Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.
Il fumetto americano è veramente variegato e ognuno di noi avrà nella sua memoria uno o due personaggi che rappresentano una parte importante della propria vita. Tra i personaggi più iconici e particolari, ma anche mal sfruttati al livello cinematografico troviamo senza alcun ombra di dubbio Hellboy. La creatura inventata da Mike Mignola ovviamente è ormai un cult intramontabile per via della sua narrazione spigolosa e intrisa di mistero, suspence, investigazioni, mazzate e profondità. L’annuncio di Hellboy Web of Wyrd mi destò qualche sospetto sulla buona riuscita del gioco, ma sulle prime speravo in un prodotto action narrativo e guidato. Insomma, un tipico gioco che ti prende e diverte per qualche ora. Invece alla fine si è trattato di un roguelike atipicamente in terza persona e super atipicamente facile come non ne avevo visti.
Acquista il fumetto di Hellboy su Amazon a un prezzo conveniente!
E vi avverto, di roguelike ne ho giocati un bel po’, ma soprattutto, ne conosco bene la difficoltà e le parolacce che inizialmente si cacciano a ogni morte. Eppure qualcosa qui non ha funzionato.
La storia parecchio abbozzata non rende giustizia all’opera di Mignola e anzi, forse farà la voglia ai giocatori di leggere il fumetto. Basti sapere che verremo chiamati in una dimensione parallela chiamata Wyrd e che in un certo senso interferisce con il mondo umano. Ovviamente in questa dimensione dovremo abbattere chiunque e qualsiasi cosa. I dialoghi non riescono a conquistare, ma alcuni testi hanno invece delle giuste vibes del buon fumetto. Peccato che si tratti di un numero fin troppo esiguo di frasi.
Hellboy Web of Wyrd è un titolo stilisticamente superlativo. La tecnica del Cel Shading si appresta perfettamente a questo tipo di personaggio. Il tratto grossolano, spigoloso e quasi scontroso incontra il giocatore come un pugno nell’occhio. Là dove si predilige la morbidezza delle linee sinuose, qui ci sono spigoli e quadrati. Eppure l’insieme regala la sensazione di trovarsi chiaramente all’interno dell’universo di Hellboy. Si respira la sua stessa aria e si vedono le stesse cose che vede lui. Forse avrei solo dato un’aggiustatina in alcuni punti, migliorato il coloring e l’illuminazione. Perché la cura per i dettagli delle volte è veramente vitale per riuscire a gustare appieno un prodotto. I dettagli fanno spesso la differenza tra un buon prodotto e un prodotto eccellente e qui non ci troviamo davanti a un prodotto eccellente.
Peccato per le animazioni facciali, che sono praticamente assenti. Non mi aspettavo le espressività di un AAA, ma almeno i movimenti della bocca e degli occhi durante i dialoghi sì. Altrimenti gli sviluppatori avrebbero potuto usare qualche escamotage per non farci vedere il volto dei personaggi che parlano. Perché così l’insieme risulta spiazzante e parecchio disturbante.
Il gameplay ovviamente è la parte fondamentale di un titolo di questo genere e un amante del genere roguelike sa perfettamente che questo deve essere elaborato, preciso e ben equilibrato. Deve funzionare come un orologio svizzero nonostante la sua enorme complessità e deve restituire delle emozioni autentiche. Se vi aspettate un Hades o anche solo un Enter the Gungeon allora continua a sognare, perché non è qui che troverete questa cura. Hellboy Web of Wyrd risulta essere semplice fin dalle primissime battute. I pochi attacchi e le poche combo permettono di abbattere con eccessiva tranquillità i mostri, i boss e in genere chiunque ci si pari davanti.
Questa mancanza di equilibrio mi ha spiazzato inizialmente, lo ammetto. Mi ha spiazzato e alla fine ha creato una sorta di sensazione di noia totale. In fondo, questo tipo di giochi deve puntare anche sulla difficoltà iniziale, sul mondo inesplorato e irto di pericoli, ma qui accade che basta menare in modo abbastanza casuale il nemico per vincere. Lo dico perché dopo qualche combattimento non usavo nemmeno la schivata o la parata, ma semplicemente mi muovevo a destra e a sinistra menando il nemico fino alla sua dipartita. Curiosamente vincevo ogni combattimento alla prima occasione e dopo aver completato il primo boss mi chiesi se fossi io il genio o se era il gioco ad essere così semplice, quasi banale.
La risposta già la sapete.
Il doppiaggio mi ha invece piacevolmente sorpreso per via di una grossa quantità dei dialoghi e anche per la qualità di alcune voci. Certo, non tutte brillano allo stesso modo, ma sono comunque piacevoli da ascoltare. Anche le musiche risultano essere piacevoli da ascoltare, ma non spiccano in nessuno modo sulle altre componenti.