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Parlare di Ryukishi07, per gli amici Ryukishi e basta, della 07th Expansion e delle sue opere non è mai stato facile. Criptico, enigmatico e logorroico, l’autore si è sempre saputo distinguere nella sua cerchia di appassionati lettori, andata via via espandendosi, per i lunghissimi testi e per quelle fantasiose e convolute storie narrate che tutti abbiamo imparato ad amare. Partendo Da Higurashi: When They Cry, passando per Umineko: When They Cry, fino ad arrivare a Rose Gun Days, capitolo esterno alla serie WTC, la firma autoriale e geniale di Ryukishi è sempre stata ben riconoscibile. Oggi siamo qui a portarvi la recensione del quinto capitolo della serie che possiamo definire principale, Ciconia: When They Cry – Phase 1 For You, The Replaceable Ones.
Uscito il 4 ottobre su Steam, il primo episodio di quattro di Ciconia: When They Cry ci trasporta in un’ambientazione ben più vasta rispetto al villaggio Hinamizawa di Higurashi o l’isola Rokkenjima di Umineko, prendendo in considerazione la Terra nella sua interezza.
Il ritorno del pianto
Ci ritroviamo in uno scenario post-apocalittico, anche se a primo impatto non sembrerebbe così. La Terra è a malapena sopravvissuta alla catastrofe conosciuta come Terza Guerra Mondiale grazie alla scoperta e alla creazione di Nanomacchine, chiamate 8MS (8 Million System), ormai disperse ovunque e alla base di qualsiasi sistema vitale del pianeta, dalla purificazione dell’aria, alla filtrazione dei raggi UV, al mantenimento della temperatura ambientale a livelli umanamente accettabili.
A difendere la pace in questo periodo estremamente precario ci sono i Gauntlet Knights, ragazzini (l’età è quella dell’adolescenza, all’incirca, con rare eccezioni più “adulte”) dotati di veri e propri guanti ipertecnologici che permettono loro di volare a velocità elevatissime e controllare svariati tipi di armi. Ragazzini straordinari, geni, capaci di essere intellettualmente paragonati ai più grandi supercomputer che riuscite ad immaginare.
I Gauntlet Knights sono i protettori delle mura della pace che dividono i vari paesi, coloro che sostengono i precari equilibri politici e militari fra le nazioni. L’umanità sta dunque vivendo un lungo periodo di pace, interrotto solo da qualche scaramuccia che si risolve poi all’annuale festival di competizioni fra le varie nazioni, una sorta di fiera degli e-sport con protagonisti i Gauntlet. Ma c’è un’organizzazione che trama nell’ombra e che non vede l’ora di poter scatenare la Quarta Guerra Mondiale e porre finalmente fine alla razza umana.
Non approfondiamo di più trama e sceneggiatura perché non vogliamo fare spoiler di alcun tipo. Considerando soprattutto che Ciconia: When They Cry non è una classica Visual Novel, con bivi, scelte e alternative, ma una Sound Novel. Non dovrete far nulla se non leggere una sorta di vero e proprio romanzo con, di sottofondo, straordinarie BackGround Music.
Cicale, gabbiani, cicogne
Come da stile di Ryukishi, anche in Ciconia: When They Cry ci ritroveremo, nelle prime ore, sommersi da informazioni sulla Terra fittizia in cui è ambientato il titolo. L’autore è ben conosciuto per le sue capacità di fare worldbuilding, di dare quindi credibilità all’ambientazione, attraverso una miriade di concetti e spiegazioni. Quel che ci saremmo aspettati, però, è un maggiore attaccamento alla realtà. Piuttosto che gettare sul lettore migliaia di righe di testo su informazioni, spesso anche ripetute più volte, sigle e fatti storici (metà delle quali, vi assicuriamo, vi sarete dimenticati nel giro di qualche ora), sarebbe stato più interessante vivere questi aspetti dal punto di vista della gente comune.
Questi punti di vista esistono e mostrano uno spaccato di società terrificante. I giovani, che dovrebbero essere “i protagonisti di ogni era”, seppur si sentano tali sono sfruttati per l’arricchimento e il gaudio degli adulti, sia dal punto di vista militare, sia dal punto di vista sociale. Vengono trattati temi come la prostituzione minorile, il ricatto, lo sfruttamento di molti a favore di pochi eletti, l’abbandono. Tutto interessante, ma il problema rimane che nella prima metà di questo episodio di Ciconia: When They Cry questi elementi sono sommersi e nascosti da una mole spropositata di informazioni, come abbiamo già detto, superflue.
Vengono altresì presentati moltissimi personaggi, tutti diversi tra loro e facilmente riconoscibili, come di norma con Ryukishi. Non vengono però approfonditi a dovere, tralasciando Miyao e Jayden, considerabili i protagonisti effettivi del capitolo e quelli a cui viene dedicato più tempo on screen rispetto agli altri. Non vengono, inoltre, approfonditi i rapporti tra loro: nella maggior parte dei casi sappiamo solamente che fanno parte della stessa squadra. Niente più, niente meno.
La regia dei combattimenti non è proprio il massimo e spesso il mordente si perde nei momenti meno opportuni. Questo fino alle ultime ore di gioco, dove tutto si ribalta, tutto accelera e diventa straordinario. Una spirale di avvenimenti porterà al drammatico plot twist che permea tutta la fase finale di gioco: il mondo cade a pezzi, così come la psiche dei vari personaggi, la situazione degenera fino ad un epilogo che non è che l’inizio di Ciconia: When They Cry.
Qualcuno tolga la matita a Ryukishi
Una pecca a cui tutti i fan dei When They Cry sono abituati è il comparto estetico. Sebbene i fondali siano decisamente migliorati, donandone anche di suggestivi soprattutto nelle ultime ore di gioco, il design dei personaggi è, ancora una volta, inquietante. Che Ryukishi non sappia disegnare è risaputo ai fan della serie WTC, ma in Rose Gun Days ci aveva abituato a uno stile più pulito e classico, perché accompagnato da ben altri tre disegnatori. In Ciconia: When They Cry è tornato ad essere il principale fautore dell’estetica dei personaggi, aiutato nel coloring da Remotaro, e si vede… Anche troppo.
Sono state introdotte delle scene in computer grafica che inframezzano gli sprite statici della Sound Novel, ma possiamo allargarci a dire che si potevano anche tranquillamente evitare. Inutili e tecnicamente molto arretrate rispetto ai tempi, ma soprattutto così sporadiche che al loro apparire l’imbarazzo era sempre nuovo.
Ottimo, come sempre, il comparto sonoro. Il livello delle BackGround Music (BGM, per gli amici) è sempre stato piuttosto elevato in tutti i When They Cry e Ciconia non si smentisce. Un gran peccato la mancanza del doppiaggio, tipica anch’essa della serie, ma ormai parliamo di un titolo rilasciato globalmente su Steam quindi un passetto avanti ce lo saremmo aspettato. Specialmente considerando che il prezzo al lancio è di ben 34 euro, non una cifretta irrisoria insomma.
Presente, come al solito, una sorta di archivio con tutte le informazioni sulle varie fazioni e sui personaggi principali e secondari, un ottimo escamotage per recuperare eventuali informazioni vi foste persi nel miasma di parole che Ryukishi vi lancia contro. Ottima anche la presenza della doppia lingua, inglese/giapponese, anche se ovviamente a noi occidentali interessa la prima.