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Quando ricevetti la notizia di provare e recensire Far Cry: New Dawn, non vi nego che ero estremamente felice. Far Cry non è una serie semplice per me perché iniziai a giocarci dal secondo capitolo, che non mi colpì minimamente ma col terzo capitolo il gioco mi rapì completamente. New Dawn come per tutte i capitoli della serie, non è collegato ai capitoli precedenti e questo lo trovo un fattore positivo, perché tende a non essere ripetitivo e provare nel lungo periodo a rinnovarsi sia graficamente che nel gameplay.
Quella Guerra maledetta
La trama l’ho trovata semplice ma azzeccata per il contesto che ci mette in mondo post-apocalittico. Dopo una non meno precisata guerra nucleare fra Stati Uniti e un altra nazione, molte persone si salvano dall’inverno nucleare grazie ai bunker sparsi per tutto il nord America. Una piccola comunità situata nel Montana esce dal proprio Bunker, dopo 5 anni passati nell’attesa del ritorno del mondo alla normalità. Qui creano Prosperity, una piccola cittadina completamente auto-sufficiente, e per un certo periodo andò tutto bene fino a quando un gruppo di banditi finisce per raggiungerli.
Uccidono una parte della popolazione tra cui il padre di Carmina, che non è la sorella del personaggio di Gears sia chiaro, ma di Thomas Rush. Quest’ultimo gira per tutto il Nord America, nel tentativo di aiutare le persone in difficoltà e aiuterà la comunità attaccata dalle Gemelle e dai loro banditi. La trama insomma non è il punto debole perché ha dei colpi di scena, disposti nei punti giusti e che non annoiano mai il giocatore in quanto sa mantenere l’attenzione dell’utente sul gioco.
La mia arma preferita
Lo stile di gameplay non è assolutamente cambiato dal terzo capitolo, mantenendo la fedeltà che oramai il titolo ha ottenuto nel corso del tempo. Il bello è che non c’è un tutorial nel gioco di conseguenza, dovremo imparare i controlli sul campo e questo non nego che mi ha leggermente complicato all’inizio. Perché sarà per il fatto che ormai cambio tanti giochi nel corso dei mesi, ma più di una volta ho sbagliato a cambiare arma visto che ne potremmo portare tante su con noi, da un 3 armi principali, un arma secondaria, un arma da mischia, diversi tipi di granate e armi da lancio.
Tutte queste le potremmo costruirle tramite il banco di lavoro, oppure dal sistema di crafting del menu di gioco. Per crearle dovremmo andare in giro per il mondo di gioco, e trovare i materiali presenti nelle varie aree per creare quello di cui abbiamo bisogno. Così vale per le armi che possono essere create sul banco di lavoro, così vale anche per le armi da lancio come coltelli e shuriken, e anche per gli esplosivi sia quelli da detonazione a distanza che quelli da lancio come le molotov.
Mi piace diventare forte
Il fatto di poter migliorare il proprio personaggio è forse una caratteristica interessante, ma facciamo un passo indietro. Dopo un un lungo inizio il gioco ci darà la possibilità di scegliere, se impersonare una donna o un uomo che successivamente a Prosperity si potrà modificare il proprio volto e il resto.
Ora qua nessun problema se non che non c’è molto da poter cambiare, se non mettere qualche tatuaggio, il vestiario e i capelli e barba. A questo io mi sono messo a ridere come uno scemo perché avendo scelto un personaggio femminile, c’è la possibilità di mettergli anche il barbone e mi sono immaginato in un probabile futuro post apocalittico, una bella donna formosa ed ex comandante di Thomas Rush vada in giro con il barbone curato alla Karl Marx.
Passiamo alla sezione dei punti di potenziamento. Per quanto siano tutti punti utili li ho trovati messi un po a casaccio, ma che cosa voglio dire esattamente con questo ? A differenza di altri titoli come ad esempio Shadow of the Tomb Raider dove ogni sezione era ben divisa fra caccia, combattimento e abilità di Lara questo non avviene in Far Cry New Dawn. Ogni abilità e posizionata quasi completamente a caso nella sezione abilità, in alto ci stanno quelli da 3 o da 1 così a se e non c’è una vera e propria gerarchia come in altri titoli.
Gli amici sono fondamentali
Un aspetto che mi è piaciuto molto all’interno del titolo è la possibilità di creare amicizie all’interno del gioco. In pratica avremmo sempre e comunque un compagno che ci seguirà attraverso le missioni, inizialmente ci sarà Carmina ma poi potremmo avere anche altri 7 compagni fra cui un cane, un cinghiale gigante e un parroco dal grilletto facile. I magnifici 7 insomma.
Tutti questi personaggi li dovremmo cercare nelle aree di gioco indicate dal roost. Quest’ultimo è una caratteristica presente nel menu dove possiamo scegliere il nostro amico. Tutti quanti avranno una missione di reclutamento un po come in Mass Effect 2, ognuna di essa più o meno difficile, ma quella che mi ha messo maggiore difficoltà è quella di Nana, una vecchia cecchino che ci metterà alla prova sulla lunga gittata.
Una cosa che mi è capitata più e più volte durante i combattimenti è che, possiamo essere feriti noi e il nostro alleato. Se accade a noi allora finiremo per ritornare a Prosperity mentre nel secondo avremmo un lasso di tempo per rianimarlo, in caso contrario non sarà disponibile e dovremmo cercare delle erbe mediche per rianimarlo dal Roost.
Ma non finisce qui perché potremmo cercare personale per Prosperity, la quale potrà essere migliorata in due modi. La prima è utilizzare l’etanolo, disponibile un po’ ovunque in giro per il mondo di gioco oppure potremo ottenerlo dalle missioni, ma altresì cacciando alcuni camion nemici. Sta a noi decidere. Il secondo metodo è la possibilità di portare dalla nostra parte degli aiuti esterni, alcuni di essi saranno esperti nel loro campo come medici, cartografi delle varie aree del mondo oppure armaioli. Per reclutarli ci sarà lo stesso metodo per gli aiuti sul campo ma con una differenza sostanziale, ci sarà un icona sulla mappa nella quale l’alleato cercherà aiuto tramite la propria radio.
Le missioni sono tante
Fra le missioni dei locali e quelle della storia principale non vi nego che mi sono perso più e più volte nel titolo, perché tendevo a girare per la mappa di gioco e visitarla palmo a palmo. Per seguire le missioni principali basta andare sulla mappa di gioco dove ci sono le icone che indicheranno, quale missione è quella principale o secondaria. Mentre la seconda possibilità è andare nell’albo delle missioni e scegliere quella che ci interessa di più, ma ovviamente seguire una determinata missione piuttosto che un’altra sarà una nostra decisione. Per ottenere le missioni secondarie è estremamente semplice perché basterà andare dai vari personaggi, principali o secondari che siano, e parlarci oppure andare nelle varie bacheche presenti nella cittadina per essere reclutati per una missione ci daranno armi, munizioni o altro ancora.
Quei colori troppo sgargianti
Sarò io ma nono sono mai stato un fan del rosa perché l’ho trovato un po’ troppo femminile, ma essendoci delle gemelle estremamente femministe è comprensibile ma forse leggermente esagerato. Le animazioni facciali le ho trovate ben realizzate e curate in maniera ottima, sembra quasi di stare a parlare con una persona in carne e ossa ma solo durante un video mentre in gioco cala bruscamente questa bella caratteristica. Per carità molto belli i movimenti dei personaggi fino a quando, come mi è già successo, ti esplode una tanica di benzina e cadi nel vuoto anche se in quel punto c’è il terreno. Ma stiamo andando a cercare proprio il pelo nell’uovo perché, mi è accaduto giusto una volta e non di più.
Gli effetti sonori sono veramente tanti e ben curati, niente da dire se non un applauso per la Ubisoft Montreal che ha realizzato molto bene i suoni ambientali. Le voci dei personaggi sono adatte alle persone, ma l’unica pecca è che i personaggi parlano in modo normale solamente durante i dialoghi. La scena cambia drasticamente durante un combattimento e i timpani iniziavano a sanguinarmi quando sentivo Carmine urlare come un pazzo al tacchino: “Io ti ucciderò, non meriti di vivere”. Si tratta di una caratteristica troppo esagerata, che finisce per scadere nel ridicolo.
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