Grim Guardians: Demon Purge – Recensione

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Fra le diverse uscite che ho provato in questi primi mesi dell’anno, oltre ad alcuni recuperi che non sono riuscito a giocare nel loro periodo d’uscita, sicuramente Grim Guardians è un opera da non sottovalutare. I metroidvania sono tra i miei generi preferiti, che garantisce al giocatore una continua lotta contro tanti nemici, oltre a grafiche che in alcuni casi rimangono impressi nel cuore del giocatore, come ad esempio Hollow Knight e Dead Cells per citarne qualcuno, permettono di divertirsi come dei bambini al luna park.

Direi di non aspettarci chissà che cosa da un opera indie, perché di fronte a noi abbiamo questo ossia un buon titolo, fresco e divertente ma non un capolavoro. Ci sono dei problemi con il gioco? Assolutamente no. Quello che vi parla è un appassionato che dal lato ludico si è divertito tantissimo come in poche altre occasioni, ma dall’altro lato nella sua veste grafica per quanto accattivante fosse non non è così coinvolgente, per quanto gli sviluppatori sono stati davvero bravi a confezionare un opera davvero interessante.

Un accademia demoniaca?

Gli sviluppatori di Inti Creates hanno realizzato un qualcosa che non mi era mai passato per la testa, ossia prendere spunto dal mondo di Castelvania non solo in termini di combattimento contro i consueti demoni, ma anche la continua lotta per la sopravvivenza. Il mondo di gioco è totalmente in singolo giocatore, in grado di poter giocare anche in modalità coop all’occorrenza, ed è diviso in due realtà.

La prima è quella demoniaca e la società si basa sull’accademia demoniaca, oltre ad un governo demoniaco ma perdonate la ricettività del termine, in grado di educare i demoni e di addestrarli in caso di una ipotetica invasione nel mondo mortale. In questa realtà ci vive la studentessa demoniaca Kurona, che annoiata dalla solita vita delle lezioni scolastiche, girovaga per i corridoi della struttura fino a quando invertitamente apre un portale verso un altra dimensione.

Nello stesso momento le sorelle Shinobu e Maya Kamizono stanno andando alle lezioni presso l’accademia Sakurazaki, che insegnano le arti magiche per combattere i demoni ( forti o deboli che siano). Fino a quando non vengono coinvolte con il portale di prima, che le catapultano nel mondo demoniaco proprio nei pressi dell’accademia demoniaca, e da qui inizierà un avventura per ritornare indietro e perché no, abbattere qualche migliaio di demoni.

L’intrepido duo

Un po’ come succede in Trine si potrà utilizzare due personaggi contemporaneamente, oppure uno alla volta e cambiarli tramite la pressione di un tasto. Infatti Shinobu e Maya sono i due antipodi opposti che però, senza l’aiuto dell’altra non potrebbero minimamente andare avanti in quanto la prima, è una pistolera che mantiene le distanze contro i nemici e gli oggetti sbloccabili, la seconda invece è una spadaccina dalle doti veramente invidiabili da chiunque che però deve trovarsi vicino al bersaglio indicato.

Giocando su PS4 ho trovato il gameplay molto veloce e preciso, ok che parliamo della generazione passata che sta continuando a vivere forzatamente per via della pandemia del 2020 – scusatemi se ve lo faccio ricordare ma Xbox One e PS4 continuano a vivere per questa situazione – ma comunque rimane godibile anche adesso. Il gameplay è molto semplice e non ci sono abilità particolari, infatti ci saranno tre comandi da seguire il primo è l’attacco ( cliccando più volte ci saranno le combo), il salto e il cambio del personaggio.

Come un vero Metroidvania che si rispetti ci sono diverse sezioni platform, in grado non solo di metterci in difficoltà nelle continue lotte contro i tanti demoni, ma anche nel fatto che in alcune sezioni del gioco bisognerà andare a tempo, perché alcune basi di appoggio si muovono. Poi ci sono i boss che riescono a mettere in difficoltà il giocatore in diversi modi, contro mi ha ricordato il Metal Gear Rex di Metal Gear Solid del 1998 che ti spara addosso tutto quello che ha in serbo contro di te, un altro ancora creerà dei propri doppioni per sconfiggerti da vari punti insomma ci sarà da divertirsi.

Non è tutto oro quello che lucica

Ci sono degli aspetti che a me sono piaciuti mentre altri non mi hanno fatto impazzire, partiamo da quelli che a me sono piaciuti. La possibilità di giocare in compagnia, però solamente sullo stesso divano, è molto bella in quanto ci sono diversi tipologie di salvataggio in modo da sperimentare diverse esperienze, infatti nel corso del gioco potremmo rigiocare più di una volta con armi differenti.

Fino al momento della scrittura di questo articolo ne ho provate due, ma non escludo nel corso dell’esperienza ci siano altre bocche da fuoco oppure lame, che permettono di eliminare in maniera differente i vari demoni. Ma in che modo potremmo riceverle? Ci sarà di tanto in tanto delle botteghe, che ci forniscono tutto l’occorrente per combattere i vari boss oppure aree più complicate.

Ma sarà come in Castle Crasher che dietro un compenso riceveremmo un nuovo equipaggiamento? Direi proprio di no. Sarà un po’ come in Castlevania che di tanto in tanto troveremmo degli oggetti, che potremmo poi scambiarli dall’apposito menu. Questo aspetto non mi ha fatto molto impazzire perché sono abituato ad un livello di sfida più alto, dove bisogna avanzare di livello per potenziarci che viene a mancare in Grim Guardians.

Un mondo da esplorare

Per quanto siamo stati trasportati dalla nostra realtà saremmo pur sempre umani, infatti più di una volta mi è capitato di venire ucciso – non sono mai stato un progamer – e qui si aprono due strade. La prima è la formula casual quella scelta da me nella prima partita, dove possiamo essere rigenerati all’infinito, ma nel caso in cui una delle due protagoniste venga abbattuta la seconda dovrà riportarla in vita raggiungendo il suo corpo.

La seconda invece che è la versione Hard è un pochettino più complicata, infatti nel corso della mia esperienza le vite sono limitate e potremmo ottenerne qualcuna in più, eliminando determinati oggetti a schermo riceveremmo vite aggiuntive. Questi oggetti in più ci aiuteranno nel corso dell’opera nel ricaricare l’energia, qualora veniamo colpiti dai nemici, oppure riempire la barra angelica che conferisce una mossa di maggiore potenza da scagliare, possibilmente almeno, contro nemici più ostici con una barra dell’energia maggiore.

Che cosa porta questo gioco? A dire la verità smorza un po’ le abitudini dei giocatori più casual, che tra un titolo di punta ad un altro potrebbero annoiarsi per la ripetitività dei titoli più moderni. Divertente nella lotta contro i nemici, si fa rispettare molto bene contro i boss che da il meglio di se stesso, direi che alla fine dei conti non avrei dato neanche una dracma bucata al gioco eppure sono felice di essere stato smentito.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.