Dragon’s Dogma 2 – Recensione – Un viaggio perfetto in un mondo imperfetto

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Delle volte si ha una gran necessità di tornare a vagare in un mondo esageratamente grande, irto di pericoli e di ambientazioni epiche. Eppure ricordo di non essere stato proprio un grande fan del primo grande Dragon’s Dogma. Forse a causa del momento sbagliato o forse a causa del gameplay o di chissà cos’altro, finì per abbandonare il gioco dopo poco, lasciando dietro un alone di tristezza. Provare Dragon’s Dogma 2 (che potete acquistare su Amazon) era un rischio e me ne rendevo tranquillamente conto. In fondo, era facile ricascare in un titolo poco piacevole per me e quindi non godermene appieno, ma così non è stato.

Il mio viaggio mi ha condotto all’esplorazione di un mondo vastissimo, pieno di bellezze che non credevo di poter più vedere in un mondo videoludico, ma soprattutto di una varietà allucinante di luoghi. Un percorso che si dirama in mille direzioni potrà far crollare ogni pregiudizio riguardo il level design dei luoghi e la cartografia sorprende durante ogni spostamento, ogni viaggio e ogni visione della mappa. Da questo punto di vista bisogna dare atto agli sviluppatori per aver creato un gioco che continua a divertire anche dopo diverse decine di ore grazie a una miriade di dungeon, di altipiani e di luoghi inizialmente irraggiungibili.

Scena di combattimento di Dragon's Dogma 2, recensione su havocpoint
Dragon’s Dogma 2

In fondo, creare un mondo di gioco non è una cosa semplice, ma qualcuno ci riesce di tanto in tanto. Un mondo in cui perdersi è un vero e proprio piacere e mai una dannazione. Eppure ci sono alcune problematiche che potevano essere facilmente risolte. Muri invisibili che bloccano la via, obbligando a morire male perché tornare indietro risulta essere totalmente impossibile. Momenti in cui si capisce che in realtà la maggior cura poteva portare a un mondo perfetto e invece ci ha catapultati in uno fatto dalle barriere invisibili e punti invalicabili, ma praticabili.

Ammetto di essere rimasto fin da subito ammaliato dall’enorme editor del personaggio. Le possibilità offerte sono enorme, quasi illimitate. Sono talmente enormi che potrete crearvi un personaggio che rispecchi il vostro aspetto o quello di chiunque altro. Inutile dire che per farlo dovrete faticare e non poco. Come sempre, gli editori così grandi possono risultare anche parecchio complessi.

Le classi sono poche, ma ben strutturate per un gioco di questa portata e questo per me rappresenta un limite, anche se non troppo grande. Anche le razze presenti sono veramente poche. Il lato positivo dell’utilizzo di una determinata classe è che in futuro potrete sempre cambiarla, ma per farlo non vi basterà premere un tasto come in Final Fantay XIV Online. Dovrete andare in un’apposita locanda e cambiare lì la vostra classe. Un’azione non esattamente comodissima, ma giustificata dal tipo di mondo che si va ad affrontare, con i suoi mostri e le missioni.

Un ponte che crolla durante un combattimento in Dragon's Dogma 2
Dragon’s Dogma 2

Avendo toccato il tema delle missioni, mi preme dire che forse è la parte più debole di tutta l’esperienza. Là dove la trama principale non colpisce, affrontando dei topoi fin troppo conosciuti, le missioni secondarie risultano essere banalmente parlando, bruttine. Eppure a colpire in tutto ciò è la scrittura scialba e piatta. I dialoghi a volte risultano essere parecchio ridicoli e le frasi pronunciate dai regnanti, militari e personaggi illustri perdono un qualsiasi valore davanti al giocatore. Una scelta totalmente incomprensibile, vista la presenza di un mondo maturo, cattivo e molto dark. Si tratta infatti quasi di un grim fantasy alla “Compagnia Nera”, ma è proprio la scrittura a rovinare completamente l’esperienza generale.

La scrittura in un gioco di ruolo fantasy è importante e deve essere coinvolgente. Deve saper trasportare il giocatore in un mondo che cerca di mostrare. In questo caso gli sceneggiatori non sono riusciti nel loro intento, purtroppo.

Una cosa che ho notato fin da subito è l’incredibile bellezza del RE Engine per quanto concerne la fedeltà dei volti e dei corpi. La qualità del motore messo in piedi da Capcom è senza alcun’ombra di dubbio incredibile, con dei modelli poligonali di tutto il rispetto. Peccato che la stessa sensazione non l’ho avuta mettendomi a camminare attraverso il vastissimo mondo, dove tutte le problematiche vengono a galla, facendo sembrare quel mondo vuoto e piuttosto noioso.

In primo luogo bisogna dire che il motore grafico non riesce a reggere bene il peso delle grosse aree con tanta vegetazione e a volte si notano dei rallentamenti piuttosto fastidiosi. Rallentamenti che ovviamente influiscono sul gioco, visto che siamo nel periodo delle macchine da gioco estremamente potenti e performanti. Anche la visibilità dei nemici è altamente limitata e capiterà di camminare in delle vaste aree aperte dove noterete comparire i nemici davanti a voi. Un altro difetto che personalmente non riesco a sopportare. Non dopo l’estrema qualità distanziale mostrata già nel primissimo Horizon (Zero Dawn). Oltre a questi due problemi, abbiamo anche la conseguenza di un mondo in cui la vita sembra essersi spenta del tutto, a parte i mostri. Non si percepisce la vitalità in un mondo così ben congegnato.

In Dragon’s Dogma 2 c’è però un elemento che mette d’accordo tutti, il gameplay. Il sistema di combattimento è dinamico, divertente e soprattutto ben sviluppato. Attaccare un mostro, difendersi o schivare non sarà mai un qualcosa di noioso, ma nemmeno di difficile. Grazie alle varie abilità speciali delle varie classi sarà possibile creare delle formidabili combo che potranno abbattere il nemico in pochissime mosse.

Il personaggio che scocca la freccia in Dragon's Dogma 2
Combattimento in Dragon’s Dogma 2

In tutto questo verremo aiutati anche dalla nostra pedina, che ci seguirà in battaglia fino alla morte. Un personaggio creato ad hoc da noi per servirci mentre giochiamo e per esplorare le partite altrui, aiutando altri avventurieri. Una sorta di multiverso in chiave Capcom. In effetti in giro per la mappa incontreremo tantissimi altri personaggi appartenenti ad altri giocatori, che potremo ingaggiare e portare con noi nell’avventura. In questo modo sarà possibile comporre un team equilibrato e dinamico.

Dragon’s Dogma 2 è un titolo che lascia trasportare il giocatore in un mondo oscuro, fatto di intrighi, inganni e creature mastodontiche. Nonostante alcune problematiche riguardanti la parte narrativa, il gioco Capcom è un vero e proprio must per ogni appassionato del genere fantasy. Un titolo di incredibile spessore e bellezza che vi consiglio di provare.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".