata sin da subito. Iniziamo a parlare del multiplayer che è la colonna portante della serie, non è altro che uno sparatutto tattico in vecchio stile nel quale l’energia del giocatore è aumentato da 100 a 150 punti, ricaricabili grazie ad uno stick d’emergenza in grado di rigenerarsi ogni 4 secondi.

Ogni movimento del personaggio darà al giocatore quella sensazione di insicurezza di dove si trovi il nemico, in grado di trovarsi in qualsiasi angolo garantendo un gamplay frenetico e altrettanto divertente, non nascondo il fatto che nelle varie partite mi sono divertito un sacco nel correre dietro agli avversari.

La possibilità di utilizzare un arma principale e una secondaria è l’equipaggiamento base per il giocatore, in grado di potarsi non per forza due armi ma potrà scegliere se andare in campo con un fucile d’assalto, una mitragliatrice, granate oppure semplicemente senza niente andare a caccia a mani nude letteralmente.

Le modalità non sono cambiate

Rispetto ai precedenti capitoli le modalità di gioco sono state aumentate e divise in categorie, mi spiego meglio. Nella modalità multiplayer saranno divise in 3 categorie dalle novità come caos a squadre, che è una new entry nella quale ogni giocatore ha una pistola e deve conquistare un punto di controllo, e ad ogni partita ci saranno 4 squadre divise in 3 componenti a formazione.

Nella seconda categoria si avranno le modalità classiche e queste sono quelle che ormai tutti noi abbiamo conosciuto nel corso degli anni ovvero deathmatch a squadre, uccisione confermata e conquista. Nell’ultima categoria abbiamo la modalità Veterano similare alla precedente sezione, ma la quale nasconderà tutte le informazioni relative al nostro personaggio come ad esempio l’energia, le munizioni e il radar per vedere i spostamenti nemici.

L’arrivo del Blackout

Nella prima partita nella quale mi sono ritrovato davanti a questa nuova modalità ho pensato “diamine, ma è fortnite”, e non a caso ci sono tantissime similitudini con il prodotto realizzato dai ragazzi della Epic Games. Come nel celebre titolo gratuito, verremmo letteralmente catapultati in un area di gioco da un elicottero.

All’interno di questa area di gioco dovremmo cercare oltre ai nemici, anche l’equipaggiamento che ci consentirà di affrontare gli scontri. Successivamente a questo avremmo il compito di riunirci con la nostra squadra, scelta da noi,  inviando richieste ai nostri amici oppure ci sarà una scelta casuale decisa dai server dell’activision.

I personaggi che andremmo a impersonare saranno quegli alter ego che abbiamo conosciuto nel corso degli anni come Mason, Woods e Reznov con vari altri componenti alternativi come Seal, Marine e via dicendo. Si avranno tre modalità differenti ovvero la modalità solitaria nella quale entreremmo in campo da soli, in coppia nella quale andremmo a giocare insieme ad un altro compagno/amico, oppure entreremmo in partita insieme ad altri amici.

In ogni caso la modalità Black Out l’ho trovata estremamente divertente anche se, nel lungo andare è abbastanza monotona in grado di non ispirare non più di tanto l’interesse in questa modalità, in più mi sono divertito molto giocando insieme ad altri amici invece che da solo.

L’avanzata dei non morti

Il franchise di Call of Duty ha inserito nel corso degli anni la modalità zombi, una sezione che non ho mai particolarmente apprezzato perché non mi piacciono gli zombi alla Romero, ho sempre preferito quelli esagerati alla Left 4 Dead per intenderci.

Avremmo la possibilità di impersonare uno dei personaggi della modalità zombi come Richtoffen, Takkeo e molti altri ma sbloccabili solo giocando. L’equipaggiamento si baserà inizialmente sempre e solo con una pistola, successivamente se volessimo cambiare arma avremmo la possibilità di farlo utilizzando dei punti acquisiti uccidendo i non morti per comprare armi, munizioni ed equipaggiamento utile per i vari scontri. Le mappe di gioco ricorderanno per la maggior parte dei casi le vecchie dei precedenti capitoli di Black Ops, le quali le ho sempre odiate per il fatto che mi hanno sempre dato l’impressione di claustofobia e poco spazio attorno a me.

Quelle mappe di gioco le conosco

Questo è un tasto abbastanza importante specialmente per chi, adora affrontare le varie modalità nella sezione del multiplayer. Ci ritroveremmo davanti a molte delle mappe di gioco che hanno reso celebre la serie di Black Ops come Slums, Hacienda e la fantastica Nuketown.

Per un vecchio giocatore di Call of Duty come me che si è ritrovato davanti a queste mappe ricreate, con un livello poligonale e luci di ultima generazione è una bellezza per gli occhi. Anche se non staremmo mai a guardarle per un motivo molto semplice, per evitare di essere uccisi da altri giocatori. Le mappe sono estremamente ben curate in grado di immergerci letteralmente dentro al contesto bellico che il gioco vuole regalarci.

Non ci saranno solo ed esclusivamente vecchie mappe, ma sono state inserite anche delle nuove come Morocco che è ambientato nel Nord Africa, più precisamente in una piccola cittadina in pieno Sahara. Qui saremo addirittura in grado di poter vedere da lontano una tempesta di sabbia, che si sta per abbattere sul paesino.

Le classi sono ben strutturate

Ebbene si le classi sono forse una delle cose che l’Activision ha sempre ben realizzato, nel corso degli anni grazie alle collaborazioni con le varie software house dalla Infinity Ward, Slenderhange Games fino ad arrivare alla Treyarch. Inizialmente con il rango basso utilizzeremmo delle classi già preesistenti, che saranno composte da un fucile da cecchino fino ad arrivare ad una semplice mitragliatrice leggera.

Con l’avanzare dell’esperienza potremmo sbloccare le classi personalizzate in grado di, poter creare le classi che preferiamo e nel corso delle varie partite potremmo non solo sbloccare altre armi, ma anche accessori per una determinata arma.

Il miglior modo per poter sbloccare gli accessori per un’arma è utilizzarla, e l’unico modo è eliminare i nemici che ci ritroveremmo in gioco. Fatto ciò basterà andare nella sezione classi personalizzate per creare diversi assetti di equipaggiamento, quelle che ci piaceranno di più asseconda del nostro modo di giocare.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.