Con Borderlands ho riscoperto la cooperazione, con Fallout 76 l’ho persa

Fallout76
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Il videogioco è un medium meraviglioso e al d’oggi non è solo un modo per passare del tempo davanti allo schermo. Si tratta di un modo per parlare con gli amici che ora sono distanti, per trovarne di nuovi, per imparare meglio un altra lingua e chi più ne ha più ne metta. Il videogioco grazie alla sua componente online è qualcosa di molto esteso e abbraccia molti campi della società social odierna. Purtroppo, non sempre è tutto cosi splendido e in questo caso vorrei parlare di due casi che hanno creato due sensazioni diverse in me. Da una parte c’è Borderlands e dall’altra Fallout 76 ed è una battaglia che ha creato in me il dualismo pari a quello di Doctor Jekyl e Mister Hyde.

Borderlands e l’azione sincronizzata

Da poco sono tornato su Pandora in Borderlands 2 per una lunga campagna con un amico. L’avventura per me non era nuova visto il mio amore per la saga, ma l’amico in questione non aveva ancora terminato il gioco. La decisione era quindi quella di seguirlo nella sua avventura rendendo il tutto più veloce, visto che il tempo è la cosa più preziosa del mondo.

Borderlands 3

Abbiamo intrapreso l’avventura in modo spedito e veloce, mettendo ogni volta l’online sulla partita pubblica ed è qui che ho riscoperto quella meraviglia della cooperazione tra giocatori. Non parlo ovviamente del mio amico, ma piuttosto degli altri giocatori che entravano in partita. Quasi sempre si creava un’alchimia tra tutti e si andava avanti nella missione rispettando i tempi di tutti, curando i propri alleati e coprendosi le spalle a vicenda. Questa cooperazione l’ho notata anche quando entravo nelle partite degli altri ed era questa la parte più bella della serie Borderlands. Potevi (e puoi ancor’oggi) affrontare tutto il gioco con un paio di sconosciuti e divertirti come se foste dei vecchi amici. Successivamente potreste iniziare a parlarvi sul PSN (o il Live o Steam) e da qui nascono le amicizie digitali. In effetti alcuni giocatori delle ultime partite sono tra i miei contatti ora e ci uniremo presto in una nuova avventura fatta di sangue, morte e distruzione.

Fallout 76 e l’isolamento totale

Il gioco più discusso di casa Bethesda, Fallout 76, è un mmo online ambientato nell’universo che tanto abbiamo amato, ma ovviamente è incentrato totalmente sul multiplayer. Ricordo ancora i tempi di Fallout 3, quando desideravo un multigiocatore di questa serie in modo da giocare con altri sopravvissuti del Vault. In Fallout 76 speravo di trovare una grande collaborazione con altri giocatori, ma purtroppo cosi non è stato. Tutta la Virginia Occidentale è piena di giocatori, ma nessuno di questi è nostro amico e nella quasi totalità dei casi, mai lo sarà.

Fallout 76
La famosa BESTIA.

Ho viaggiato in lungo e in largo, ho visto giocatori correre come dei maratoneti verso la loro metà. Nessuno si ferma per cercare di avventurarsi insieme, nessuno vuole farlo se siamo noi a fermarci. Sembra un gioco in singolo, ma con altri puntini che si muovono sulla mappa. Ovviamente se giocate in party con i vostri amici di sempre allora cambia tutto, ma la bellezza di un gioco online è anche quella di conoscere persone nuove e creare dei gruppi improvvisati.

Sicuramente non è il gioco a essere un problema, ma noi giocatori e la nostra mentalità altamente competitiva. In Borderlands siamo un po’ obbligati a collaborare e lo facciamo volentieri. In Fallout possiamo non farlo e questo ci rende egoisti e ci fa dimenticare il senso del gioco.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".