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Da anni ormai, Bandai Namco segue l’accrescere costante (nonostante l’età) del manga creato dal maestro Toriyama, sfornando giochi da sempre apprezzati dai fan. Tra le loro ultime imprese come non parlare del gioco “portatile” Dragon Ball Fusions. Il gioco si apre con il protagonista (Tekka di default) che insieme al suo miglior amico (ma non andateglielo a dire!) Pinich è in cerca di una sfera del drago, per poter esprimere il desiderio di partecipare al più grande torneo che si sia mai visto e decretare il miglior lottatore dello spazio-tempo.
Kamehameha!
La trama del gioco è semplice ed è un ottimo pretesto per spiegare il perché ci siano personaggi da tutte le ere (da Dragon Ball a Dragon Ball Super, passando per GT). Il gioco non è il classico picchiaduro a cui ci ha abituati la casa nipponica, ma piuttosto ad un “innovativo” sistema da RPG a turni, dopo aver creato il proprio alter ego ed aver scelto il tipo di approccio del nostro personaggio, scegliendo tra potenza, velocità o tecnica, il giocatore verrà catapultato in questo innovativo battle system, fiore all’occhiello del titolo.
Nonostante la struttura a turni, il gioco richiede comunque un certo tempismo al giocatore, a schermo ci sarà una barra su cui scorrono le icone dei personaggi -massimo 5 per squadra- e i più veloci agiscono per primi una volta arrivati all’estremità della stessa. A questo punto, il giocatore dovrà scegliere da che parte attaccare o difendersi, ricordando in un certo senso il “gioco del biliardo” dato che potrete lanciare letteralmente un avversario addosso all’altro. Le scene di combattimento sono spettacolari, nonostante alla lunga possano risultare leggermente ripetitive, e non sarà possibile saltarle. Tuttavia, oltre al classico scontro corpo a corpo, si possono sferrare sia attacchi energetici che speciali.
Per quanto riguarda gli attacchi speciali, Dragon Ball Fusions mette a disposizione un numero sconfinato di essi (anche se spesso si tratta di copie più potenti di altri), che possono essere ottenuti ad un macchinario oppure mandando fuori dal ring (tramite il sopracitato sistema biliardo) gli avversari. Gli attacchi speciali vengono classificati con delle lettere (C, B, A, S e G) le quali vanno ad identificare la rarità e ad attribuire vari bonus ad esse. Inoltre, il combattimento diventa più attivo dal momento in cui si riempie la “Barra Ultra” permettendo di usare gli attacchi Zenkai o la Ultra Fusion e poi controllare, almeno per una manciata di secondi, un personaggio con cui sarà possibile sferrare attacchi e lanciare sfere di energia al malcapitato di turno. Il gioco però non offre un livello di sfida particolarmente elevato, neppure con avversari di livello superiore.
Gotta Catch’em All, ah no!
Dragon Ball Fusions è pieno zeppo di personaggi provenienti dalle 4 serie altri originali creati ad hoc, in uno stile super deformed che però non intacca la dignità e la riconoscibilità degli stessi. Ogni personaggio, a patto che abbia una stella di fianco al nome, può essere reclutato nella propria squadra. Alcuni si uniranno seguendo la quest principale, altri come ricompensa per il completamento di quest secondarie, ma per ottenere la maggior parte di questi c’è bisogno di “catturarli” come se fossero creature tascabili, mandandoli poi in K.O. mediante un attacco Zenkai sperando che questi decidano di entrare a far parte della squadra.
Il vero cuore pulsante di Dragon Ball Fusions e la meccanica che farà impazzire tutti i fan della saga storica è, comunque, ciò che il titolo porta nel nome: le fusioni. Arrivati ad un certo punto della storia principale si sbloccherà nell’hub centrale la possibilità di unire due guerrieri tramite la Fusion “EX” per crearne altri mai visti prima. Anche le fusioni già conosciute sono state cambiate: per esempio, oltre al classico Gotenks ottenibile solo durante le battaglie tramite la tecnica speciale, ci sarà anche EX Gotenks il quale potrà invece usare fin dall’inizio come un nuovo personaggio. Di fusioni se ne potranno fare veramente tante, ci saranno delle condizioni da soddisfare, dopodiché ci si potrà sbizzarrire unendo tra di loro persino i combattenti originali.
L’unica pecca è dovuta dalle fusioni che cambiano solo a livello estetico e di statistiche il personaggio, perciò scordatevi di dotare il vostro EX Gotenks dell’attacco “Fantasma Kamikaze”. Tra le varie possibilità messeci a disposizione, potremo scegliere 3 tecniche da quelle apprese dai personaggi per poi farle utilizzare alla nuova creatura. Molto spettacolare poi è la Ultra Fusion, che si potrà utilizzare una volta riempita sufficientemente la “Barra Ultra”. Infine, in questa modalità tutti e 5 i vostri personaggi si uniranno e daranno vita ad un guerriero che poi, similmente all’Attacco Zenkai, si potrà controllare per un breve lasso di tempo.
Fly away!
Durante il free roam, tra uno scontro e l’altro, Dragon Ball Fusions offre la possibilità di svolazzare per le mappe di gioco. Inizialmente sarà un po’ complicato prenderci la mano, colpevole anche il fatto che i controlli di gioco non sempre risponderanno perfettamente ai vostri input, ma una volta presa la mano ci si potrà muovere tra le curate ambientazioni in modo quasi naturale. La presenza di ben 7 mappe si farà sentire pienamente nel post-game: pieno zeppo di cose da fare e nonostante la macchinosità dei comandi non ci si sentirà mai stanchi di andare alla ricerca di quest secondarie. L’ambientazione, come già accennato, ci è sembrata molto curata nonostante si tratti di una console portatile con una certa età alle spalle, e non dimostra né una qualità tecnica scadente né un comparto grafico di poco rispetto. Una menzione finale va alla feature 3D, completamente assente nel picchiaduro.
[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Dragon Ball Fusions è un ottimo esperimento di Bandai Namco, un gioco tutto sommato che può rivelarsi essere una succosa IP sia per i fan che per i novizi della serie. Il suo cavallo di battaglia è un combat system innovativo e la possibilità di unire tra di loro i vari personaggi con un po’ di fan service, in perfetto stile Dragon Ball. Tuttavia, non è esente dai difetti, ma se siete dei fan incalliti della saga sentitevi pure liberi di aggiungere un punto in più alla valutazione finale.[/stextbox]