Disintegration – Recensione

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Quando conobbi Disintegration durante la Gamescom di Colonia del 2019, mi incuriosì parecchio per essere un titolo realizzato da un nuovo team di sviluppo che in parte proviene da Bungie. V1 Interactive è la nuova creatura di Marcus Letho, Creative Art Director di Bungie dal 1997 al 2012, che contribuì alla creazione di alcuni titoli importanti come Halo e Destiny.

Fra la fine di febbraio e l’inizio di marzo ebbi la fortuna di ottenere una key, per la beta privata del titolo che successivamente divenne pubblica per tutti gli interessati. Di conseguenza spolpai pesantemente la pubblicizzazione del titolo, che mi piacque parecchio sin dalle prime partite e in questa occasione potrò fare un piccolo confronto fra il prima e il dopo la pubblicazione ufficiale.

Un popolo da salvare

Come in tanti altri titoli che abbiamo già potuto conoscere grazie ai lavori provenienti da Bungie, non possono mancare due fattori importanti all’interno di questi titoli ovvero la fantascienza alcuni umani da salvare. Per questo in un futuro non meglio precisato, le persone possono sostituire letteralmente il proprio corpo con uno artificiale, in grado di fornire alcune abilità che biologicamente non si potrebbero avere.

Ma non tutte le persone sono d’accordo di sostituire il proprio corpo naturale con uno artificiale, e normalmente questo viene rivolto esclusivamente verso persone condannate per motivi gravi, o che potrebbero dar fastidio al governo centrale. Questi cosiddetti Ribelli, chiamati così per essere persone che vogliono ragionare con la propria testa, decidono di dare una rivolta alla propria vita fuggendo da un carcere in orbita sopra la terra.

Arrivando in un territorio incontaminato, e sconosciuto, in una prateria terrestre il gruppo si imbatte con un anziano signore il quale non ha simpatia verso il governo. Così nascerà un alleanza fra un gruppo di anti-eroi e uno sconosciuto ma tenebroso personaggio, il che mi ha fatto sorridere tantissimo perché mi ha ricordato il primo incontro fra il guardiano e Suraya Hawthorne di Destiny 2, una soldatessa solitaria che vuole aiutare i più bisognosi.

Sempre in movimento

Il gameplay si dirama in due biforcazioni da un lato la base operativa, mentre dall’altra il campo di battaglia nella quale potremmo confrontarci contro le unità nemiche. Durante le sessioni di riposo Romer, il protagonista, si diletterà nelle conversazioni con tutti i membri della resistenza che sono scappati con noi o che si sono uniti successivamente alle varie missioni.

Se i ribelli si limiteranno ad una conversazione pacifica, intrinseca di battute legate alle personalità del personaggio, non si può dire lo stesso degli androidi. Questi ultimi garantiranno l’assistenza di ogni lavoro presente nella struttura, senza gravando troppo il lavoro del giocatore permettendo a quest’ultimo di concentrarsi esclusivamente sulla trama e sui combattimenti.

Ma Romer non potrà voltare le spalle a chi lo aiuta, per questo avrà la possibilità di accettare delle missioni secondarie chiamate Sfide che contribuiranno almiglioramento del nostro mezzo da combattimento. Quest’ultimo sarà la nostra arma vincente che garantirà un aiuto costante ai nostri alleati in territorio nemico, che un arma volante che far fuoco letteralmente dal cielo.

La cavalleria non arriva mai da sola

Questa arma ricorderà un incrocio fra una moto e un elicottero in grado di, fornire supporto alla squadra che ci potremmo portare appresso. Questi ultimi si potranno scegliere prima della missione, in base alle loro capacità da combattimento da quelle attive fino a quelle passive.

Non a caso a primo avvio del gioco, il sistema ci chiederà di provare l’addestramento in una sorta di simulazione che ricorda vagamente quello di Metal Gear, dove il titolo insegna al giocatore le meccaniche di gioco. La possibilità di poter attaccare dall’alto con diversi tipi di macchine da morte, è un vero toccasana per chi ama fronteggiare diversi tipi di nemici che hanno come obiettivo l’annientamento del nostro gruppo.

Infatti il vero segreto del gioco non è tanto eliminare i cattivi nel minor tempo possibile, ma guidare la propria squadra verso la vittoria. Asseconda del personaggio che andremmo ad esercitare un comando ci sarà un tank in grado di assorbire il maggior numero di colpi possibili, lo scout in grado di fronteggiare il nemico in tattiche “mordi e fuggi” e il soldato tradizionale che fa da collante ai primi due.

L’aiuto viene dal cielo

Ogni personaggio, dagli alleati al protagonista come accennato precedentemente, hanno delle abilità uniche in grado di aiutare l’un l’altro in caso di bisogno non solamente durante i combattimenti, ma anche quando verranno eliminati. Il compito del giocatore è di aiutare la squadra alleata nel miglior modo possibile, curando spesso gli alleati e cercando di rigenerare la loro energia quando cadranno al suolo.

Tenerli in vita è fondamentale per la riuscita della missione, in caso in cui uno o più compagni cadano a terra e muoiano la missione fallirà e si ricomincerà dal checkpoint più vicino. In nostro soccorso sarà di vitale importanza in qualità da comandante, resuscitare i nostri alleati prima che giunga la loro ora entro un tempo limite.

Oltre a questo avremmo due tipi di armi una adatta allo scontro a fuoco, nella quale avremmo due fucili d’assalto che spareranno a raffica fino a quando manterremo la pressione sul tasto per il fuoco. La seconda invece è focalizzata sul generare una piccola quantità d’energia per i nostri alleati, il numero effettivo delle munizioni per le due armi sono infinite e di conseguenza non ce una reale preoccupazione di trovare munizioni in battaglia.

Per quanto riguarda le abilità passive dei nostri compagni si differenziano l’una dall’altra, per qualità dell’uccisione dei nostri nemici. Il tank potrà scaricare diversi missili contro i nostri antagonisti, lo scout invece lancerà granate accecanti che contro gli androidi sono letali mentre il soldato tradizionale garantirà costantemente, per la durata della missione, una piccola quantità di energia per il comandante quando ne avrà bisogno.

Non ce il due senza il tre

Se da un lato abbiamo parlato della sezione trama, che è uno dei due pilastri del gioco, e dall’altro lato brevemente dell’addestramento, che dura all’incirca 15 minuti, la sezione multigiocatore invece è tanto importante quanto i primi due. Infatti la sezione online garantisce una visione della competizione di Disintegration un po particolare, che riuscirà a strappare qualche ora di gioco.

Le modalità non sono molte e non sono minimamente cambiate dalla beta, e le tre modalità sono tanto divertenti quanto diverse. “Controlla la zona” è la modalità principe della sezione online, nella quale ci saranno due fazioni composte da 6 player ciascuna con l’intenzione di conquistare e controllare, tre differenti punti di controllo che a inizio partita saranno neutrali.

La seconda è la modalità “Collezione”, una sorta di uccisione confermata di Call of Duty dove il giocatore avrà il compito di eliminare gli avversari, e recuperare le loro medagliette di riconoscimento. La terza modalità è una sezione particolare, chiamata “Recupero” per un motivo ben preciso visto che avremmo l’obiettivo di recuperare, dei nuclei d’energia ( degli avversari o alleati) e portarli nella nostra area sicura.

Ogni Ribelle ha un anima diversa

L’aspetto del personaggio che andremmo ad impersonare all’interno nella sezione multigiocatore è differente rispetto alla sezione storia. Se in quest’ultima ci sarà solo un protagonista con diversi personaggi come alleati, nella sezione online ce ne saranno diversi asseconda dei nostri gusti personali in qualità di preferenza visiva che di combattimento.

Le 9 classi differenti saranno divise dai Lost Ronin, una tipo di classe che assomiglia ai Samurai del Sol Levante, fino ad arrivare ai Warriors che sono una sorta di Cavalieri erranti europei. Se si differenziano per aspetto, cambieranno anche le loro armi e abilità infatti i primi utilizzeranno dei lancia granate mentre il secondo gruppo, una sorta di lancia giavellotti.

Oltre a queste abilità si differenzieranno anche in qualità di combattimento, in fatti in basso a destra potremmo vedere le qualità del veicolo. Ogni barra potrà avere il massimo o il minimo, asseconda del modello, di abilità nella resistenza contro attacchi nemici, di generare scudi oppure come potenza di fuoco fino ad arrivare alla velocità massimo del veicolo.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.