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L’annuncio di Fallout 76 avvenuto inizialmente con un teaser trailer non suscitò l’effetto sperato in molte persone. Il nuovo titolo spin off era stato mostrato accompagnato da alcuni leak molto particolari riguardo al suo essere un gioco votato al multiplayer. Voce che alla fine si è rivelata vera tra l’altro. Nonostante questo, il trailer mostrato all’E3 2018 di Los Angeles ha acceso una certa lampadina di speranza e anche d’attesa. Personalmente da fan della serie ho apprezzato quasi tutti i capitoli usciti, adorando poi il precedente spin off, Fallout New Vegas. Sapere poi di poter esplorare la Virginia occidentale in un mondo ambientato solo vent’anni dopo la Grande Guerra e quindi anche prima del primo Fallout è un pensiero che non mi abbandona da un po’. Altro punto di interesse è sicuramente la presenza del Vault 76, che come sappiamo è l’unico nato per proteggere le persone e non per degli esperimenti. Ci sono però i soliti timori, le solite speranze e ovviamente anche le certezze di cui potete leggere di seguito.
I timori
Fallout 76 è uno spin-off e ciò ovviamente non crea alcun timore. In fondo la narrazione di New Vegas era elaborata e funzionava in ogni suo frangente. Il suo essere multiplayer invece è una preoccupazione che colpisce duro. Certo, è stata confermata la possibilità di poter finire il gioco anche da soli, ma il timore di trovarci davanti a un gioco in cui ci si perde nell’online è parecchio alto. Qualcuno spera che non sia come un The Elders Scrolls Online, ma in ogni caso sarà sicuramente un’avventura che si discosterà dal classico viaggio solitario che siamo abituati a intraprendere a ogni nuovo GDR. Bisogna capire infatti a che livelli il multigiocatore sarà presente nel gioco e come verremo a contatto con altri giocatori.
Ovviamente dobbiamo anche capire la grandezza della mappa ora perché un gioco online comporta anche una mappa di maggiori dimensioni. Viaggiare in una mappa di piccole dimensioni con altri giocatori è sicuramente un timore ed è una possibilità che vorrei evitare a tutti i costi. Un grande timore è sicuramente la nostra poca conoscenza del come verrà implementata la ruolistica, ma sopratutto se ci sarà o meno la cara vecchia modalità S.P.A.V., che permetteva un combattimento a tratti più ragionato e interessante.
La costruzione è diventata un punto focale di Fallout 4 e ha permesso la costruzione di forti da difendere a tutti i costi e anche di creare delle strutture che andavano oltre il semplice immaginario. Fallout 76 si è aperto con il detto di dover rendere grande l’America e di ricostruire non solo le città, ma anche la società. Viene quindi il dubbio di dover dedicare troppo tempo a queste due attività, che non interessano a tutti i giocatori. Non conosciamo ancora il post-game, che in un gioco online rappresenta talvolta il vero e proprio inizio. Troppi giochi non ci hanno riflettuto abbastanza, cadendo inermi davanti a quel colosso che è World of Warcraft.
Le Speranze
Ricordo ancora i tempi in cui viaggiavo per la Zona Contaminata della capitale di Fallout 3 e pensavo proprio a quanto sarebbe bello poter affrontare un viaggio simile in compagnia di amici. Se da una parte, infatti, l’online è un timore, dall’altra è sicuramente una speranza. Quando accendo Fallout 4 penso ogni tanto all’avere un compagno d’avventura vero e non uno digitale prefabbricato dagli sviluppatori. Sarebbe infatti interessante poter vedere un gioco in cui si affronta un viaggio con gli amici, ma allo stesso tempo c’è un’altra speranza. Una narrazione non lineare e scritturata in modo maturo, senza i limiti che di solito comportano i giochi online.
Con la possibilità di giocare con gli amici è chiaro fin da subito che il casino che si creerà durante le battaglie potrebbe essere di gran lunga maggiore rispetto a prima. Ricordiamo tutti alcuni scatti durante i momenti più concitati di Fallout 4. Altra speranza è quella di vedere un titolo completo dal punto di vista dell’ottimizzazione. Non chiedo i 60fps, ma 30 stabili in qualsiasi situazione in modo da capire sempre cosa sta succedendo e come poter evadere dalla situazione a noi sfavorevole.
Le Certezze
Ovviamente ci sono delle piccole certezze in questo clima di dubbio e speranza. La prima certezza è la qualità costruttiva del mondo di gioco, che ricordo è sempre stato uno dei punti forti dei Fallout. Mondi capaci di travolgere il giocatore e di condurlo in un’avventura totalmente immersiva. Sono sicuro che ci saranno tantissimi villaggi da esplorare ed espugnare e tante alleanze da stringere con i PNG sparsi per il mondo. I dettagli di cui è provvisto il mondo saprà sicuramente creare di nuovo quell’effetto di voler aprire ogni cassetto, leggere ogni documento e di esplorare ogni dungeon.
Come ogni Fallout, anche qui potremo chiaramente giocare per un centinaio di ore alla sola campagna e di certo qui ritroveremo questa classicità per divertirci senza sosta. Esplorare tutta la Zona Contaminata al ritmo della musica degli anni 30-40-50 continua ad affascinare i giocatori di tutto i mondo, nonostante sia un po’ il “more of the same”.