Facciamo tornare la serialità e abbandoniamo il binge watching

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Personalmente adoro il mondo dello streaming. Avere a portata di mano una lista immensa di serie e film ha reso molto piacevole la visione di una moltitudine di contenuti. Ho potuto recuperare quel che mi mancava e tuffarmi in nuove meravigliose avventure senza alcuna indecisione.

Lo streaming ha reso la fruibilità dei contenuti immediata e questo vale per tanti altri settori, non solo quello cinematografico/televisivo, ma anche letterario, fumettistico, videoludico e ovviamente musicale. Sfruttiamo tutti uno dei tanti servizi offerti e spesso e volentieri tendiamo ad apprezzarli. Purtroppo, a mio dire, le serie hanno visto un problema che con il passare degli anni è diventato sempre più grande. Parlo del tutto e subito.

I vari servizi come Netflix e Prime Video (in Italia) hanno infatti iniziato a darci in pasto delle intere stagioni in un colpo solo. Un’ottima opportunità per chi vive di binge watching e adora vederle tutte d’un fiato, senza lasciarsi alcun dubbio, senza avere il tempo di digerire un determinato colpo al cuore. Al tempo stesso, però, quella era una sconfitta per tutti coloro che amano vedere le serie in modo seriale, senza correre, avendo il tempo di parlarne con tutti gli amici e soprattutto di vedere quella (o quelle) puntata anche con uno o due giorni di ritardo.

Il mondo si è mosso verso uno sfrenato binge watching che ha destato non pochi dubbi in tante persone, che ne hanno spiegato il pericolo sulla saluta della persona. Inutile dire che giocare per troppe ore di fila non fa bene alla salute, ma allo stesso tempo anche guardare la televisione per la durata di una stagione intera non è salutare.

Ovviamente c’era sempre HBO e in Italia Sky, che continuava a pubblicare le sue serie a cadenza settimanale, in barba alla moda. Nel farlo l’azienda riusciva a guadagnare in egual modo (non voglio soffermarmi sulla qualità delle serie HBO perché servirebbe un articolo a parte) e successivamente anche Prime Video decise di pubblicare alcune serie a cadenza settimanale (prendete The Boys). Una scelta perfetta.

Ora abbiamo un nuovo colosso sul mercato, Disney+, che da sempre decise di pubblicare le serie con una cadenza settimanale. The Mandalorian ne era un esempio. La serie veniva pubblicata con una puntata a settimana quando la piattaforma era ancora acerba e immatura, ma alla casa di Topolino non importava. E sapete una cosa? MENO MALE.

Aboliamo il “tutto e subito” ora.

Ebbene sì, l’ho detto. Aboliamo questa filosofia dell’avere tutto e subito solamente per sfamare subito la nostra curiosità, dimenticando poi la serie una settimana dopo. Abbandoniamo questo consumismo sfrenato che ci obbliga a cercare una serie nuova di continuo facendoci cadere in un circolo vizioso dal quale usciamo non solo sconfitti, ma anche leggermente rincretiniti.

Il seriale è bello. Ho detto anche questo. Avere una o due puntate a settimana permette di avere una visione più ampia del titolo da guardare. Permette soprattutto di parlare con gli amici della puntata, di fare dei ragionamenti più o meno logici sulla prossima e in generale, mette in discussione. Non obbliga nessuno di correre a vedere la stagione con la velocità ultrasonica per paura di spoiler. Ovviamente, la serialità da anche un senso ai finali delle puntate.

Potrebbe suonare strano ovviamente, ma è cosi. Avere una puntata che finisco con un qualche cliffhanger ha un senso solo se si ha tempo di elaborare quel momento. In una settimana alcune persone continuano a pensare alla puntata per giorni e arrivano cosi carichi e desiderosi di scoprire il resto. Non ha senso un momento “WTF” a fine puntata se la prossima inizierà dopo qualche decina di secondi. Si perde quella magia invisibile che esiste all’interno dei prodotti seriali.

Ringrazio i servizi che stanno facendo tornare quest’abitudine, nonostante qualcuno se ne lamenti. Probabilmente sa che non potrà essere il primo a finire la stagione. Ricordiamoci che guardare una serie (come anche leggere un film o giocare a un videogioco) dovrebbe essere un piacere in primo luogo e non una gara a chi ce l’ha più grosso.

Link di riferimento:

https://www.ucf.edu/pegasus/the-dangers-of-binge-watching/#:~:text=Regularly%20spending%20four%20or%20more,UCF%20Assistant%20Professor%20Jeanette%20Garcia.

https://www.washingtonpost.com/gdpr-consent/?next_url=https%3a%2f%2fwww.washingtonpost.com%2flifestyle%2fwellness%2fhow-binge-watching-is-hazardous-to-your-health%2f2019%2f05%2f31%2f03b0d70a-8220-11e9-bce7-40b4105f7ca0_story.html

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7344932/

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".