Cyberpunk 2077 – I timori, le speranze, le certezze

Cyberpunk 2077
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Abbiamo sentito parlare di Cyberpunk 2077 per la prima volta nel lontanissimo 2012, con delle notizie sparse e poi nel 2013 apparve il primo teaser trailer. Sulle note degli Archive e il loro brano (ormai diventato un cult), Bullets, abbiamo visto un mondo cyberpunk a tutti gli effetti con un androide pronto per essere ucciso da dei militari. Dopo quel teaser il silenzio calò in modo pesante sul titolo, finendo per far credere ad alcuni in una sua cancellazione. Eppure era sempre in sviluppo, sempre in costante evoluzione e all’E3 2018 abbiamo visto finalmente il primo vero trailer di un gioco che dovrebbe (mettiamolo al verbale) uscire nel 2019. Voglio quindi parlarvi di qualche timore, qualche speranza e qualche matematica certezza che il titolo mi ispira.

Cyberpunk 2077

Cyberpunk 2077 bisogna dirlo, non è un gioco d’avventura alla The Witcher. I ragazzi di CD Projekt RED hanno pensato bene di cambiare le carte in tavola, rendendo questo titolo futuristico un fps a tutti gli effetti. Ci troveremo a interpretare un personaggio chiamato V, che potremo modificare fin da subito (come in tanti GDR insomma) e che si ritroverà invischiato in una storia che non conosciamo ancora nemmeno nei minimi dettagli. Il mondo del gioco sarà un open world con tanto di macchine da utilizzare per spostarci e tantissime armi a nostra disposizione. Per i combattimenti potremo utilizzare i muri per le corse e tutte quelle meccaniche viste in Titanfall 2 e Call of Duty.

I Timori

Lo studio che sta sviluppando Cyberpunk 2077 è già sulla cresta dell’onda grazie a quel capolavoro qual è The Witcher 3. Lo nomino solo perché è l’ultimo uscito, in quanto tutta la serie merita indistintamente. Abbiamo sempre guidato Geralt in terza persona e questo repentino cambio preoccupa un po’, sopratutto perché lo studio non ha mai sviluppato un gioco simile. Il pericolo di ritrovarci con un gameplay abbozzato c’è. Non è alta la preoccupazione, ma pur sempre presente. Sopratutto in vista dell’esplorazione e dei combattimenti, bisogna capire quanto è stato preso dai giochi citati prima e quanto da un Deus Ex.

Come tutti sappiamo, si tratta pur sempre di un gioco di ruolo e il timore principale è che questa componente venga meno a favore della controparte shooteristica. Ovviamente questa paura deriva dal fatto che proprio questa componente è stata spiegata in modo parecchio abbozzato da CD Projekt RED, dando più risalto all’altra componente. Bisognerà però effettivamente vedere in futuro cosa ci riserverà il titolo.

Le Speranze

Ammetto che per ora ogni titoli della serie dedicata a Geralt mi ha dato delle emozioni parecchio alte e considero senza dubbio la scrittura di The Witcher 3 superiore alla maggior parte dei giochi usciti. Questo mi fa ben sperare nel vedere una narrazione complessa, matura e ben realizzata, con dei personaggi delineati fin nel minimo dettaglio. Questa speranza è probabilmente l’unica grande che nutro verso il titolo e che vorrei vedere esaudita. Cyberpunk ha dalla sua però anche un mondo che a detta degli sviluppatori è davvero ampio e quindi l’esplorazione è quella parte del gioco che ogni amante del genere ruolistico adora in modo imprescindibile. Ed è qui che entra quella speranza di poter vedere un altro mondo vivo in cui tutto coesiste in modo naturale. Potrebbe trattarsi di un nuovo open world in cui gli PNG non sono solo delle marionette che vanno dai punti A a punti B senza alcun senso, ma dove cercano di apparire vivi e vegeti.

Altro marchio di fabbrica sono sicuramente le missioni secondarie, che hanno reso The Witcher 3 un gioco molto atipico. A ogni missione veniva data una scrittura pari a quella primaria e talvolta ci si perdeva nel concluderle perché davvero immense sotto un qualsiasi punto di vista. Oltre a questo, ci sono delle tematiche precise all’interno del genere cyberpunk e sono tutti dettami degli scrittori d’epoca come Philip K. Dick o Isaac Asimov. Sarebbe quindi interessante vedere quelle tematiche umane e profonde trasposte in un certo modo anche qui.

Le Certezze

A fronte di cosi tanti timori e speranze, quali potrebbero essere le speranze riguardo al titolo in questione? Da parte mia c’è una grande certezza di vedere una storia che durerà moltissime ore e quindi altrettante di divertimento puro in cui potremo esplorare un mondo vasto. Per il resto, non avendo ancora visto un gameplay le certezze sono poche e si riducono alla fiducia cieca che in molti abbiamo verso la software house polacca CD Project RED.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.