Generation Zero #1: Noi siamo il futuro – Recensione

Generation Zero #1: Noi siamo il futuro
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I ragazzi sono il futuro dell’umanità, anche se spesso vengono trattati dalla generazione precedente quasi come del pattume. Eppure, sono quelli che in futuro potranno far affondare una barca rattoppata a malapena. La generazione dei ragazzi giovani è ovviamente protagonista di tantissimi fumetti, serie tv, film e libri e anche Valiant Comics ha deciso di mettere in campo il suo piccolo esercito della Generazione Zero che cerca di battersi per i giovani ragazzi bisognosi. Edito da Star Comics, Generation Zero #1: Noi siamo il futuro è una piccola ventata d’aria fresca, ma incentrata sempre sull’universo che abbiamo imparato a conoscere troppo bene.

Strike Team

Per capire appieno questa storia bisognerebbe leggere le altre storie di questo universo, in particolare quelle dedicate a Bloodshot. Il Progetto Spirito Nascente ha rapito dei ragazzini per usarli come delle armi grazie alle loro capacità psiotiche e Bloodshot ha cercato sempre di battersi per salvarsi tutti cercando di friggere Harada e i suoi. Un piccolo gruppetto facente parte della squadra d’assalto è riuscito a sfuggire e ha deciso che da quel momento in poi avrebbero protetto le spalle un l’altro. Non è tutto poi in quanto la loro scelta è quella di aiutare altri giovani facenti parte di una generazione senza sbocchi, dimenticata dal futuro e abbandonata dal passato.

La protagonista vera della storia è una ragazza di nome Keisha Sherman, che cerca di contattare la Generation Zero in seguito alla sospettosa morte del suo fidanzato. Sembra che qualcosa non sia chiaro a lei e che la città stessa stia nascondendo qualcosa. La squadra di giovanissimi arriva sul posto trovando delle ostilità da parte di alcuni adulti, mentre con Keisha il rapporto va a rilento per colpa di alcuni membri e sopratutto della ragazza stessa.

Noi siamo il futuro

Quella di Generation Zero è una storia interessante, ma che dopo un po’ sfocia nell’action, ovviamente. Nonostante questa piega, Fred Van Lente riesce a descrivere al meglio i personaggi proposti, inserendo anche della personalità in questi giovanissimi personaggi. Il loro profilo psicologico diventa chiaro quasi da subito, ma con molte sorprese in vista. L’albo in linea generale punta a una trama molto più ampia che vede in questo primo numero solo la sua apertura. Questa non va a rilento però, ma al contrario, prosegue spedita con l’azione, i combattimenti e le svariate abilità. Dietro alle matite invece troviamo Francis Portela, Derek Charm e Diego Bernard, che descrivono in modo forse non eccezionale la storia. Lo stile è perfetto ovviamente, ma per questo genere di racconto avrei preferito un piccolo distacco dal realismo creato con altre serie Valiant. In ogni caso, a essere parecchio interessanti sono i combattimenti e le mosse utilizzate dai ragazzi per battere il governo corrotto.

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Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".