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Manca poco all’uscita di Death Stranding, il nuovo titolo firmato da Hideo Kojima, che ultimamente è stato in Russia. Parlando ad alcune interviste, il game designer si è detto contrario all’essere chiamato “genio” e ha parlato di un tema parecchio sentito, la solitudine.
” In un certo senso hai ragione. Delle volte mi sento solo e quando lo sei, cerchi un modo per combattere questa sensazione. A salvarmi dalla solitudine sono stati i libri e i film, realizzati da chi poteva darmi delle emozioni. All’interno dell’industria videoludica sto cercando di fare la stessa cosa. Io da sempre sono stato in mezzo alle persone – al lavoro e a scuola-, ma non ho mai trovato con loro un punto di contatto vero e proprio. Era come se non ci sentissimo e come se non riuscissero a capirmi. Ma quando iniziai ad appassionarmi alla letteratura e cinema estero, ho visto altre persone come me e ho capito di non essere così solo. Con i miei giochi sto cercando di fare lo stesso, cercando qualcuno in grado di capirmi. “
Hideo Kojima ha quindi inserito in Death Stranding questa sua sensazione di solitudine. Dal primo trailer era infatti una delle colonne portanti e ora non ci resta che vederlo con i nostri occhi.
Fonte: meduza