Giorni Oscuri: Fusione – La Forgia – Recensione

Giorni Oscuri
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Dopo moltissima attesa, siamo finalmente pronti per iniziare il viaggio attraverso il metallo con la miniserie evento DC Comics, Dark Nights: Metal. Prima di questa, che arriverà a marzo, ci sono però due one-shot da leggere per avere una visione più totale degli antefatti del Metal. Inizio velocemente con Giorni Oscuri: Fusione e La Forgia, albi che cercano di darci qualche motivazione, ma senza riuscirci del tutto.

Alla ricerca del metallo

Descrivere questi volumi non è proprio una cosa facilissima. Si parte con Hawkman (vi consiglio la lettura de La Morte di Hawkman per una totale comprensione, ma non è indispensabile al 100%) e la storia degli Immortali e del metallo. Un’introduzione che forse lascia a desiderare dal lato della narrazione in quanto alla fine si avranno più dubbi che certezze e più domande che risposte. Successivamente invece vedremo Batman viaggiare nei posti più pericolosi della terra in cerca del misterioso metallo che potrebbe cambiare per sempre le sorti dell’umanità.

Nel frattempo Duke (The Signal) e la Lanterna Verde (Hal) scoprono qualcosa di inquietante all’interno della Bat-Caverna, Joker. Rinchiuso in una prigione, il pagliaccio parla di qualcosa di terribile ed è intento a distruggere i piani del pipistrello. Non si tratta però di un modo per far arrabbiare il Cavaliere Oscuro, ma piuttosto della paura di qualcosa che sta per arrivare.

Carte in tavola

La sceneggiatura di Scott Snyder e Scott Tynion IV in questi primi capitoli non riesce a conquistare come dovrebbe e non riesce a farci metabolizzare le informazioni ricevute. Queste sono abbastanza dispersive e sicuramente avrei preferito in questa fase un po’ più di linearità. Gli intermezzi tra le azioni a volte sono troppo distanti e i personaggi che ci si parano davanti sembrano essere i PNG di un GDR, a parte alcuni come Mister Miracle, che fa sempre piacere vedere. Li trovi magicamente nel posto stabilito senza un vero e proprio perché. Idem per i dialoghi, che sopratutto nella parte dedicata a Joker, superano un certo quantitativo di caratteri e alla fine fanno distrarre.

I tre disegnatori di quest’albo sono Jim Lee, Andy Kubert e John Romita Jr. ed è inutile dire che i tre stili sono sia particolarmente diversi tra loro, ma anche molto profondo. I tratti cambiano il loro aspetto in base alla situazione ed è forse la parte più interessante di tutto il volume. Purtroppo Jim Lee sembra un po’ sottotono, come se fosse un po’ stanco, ma ci provasse comunque a disegnare. Non pensate che siano brutti i disegni, giammai. Solo che non sono al livello delle precedenti opere.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".