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Ho visto il film Guardiani della Galassia Vol. 3 qualche giorno fa, ma non volevo parlarne su queste pagine, non così presto. Dovevo elaborare tutto il groviglio di emozioni che mi era scoppiato nel cuore e nella mente. Oltretutto c’è da dire che questo è l’ultimo film dei Guardiani con James Gunn al timone e sono sicuro che vedremo una grossa differenza in futuro.
Dopo diversi giorni ho ancora un po’ di dubbi riguardo a ciò che vorrei dire e a come dirlo. Perché la carne sul fuoco è tantissima e il rischio spoiler è davvero elevato. E sapete, nonostante io apprezzi in un certo modo i spoiler, non vorrei rovinare un esperienza così catartica e avvolgente come quella della sua visione al cinema. Quindi probabilmente state per leggere dei pensieri spezzati a meta; delle particelle che non potranno formare una molecola, ma con le quali vorrei farvi capire quel che ha rappresentato per me questo film.
Perché sì, un film a mio avviso deve parlare allo spettatore, trascinarlo nel mondo parallelo per qualche ora e poi risputarlo fuori.
Il terzo film arriva sul mercato a distanza di parecchi anni dal prima, ma la sensazione di “casa” non è cambiata di una sola virgola. Anzi, probabilmente è uno dei pochissimi casi in cui il desiderio di vedere un prodotto che esce dopo quasi il tempo limite è maggiore rispetto a qualche anno fa. Merito di James Gunn, della sua squadra, degli attori, di una colonna sonora che continuerà a vivere nell’animo e di tutta quella sinergia che si crea durante lo spettacolo. Gunn ha sicuramente fatto un lavorone nel portare un gruppo poco conosciuto e renderlo il migliore di tutto il Marvel Cinematic Universe. Ha saputo creare un gruppo di personaggi eterogenei capaci di entrare nel cuore degli appassionati, di rovesciarci un mucchio di lava capace di far piangere anche il più insensibile degli esseri umani e poi farci appassionare a dei personaggi nemmeno lontanamente umani come se lo fossero.
Non nego d’aver pianto durante la visione del film. L’emozione di alcune scene era forte, colpiva le giuste corde emozionali con un impeto possente, lasciandomi in balia delle emozioni. Eppure uscito dal cinema ne volevo ancora. Volevo sedermi in una sala buia e riprovare quelle emozioni, ritrovarmi nuovamente con i Guardiani per un’ultima avventura in questo cielo meraviglioso.
James Gunn ci ha messo parecchi anni a sviluppare questo film, costringendoci ad aspettare pazientemente la sua uscita. Eppure ne è valsa la pena senza alcun’ombra di dubbio. Ci scene girate in modo strepitoso e con un’impronta riconoscibile, quella dell’artista che sa cosa far fare alla cinepresa in determinati momenti. Tutti hanno parlato della scena di combattimento girata in un unico piano sequenza , ma bisogna dire ancora una volta che la sua forza risiede oltre il già detto. Si tratta di una scena corale per questa saga, che ci dimostra il pieno sviluppo di un gruppo pronto a dare la vita per il proprio credo, per il bene di tutti.
James Gunn ha amato i guardiani, forse più di noi. Ha accudito questi eroi portandoli alla ribalta, facendoci praticamente dimenticare gli eroi più blasonati. Perché in fin dei conti è facile sentirsi uno di loro. Uno sfigato a cui viene data un’opportunità, un modo per distinguersi, un modo per evadere. Mi ricordo il testo di Lose Yoursefl di Eminem, che in parte rappresenta questo film:
“If you had one shot, or one opportunity
To seize everything you ever wanted
One moment
Would you capture it or just let it slip?
Yo”
Altresì penso a Il Signore degli Anelli, dove non è l’eroe possente a salvare il mondo, ma uno Hobbit. Un essere piccolo; insignificante per qualcuno.
Le tematiche in questo film si sprecano. Troviamo l’amicizia, che si dimostra essere la vera forza dirompente. Più dell’amore se lo volete sapere. La paura di perdere qualcuno di prezioso accende dentro noi una rabbia che ci rende inarrestabili e inspiegabilmente testardi. Quest’amico potrebbe essere un umano, un marziano o un procione geneticamente modificato. Non è minimamente importante. La cosa che conta è salvare il proprio amico (o amica), rischiando tutto. Ed è ciò che ci mostra questa pellicola nel corso di tutta la sua durata.
L’amore è un desiderio, ma non sempre lo si raggiunge. Delle volte bisogna sapere quando lasciar andare. Proprio nei Guardiani della Galassia Vol. 3 vediamo portare a compimento questa frase e alla fine ci si rende conto che la sensazione agrodolce è perfetta per questo finale.
Ho amato questo film dal primo secondo, ma forse questo si era già capito. Consiglio a tutti voi di andare in sala e di godere della sua visione, tralasciando le piccolezze ed entrando in quel mondo fantasmagorico.