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Episode Ignis è l’ultimo DLC episodico rilasciato dalla Square Enix e facente parte del pacchetto del primo season pass del gioco. Terzo dei tre contenuti aggiuntivi che coprono le avventure dei co-protagonisti della storia, Final Fantasy XV Episode Ignis si rivela essere la componente con la qualità più alta dell’intero gioco. Posso dire, senza alcuna riserva, che questa espansione è di fatto la parte più sviluppata e curata in tutto Final Fantasy XV.
Nei panni di Ignis, dovremo affrontare il caos disseminato dall’impero durante la battaglia di Altissia, dove Noctis è impegnato nel ricevere dal leviatano la benedizione che gli permetterà di usare il potere della divinità. Separato dagli amici, Ignis si ritroverà da solo nel tentativo di soccorrere il proprio principe, mostrandoci dunque tutti i retroscena del capitolo nove del gioco.
Una nuova ricetta… Per il combattimento
Partiamo dalla base, il gameplay.
Diversamente da Gladio e da Prompto, Ignis è decisamente più elastico quando si parla di battaglie: grazie alle sue daghe elementali, ci è permesso usare tre diversi move-set a seconda della situazione. Fuoco quando si è uno contro uno, ghiaccio per gli attacchi ad area e fulmine quando si hanno diversi nemici a una certa distanza. Inoltre, a differenza di Gladio il counter moltiplica i danni seguendo le combo effettuate. Come meccanismo di difesa Ignis può contare su una sorta di contrattacco premendo il tasto di schivata e attaccando nel momento giusto. Questo sistema di combattimento fa sì che Ignis non sia mai monotono da usare, rendendolo efficace, vario e decisamente divertente. Con una durata di poco inferiore alle due ore di gameplay, il capitolo 1 offre anche la possibilità di allungare l’esperienza, fornendo al giocatore degli item da collezionare e delle zone da riconquistare.
Il gioco in sé è diviso in tre capitoli e, il primo in particolare, contiene il contenuto più longevo, dato che ha una modalità di conquista dove Ignis dovrà scacciare gli imperiali da determinate zone così da recuperare il controllo della città. Molto simile a un musou, da questo punto di vista. La difficoltà è relativamente bassa soprattutto in questa prima parte di gioco, dove i controlli di Ignis e l’effettiva inefficacia delle truppe nemiche fanno sì che il tutto risulti piuttosto facile e rapido. La ciliegina sulla torta però ce la mettono i due boss, uno obbligatorio e uno opzionale. Infatti, finalmente ci è stata data la possibilità di affrontare due dei principali antagonisti della storia con un proprio moveset efficace e anche bello esteticamente, con molte combinazioni e mosse originali.
Soprattuto Ardyn, che finalmente rivela tutto il suo potenziale inespresso durante il gioco base, mostrando come avrebbe dovuto veramente essere. Pur essendo opzionale, questo boss è stato decisamente il più particolare e studiato, con un suo atteggiamento passivo dovuto dalla situazione, delle mosse mai viste prima e tutte particolari che sfruttano la sua stessa essenza.
Tutto ciò è inglobato in un combattimento epico e decisamente ben gestito da praticamente ogni punto di vista. La possibilità di una scelta durante l’ultimo capitolo divide la storia in due, fornendo un what if dal finale doppio che, nonostante la sua non canonicità, riesce nel suo intento di mostrare qualcosa di nuovo ed interessante da vedere e giocare. Ovviamente, questo extra è fatto per puro fanservice, dunque è palese che lasci il tempo che trova senza appesantire troppo la trama già confusionaria del gioco.
Rinascita dalle ceneri: una regia ritrovata
Lasciandoci alle spalle la parte più “ludica” ed entrando nei tecnicismi, sono felice di poter affermare che Episode Ignis possiede una regia. Sì, so che può sembrare una frase molto strana, ma è palese che il gioco non abbia in quasi nessuna delle sue scene una regia anche solo vagamente decente. Tutto è lasciato molto al caso, soprattutto quando si parla di inquadrature. Nessuna di esse è fatta per avere un effetto sullo spettatore, no, viene posta anzi in maniera molto frettolosa. In Episode Ignis invece sia le scene scriptate (presenti e ben pensate, nonostante la realizzazione sia stata un po’ deludente) che i dialoghi sono stati gestiti con un senno ben preciso, dando la giusta teatralità a tutto quello che succede, mostrando quei dettagli che sprigionano nel giocatore quel lato emotivo soffocato dalla piattezza del resto del gioco. Carina anche la possibilità di cambiare inquadratura durante una certa scena. La regia non si ferma solo qui, infatti anche la direzione del comparto musicale riesce ad amalgamarsi agli avvenimenti del gioco, fornendo una traccia musicale che surclassa quella degli altri dlc, puntando tutto sull’emozione.
I personaggi risultano essere piuttosto espressivi e umani, mostrando delle reazioni spontanee, naturali e palesando il loro stato d’animo. Addirittura, in alcuni momenti, si capiscono più cose di un personaggio durante una semplice telefonata nel dlc piuttosto che nei suoi screen-time nel gioco. Ignis e Ravus in particolare sono stati trattati con profondo rispetto, mostrando i lati del loro carattere e la loro umanità. Dunque, posso affermare che la Square Enix abbia finalmente trovato una gestione efficiente per il suo titolo, andando verso una direzione più che apprezzabile anche da chi il gioco lo ha proprio denigrato. Una cura che, dopo tutto quello che il gioco ha mostrato, sinceramente non mi aspettavo. Episode Ignis mi ha ferito nel profondo, sì, ma paradossalmente non è una ferita dolorosa. E’ riuscito a farmi provare delle emozioni vere, intense, che sono state giustificate dalla nascita della drammaticità in un titolo che, fino a ora, non aveva praticamente mai avuto. Posso dire che sia stato un vero e proprio tradimento. Ha tradito le mie aspettative negative, rivelandosi essere un contenuto ben al di sopra di qualsiasi previsione.
Sebbene i suoi innumerevoli pregi, Episode Ignis ha anche i suoi difetti. Buona parte di essi sono riscontrabili nei retcon e nella scarsa potenza del motore grafico. Razzi che sembrano più pietruzze che esplosivi, acqua che non si alza nemmeno con le aeronavi che vi si schiantano sopra e Titan che, poveraccio, sbaglia durante la sua comparsa e non fa apparire la muraglia intorno a Noctis. Nonostante la regia sia ben curata, i dettagli sfuggono agli sviluppatori, mostrando i difetti nelle animazioni e nelle texture che, spesso e volentieri, sono proprio brutte da vedere, nonostante le inquadrature mostrino più volte fondali degni di questo nome.
[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Posso ritenermi molto soddisfatto da Episode Ignis, nonostante le sue imperfezioni. Square Enix ha dato prova di aver capito come procedere, anche se, piccola virgola fuori posto, la skin di Ignis che si sblocca a fine episodio non ha i capelli abbassati, il che mi porta ad abbassare anche il voto finale. Scherzi a parte, speriamo che il già annunciato Episode Ardyn mostri la stessa qualità, anzi, che faccia anche di più.[/stextbox]